Nebia, la doccia ecologica del futuro che fa gola ai big della Silicon Valley

Si chiama Nebia ed è una doccia molto speciale. È stata sviluppata negli ultimi cinque anni da un team di sei persone, preoccupate dal crescente consumo e spreco d’acqua e dai conseguenti periodi di siccità. Ora, Nebia è diventata un affare (anche) di Mr. e Mrs. Google, cioè Eric e Wendy Schmidt. L’originalità di questo miscelatore della doccia consiste in un’idea semplice ed efficace: convertire il flusso d’acqua in una miriade di piccole gocce che ricreano, appunto, l’effetto della nebbia. La dispersione in micro particelle fa sì che l’acqua copra una superficie maggiore, rispetto al getto di una doccia normale. Chi ha avuto la fortuna di sperimentare in anteprima questo strumento, ha affermato che la sensazione provata è quella di sentirsi interamente avvolti da una nuvola soffice e delicata di acqua. Gli effetti di Nebia non si limitano ad espletare una comune funzione igienica con tutto il comfort possibile, ma aiutano a ridurre notevolmente il consumo dell’oro blu: secondo le stime degli esperti, l’acqua risparmiata è pari al 70 percento. Philip Winter, uno dei fondatori, ha affermato: «Le docce sono rimaste le stesse da cento anni. Ora, avete le docce di pioggia. Ma non c’è stato nessun significativo rinnovamento. Il mercato è dominato da una manciata di giocatori come i Kohler, per la maggior parte dei casi si tratta di compagnie private multigenerazionali».
Nebia interessa (e molto) alla Silicon Valley. Al momento Nebia è ancora una startup, ma sono tanti i pezzi grossi della Silicon Valley ad essere interessati dal progetto. Non sarebbe sorprendente, dunque, se tra qualche anno, o qualche mese, la doccia del futuro venisse messa in commercio. E infatti, i sei intraprendenti ragazzi di San Francisco hanno già ricevuto finanziamenti consistenti da parte di alcuni grandi nomi. Tra questi, c’è anche Timothy Cook, il capo esecutivo di Apple. La società non ha fatto commenti al riguardo, limitandosi a dire che si è trattato di un investimento privato di Cook. Nebia, dal canto suo, non ha dichiarato a quanto ammonti tale investimento. Sono arrivati fondi anche da Michael Birch, co-fondatore del social network Bebo, oltre che dai coniugi Google. Wendy Schmidt ha decretato: «La tecnologia di Nebia ha il potenziale per essere rivoluzionaria. È innovativa ed elegante e può avere un impatto significativo sull’uso di acqua, non solo in California, dove stiamo sperimentando una grave siccità, ma in tutte le parti del mondo in cui le risorse idriche sono limitate». Da ottobre 2014 alcuni prototipi di Nebia sono stati testati in palestre Equinox all’interno dei campus di Apple, Google e Stanford University.

La creazione del logo.

I progetti.

Il team. Da sinistra: Marie Berriet, Wynn Tanner, Gabriel Parisi-Amon, Corey Lynn Murphey, Philip Winter e Carlos Gomez Andonaegui.

I progetti.
Il team di Nebia e i progetti per il futuro. Gli autori del progetto possono dirsi soddisfatti, anche se la strada che porterà alla diffusione della doccia di nebbia è ancora piuttosto lunga. L’idea grazie a cui è iniziata la loro avventura è stata di Carlos Gomez Andonaegui. Nel 2010 il giovane fece il suo ingresso nel centro benessere della catena Sport City, in Messico. L’acqua era una delle risorse più scarse nel club e quindi Gomez iniziò a pensare a una soluzione, insieme al padre. Dopo due anni avevano sviluppato un prototipo. Poco più tardi i due incontrarono Philip Winter, che aveva precedentemente lavorato per Toilets for People, una start-up che realizzava bagni senz’acqua per le aree in via di sviluppo. Gli Andonaegui e Winter si sono trasferiti a San Francisco lo scorso Agosto e hanno portato con loro il terzo fondatore, Gabriel Parisi-Amon, che aveva recentemente lasciato un lavoro alla Apple, dove era impiegato nel settore iPhone. Ora il loro scopo è quello di creare un brand diretto al consumatore. «Pensiamo che possiamo avere un marchio molto buono con l’idea di risparmiare l’acqua della Terra. Vogliamo cambiare il modo in cui le persone pensano all’acqua nella loro quotidianità», ha affermato Winter. Intanto, gli sforzi per raccogliere nuovi fondi continuano. La compagnia ha infatti aperto una pagina su Kickstarter, al fine di trovare almeno 100mila dollari per spedire il primo ordine di docce entro la prossima primavera.