Nella nostra provincia, lockdown e zone rosse hanno ingrassato cani e gatti
In costante crescita le adozioni e la vendita di alimenti, di giocattoli e di vestiario per animali. E c’è pure la consegna a domicilio
di Matteo Rizzi
Sono aumentate le adozioni di animali domestici; sono aumentate di conseguenza le vendite dei prodotti a loro destinati, sia che si tratti di alimenti, sia che si tratti di accessori di vario tipo. Non è nemmeno difficile capire perché: evidentemente quest’anno, per ovvie ragioni, ci siamo sentiti soli. E in molti hanno pensato di curare la solitudine accogliendo in casa cani e gatti.
Un esempio arriva dal canile di Colzate: «Quest’anno abbiamo accolto tantissimi cani - spiega Rina, la responsabile -, molti dei quali purtroppo per la morte dei padroni. Solo a marzo ne avevamo ricevuti quasi trenta. Però poi sono stati adottati tutti, e durante l’anno la tendenza è rimasta quella: tante persone si sono avvicinate al canile. E questo vale sia per i cani, sia per i gatti. Quest’anno ci sono state davvero tantissime adozioni».
Che il settore degli animali da compagnia potesse in qualche modo “beneficiare” degli effetti delle zone rosse lo si era capito già dallo scorso marzo, quando in molti si erano recati a fare scorta di prodotti per i loro animali. Il mese di marzo 2020 aveva fatto registrare un dato sensazionale: secondo le cifre del Rapporto Assalco-Zoomark del marzo 2020, in Italia la vendita dei prodotti alimentari per cani e gatti era aumentata del 220 per cento rispetto al mese di marzo del 2019. Addirittura l’incasso, sempre del mese di marzo, ha raggiunto da solo un quarto dell’incasso complessivo dell’intero 2019.
E se all’inizio si temeva che a quell’esplosione iniziale dovesse seguire una fase di flessione, in realtà poi il dato si è stabilizzato grosso modo ai livelli dell’anno precedente, con non poche oscillazioni in positivo: la vendita di prodotti alimentari, ad esempio, ha continuato ad aumentare fino a luglio, con picchi di vendite anche per quanto riguarda prodotti di toelettatura e giocattoli.
La crisi è stata clemente con questo settore anche nella restante parte dell’anno, complice anche il fatto che i negozi di animali domestici e relativi prodotti non hanno subito chiusure nemmeno a novembre durante la zona rossa, essendo compresi tra le categorie merceologiche considerate di stretta necessità.