Da Moccia a Fabio Volo (sic)

Pensieri segreti di una commessa Le sospiranti letture amorose estive

Pensieri segreti di una commessa Le sospiranti letture amorose estive
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Sebbene agosto sia ormai finito, siamo di nuovo qui alla ricerca della lettura giusta per le vostre ferie, perché c'è anche chi le ferie le deve ancora fare (o le sta facendo). E la verità è che le donne in vacanza vogliono tutte leggere dei mattoni amorosi. Dico mattoni perché sembra che i romanzi estivi d’amore si possano stampare solo con copertina rigida e formato A4. Forse è per creare più coinvolgimento emotivo quando ti cadono sul naso. Comunque tutte quante (e forse anche tutti), in estate vogliono sognare l’amore perfetto sotto l’ombrellone. Come faccio a saperlo? Uno scaffale per thriller, gialli, classici, interviste del momento e libri di cucina; dieci scaffali per libri rosa. Praticamente un’invasione. Stranamente, però, le donne non si fanno prendere troppo dall’indecisione nonostante la copiosità dei titoli. Sanno tutte di che storia d’amore hanno bisogno mentre si abbronzano.

 

 

Il tipo più diffuso è l’inguaribile romantica. Ce ne sono molte e spesso sono le più insospettabili: rigide avvocatesse in tailleur, arcigne professoresse con i capelli a spazzola, punkabbestia tatuate con tre doberman a seguito, persino la vigilessa che vi mette sempre le multe davanti al fornaio potrebbe custodire questo lato tenero. Tutte cercano un titolo struggente, di solito qualcosa come Respiri d’amore o La lettera d’amore o qualsiasi altra parola accostata ad “amore” (sì, anche “carrelli d’amore” o “cartella esattoriale d’amore” potrebbero funzionare). Già mentre leggono la quarta di copertina stanno sospirando. Il requisito del libro è il lieto fine. Tutti alla fine devono essere felici e contenti e il cattivo deve morire. Personalmente odio i libri in cui alla fine tutto quadra, se potessi modificherei tutti i finali con «e alla fine lui muore e lei deve accollarsi le spese di successione». Comunque, almeno queste clienti non hanno niente da chiedermi e io posso evitare di fingere di aver letto dei romanzi rosa.

Purtroppo, però, non va sempre così liscia. A volte arriva l’ingannevole letterata. La ragazza che può sembrare vagamente colta e su cui la commessa proietta le sue frustrazioni di laureata in Lettere. Lei passa distrattamente tra gli scaffali gettando occhiate qua e là con passo che lascia trasparire riflessioni. Guarda persino qualche classico con fare indeciso. La commessa già si anima, finalmente una persona che forse legge qualche libro anche in autunno. Si avvicina: «Mi scusi, mi sa consigliare qualche romanzo d’amore? Qualcosa di scritto bene». Gaudio massimo! Velocemente la commessa passa in rassegna tutti gli autori classici presenti nella scarna libreria del supermercato e propone alcune storie sentimentali che però hanno il grosso pregio di essere scritte in italiano corretto e di non far prevedere tutta la storia già alla terza pagina. Autori classici che hanno parlato d’amore ce ne sono parecchi. La commessa propone Jane Austen, Emily Brönte, Sveva Casati Modignani, tutte autrici che una può non amare, ma almeno sanno mettere giù una frase sintatticamente corretta. Nessuna reazione. «Forse questa è una veramente seria», si illude. Allora inizia a sciorinare autori e titoli che nemmeno sono presenti negli scaffali, ma per amore di letteratura si perde anche una cliente. Ma nulla, citando nomi da Marquez fino a Murakami nessuna reazione. La ragazza finalmente dice: «No, io intendo quelli veramente famosi». La commessa si sbriciola in tanti pezzetti, insieme alla sua laurea e a tutti i libri letti accumulati a casa sua. Certamente, errore mio. Come ho potuto pensare che la Modignani o Marquez fossero abbastanza per lei? Sono io a essere nerd e a conoscere questi scrittoruncoli di provincia, mi scusi. «E cioè?», chiedo temendo la risposta. Tipo Moccia o Fabio Volo. Letteratura di adesso. Ecco, ora ve lo dico. Se volete leggere questi libri, fatelo. Magari sono anche divertenti e scorrevoli. Ma non chiamateli più letteratura in pubblico, c’è il rischio che qualche commessa frustrata vi lanci da tre metri oltre lo scaffale uno dei suddetti sulla testa. La finta letterata viene quindi piazzata davanti allo scaffale dei “romanzi top 10” e abbandonata al destino di becere letture che si merita.

 

 

Dulcis in fundo, le mie preferite: quelle che si sentono romantiche ma trasgressive. Quelle che sotto l’ombrellone vogliono essere un po’ hot. Non si capisce perché d’inverno non si possa esserlo, ma una regola non scritta prevede che nelle stagioni fredde siano consentiti solo libri casti. Comunque, si aggirano furtive come se stessero per comprare della droga e quando vedono la commessa avvicinarsi fanno cadere tutti i libri per poi afferrarne uno a caso che parla di piante da giardino. Anche io una volta ho letto uno di questi libri; voglio essere partecipe alle manie di massa, giusto per provare a darmi una risposta. Insomma, sono state cinquanta sfumature di ripetizioni lessicali e noia. Ma va bene così, il pubblico decide. Se volete un consiglio da commessa, provate a immaginare di essere sotto l’ombrellone anche a ottobre, chissà che vi venga voglia di leggere un altro libro o due. E chissà, magari dopo un po’ vi viene anche voglia di entrare in una libreria.

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