Pensieri segreti di una commessa Che ne fate del ciarpame natalizio?

Ecco qui, anche quest’anno l’abbiamo sfangata. Natale e Capodanno ce li siamo lasciati alle spalle, tutto è andato per il meglio. Ma cosa ce ne facciamo di tutte le cianfrusaglie natalizie che sono rimaste invendute sugli scaffali? Come commessa mi chiedo soprattutto cosa ne fate voi di tutto quel ciarpame di Natale con cui avete addobbato la vostra dimora. Passi per albero finto, lucine e presepi che sono perfettamente riciclabili (mia madre ha le lucine tramandatele dai tempi di Edison); passi anche per addobbi e festoni che potrete appendere come nuovi fra un anno (a meno che voi non partecipiate al concorso della novità più kitch).
Cianfrusaglie natalizie. Ma passando fra le corsie mi interrogo sul destino di tutti gli oggetti festivi che fra qualche giorno dovrò ritirare. Cosa se ne faranno i clienti che li hanno imprudentemente acquistati? Per esempio, questo pacchetto di tovaglioli da cinquecento pezzi raffiguranti le renne al galoppo come potrà essere riutilizzato? La massaia lo propinerà al compleanno estivo di qualcuno inventandosi una festa a tema “festeggiamenti casuali” in cui riciclerà anche il panettone stantio e le uova pasquali d’avanzo. Così sarà anche per il vassoio con la faccia di Babbo Natale, i boccali da birra che augurano buone feste e la tovaglia verde con i pupazzi di neve. Farete un figurone a Ferragosto servendo le costine su tal desco.
Che dire poi di tutti i rotoli di carta regalo a tema, nastri con agrifoglio, bigliettini con fiocchi di neve, facce di babbi con scritto auguri? Non mi direte che avete usato davvero tutto ciò che avete comprato fino all’ultimo oggetto, vero? Siete state così brave da non farvi avanzare nemmeno un pupazzetto adesivo? Magari ce l’avete lì nel cassetto che svolazza fuori ogni volta che aprite. Se non lo buttate, so bene che il primo regalo di compleanno utile verso marzo avrà come biglietto d’auguri un’intonatissima palla di Natale rossa.
Il centrotavola terribile. E questo elegantissimo centrotavola un metro per settanta, sobrio e poco vistoso, dove verrà riposto in attesa di rivedere la luce? La scena verosimilmente sarà questa: lei, che ha comprato tale capolavoro in preda all’ansia dei preparativi, una volta scemato il sacro furore del Natale, cercherà un angolo della casa dove posizionare stabilmente il centrotavola composto da sette candele d’oro alte mezzo metro e un cerchio di pungitopo grande quasi quanto il tavolino del salotto. A uno sguardo più lucido, effettivamente, la signora si è resa conto che l’acquisto è stato quantomeno azzardato da parte sua. Lui, che ha sopportato per due settimane quella che sembra una corona funebre al marito ignoto in mezzo al tavolo, ora si rifiuta di vederla anche in mezzo al suo salotto. Il centro tavola finirà irrimediabilmente in cantina a seccarsi, per poi essere buttato esattamente fra dodici mesi.
La stella di Natale. Appunto. Oh, sono veramente dispiaciuta poi per tutte queste stelle di Natale destinate a morire in casa delle persone a cui non sapevate cosa altro regalare e quindi «un fiore va sempre bene». La botanica del supermercato ci insegna che questa è una pianta estremamente caduca e dal ciclo di vita breve. Tradotto, non ho mai conosciuto nessuno in grado di far sopravvivere una stella di Natale oltre il Natale. È una pianta delicata e quindi ci vogliono certe accortezze che ovviamente la maggior parte delle persone non immagina; ma io ho il sospetto che la morte dei fiori non sia poi così malvista. E se quella poi si mette a rifiorire, che ne so, a settembre? Sono cose che non si possono gestire, molto meglio che muoia subito, entro il 6 gennaio.
E le tazze a tema. Le mie preferite però sono le tazze di Natale. Ce n’è davvero per tutti i gusti, con capanne, babbi, angioletti, scritte benauguranti, pupazzi, fiocchi di neve, alberelli, palle, festoni, agrifogli, slitte, renne e qualsiasi cosa a tema che vi possa venire in mente. Sono sicura che tutti, ma dico tutti, avete ricevuto in famiglia almeno una tazza di Natale per i vostri tè di Natale. Ma durante gli altri undici mesi? Usate con disinvoltura la vostra tazza? A luglio sorseggiate acqua e menta fredda col Babbo Natale sorridente? O anche queste tazze cadranno accidentalmente dal tavolo più o meno attorno al 15 gennaio?
Alcuni e soprattutto alcune di voi staranno pensando che sono esagerata, che non tutte le carabattole natalizie sono inutili. E che dopotutto non siete così impulsive nei vostri acquisti. Che problema c’è? Conservo queste cose per il Natale successivo, così non dovrò ricomprarle. Bugiarde. Sapete meglio di me che l’anno prossimo ne avrete perse-buttate-rotte“per caso” almeno i tre quarti. Sapete già ora che ne vorrete comprare delle altre. Perché in fondo, che Natale è senza una spesa di Natale da fare?