Non vendete quella scarpa!

Pensieri segreti di una commessa Le maledette circolari via email

Pensieri segreti di una commessa Le maledette circolari via email
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Visto che ormai siete avvezzi al concetto di multinazionale, avrete certo notato che tutti i negozi di una determinata catena sono uguali. Non solo nello stile e nei colori, ma anche nella disposizione della merce e nella gestione delle promozioni. Noi tutte commesse siamo forse profondamente legate da una sintonia universale?

Le circolari. Oggi vi svelerò un altro segreto del nostro lavoro che ci rende tutte sincronizzate e tutte sulla stessa barca in balìa dei nostri superiori. Le circolari. Ogni commessa sa che nel suo turno, oltre a controllare che il caos non si impossessi del suo negozio, deve anche aprire più volte la mail per leggere le eventuali nuove circolari. Le quali contengono il più delle volte istruzioni da attuare entro subito, senza tardare, pena la fine del mondo. Non vengono mandate soltanto in occasione dei cambi stagione o dei saldi, dove in effetti servono indicazioni precise per allestire il punto vendita. Le circolari arrivano quando meno te lo aspetti, come Attila o come la diarrea. Ogni commessa viene addestrata con il codice del Samurai e sa che deve essere sempre pronta a combattere.

 

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Gli spostamenti. Le più frequenti sono quelle che ordinano categoricamente lo spostamento di qualche merce in prima fila. Quando arriva giugno, ad esempio, tutte le infradito andranno messe ben in evidenza perché i clienti (che vengono considerati molto perspicaci) le vedano facilmente. Sembra facile, basta prenderle tutte e spostarle no? Ingenui. Spostare le infradito in un espositore vuol dire nell'ordine: creare spazio togliendo tutto quello che c’è e accatastandolo senza intralciare il passaggio; recuperare le ciabatte in giro per il negozio; inserirle nell’ordine preciso stabilito dai comandamenti della vostra divinità madre; sistemare la merce avanzata in giro per il negozio, non a caso nei buchi rimasti come pensate voi, ma bensì seguendo la logica ferrea che ora vado ad illustrarvi.

Le scarpe infatti vanno disposte in ordine di codice partendo dal basso e salendo a spirale verso l’alto, per dare un senso di vertigine alla commessa che le ripone. Le scarpe di tela però non possono stare vicino alle scarpe col tacco, perciò se le infradito che avete tolto erano vicino ai sandali alti, questi ultimi vanno spostati. Le scarpe col tacco a loro volta non possono stare vicino agli stivali, ma devono stare vicino alle zeppe. Se pensate però di mettere le scarpe da ginnastica vicino alle All-star, avete sbagliato tutto, perché le All-star devono per forza andare nel terzo dispenser a destra partendo dall’uscita. Avrete quindi capito che le ballerine sono da levare completamente e da portare in seconda fila vicino alle infradito, ma solo se queste non sono rosse, altrimenti tutto da rifare. Praticamente il negozio intero viene ruotato e voi vi siete fatte due bicipiti (e non solo) così. Alla fine avanzano due ciabatte, che decidete di imboscare in bagno perché lo ritenete lo spazio di esposizione più adeguato per quel modello.

 

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L’indomani ovviamente ricevete una seconda mail che vi intima di modificare al più presto la disposizione, spostando le infradito in fondo al negozio. Esattamente dove erano ieri. Inutile chiedersi perché, sono domande che non avranno mai risposta. Mail di questo tipo sono quotidiane. Ci sarà persino una figura professionale che si occupa di queste cose e che scrive le circolari che tutte le mie colleghe amano profondamente. Colui che seduto alla sua scrivania accende il pc e pensa: «Cosa posso far spostare oggi?». Prego sempre che un carro attrezzi gli sposti almeno l’auto.

Eliminare quella scarpa. Comunque esistono anche altre circolari più allarmiste. Quelle che nell’oggetto hanno scritto “URGENTE” e sono liberamente tratte da un thriller. «Eliminare IMMEDIATAMENTE l’articolo XXXX dagli scaffali, impacchettarlo in un sacco nero e consegnarlo al corriere domani mattina». Oppure «controllare con attenzione che nel vostro punto vendita NON sia presente l’articolo YYYY e in tal caso comunicare TEMPESTIVAMENTE al numero verde la presenza». Le mail seminatrici di panico gettano le commesse in uno stato di agitazione da sirena antiaerea. «Verificare la presenza di tale scarpa (con tanto di foto segnaletica) e impedire la vendita ad ogni costo». La commessa eroica si butta tra la folla dell’ora di punta, salta quattro panchine e urlando si scaglia contro il cliente che si sta protendendo ad afferrare proprio l’oggetto incriminato e probabilmente pericolosissimo, lo afferra e tuffandosi lo lancia fuori dalle porte scorrevoli. Si è rotta una spalla ma ha impedito la vendita a ogni costo, mentre la collega provvede a sbarre lo scaffale con lo scotch giallo di C.S.I. per scoraggiare altri clienti ignari dall’acquisto. Quando poi si prova ad aprire la scatola con equipaggiamento da artificieri, si scopre che il modello è difettoso e la suola si scolla. No comment. Comunque ho deciso, da grande voglio fare la scrittrice di circolari per avere il potere di far girare tutto quello che esiste dentro un negozio.

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