Cartoni interi di merendine?

Pensieri segreti di una commessa Ok le promozioni, ma calmiamoci

Pensieri segreti di una commessa Ok le promozioni, ma calmiamoci
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Mi voglio soffermare oggi sull’infinito e incredibile mondo dei volantini con le promozioni che tutti sicuramente avrete trovato nella cassetta della posta almeno una volta al mese. Periodicamente i grandi supermercati hanno un elenco di prodotti che vengono messi in sconto e fortemente ribassati, anche del 50 per cento e oltre. Non voglio farvi pensare all’assurdità di questa cosa, perciò non vi farò riflettere sul fatto che è assai improbabile che ogni mese il supermercato abbia partite intere di prodotti invenduti che cerca di liquidare regalandoveli. Non vi sottolineerò l’improbabilità della dicitura “sotto costo” per un negozio che dovrebbe cercare di ricavare un utile e non vi suggerirò che forse, ma solo forse, questi prodotti potrebbero essere stati rincarati prima e quindi scontati tranquillamente dopo.

 

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La sciura preparatissima. Mi occuperò oggi della psicosi da volantino. Siamo in clima di saldi, perciò siete già a conoscenza di cosa succede nei nostri negozi quando compare l’insegna “promozione”. Per i generi alimentari il cliente medio è disposto a fare molto di più. Un atavico spirito di sopravvivenza spinge la nostra sciura a fare di tutto per accaparrarsi cibo bastante per riempire un bunker antiatomico per tre anni. La massaia previdente raccoglie i volantini di tutti i supermercati della provincia e con un sofisticatissimo sistema operativo compie controlli incrociati per capire dove le conviene andare da acquistare l’ammorbidente questo mese. Non si dà tregua, prima del giorno della spesa passa due settimane a compilare liste e tabelle e redige poi un dettagliato piano d’attacco con tanto di mappa e bandierine affisse al muro della sua cucina.

Quando arriva al vostro supermercato ha già le idee molto chiare su cosa acquistare e in quale quantità al fine di garantire la sopravvivenza della sua famiglia per tre generazioni. Non è mai da sola poiché un carrello potrebbe non essere sufficiente; c’è sempre un marito o un figlio destinato a animale da soma. Fin qui, potrebbe anche non esserci nessun problema. Cosa c’è di male a fare un po’ di scorte, mi direte voi. Facciamo finta che lo sconto sia reale. Ammetto che a volte persino io, che sono una commessa cinica e una massaia assai disorganizzata, compro qualche pacco in più di riso o di pasta, o di olio d’oliva per esempio. Oppure faccio una follia e prendo tre confezioni di Dixan.

 

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Quantitativi industriali. Ma il volantino, signore e signori, non vi spinge mai alla ragionevolezza. Vi pregherei ora di prenderne in mano uno, uno qualsiasi, e dare un’occhiata ai prodotti che ci sono stampati sopra. Non è che proprio siano tutti indispensabili per la sopravvivenza. Ha davvero bisogno, la nostra signora risparmiosa, di venticinque vaschette di gelato al limone da un chilo? Mi vuol far credere che ha così voglia di pancetta a dadini da riempire mezzo carrello? Ah, ma forse le serve per cucinare quei trenta chili di casoncelli confezionati che ha appena caricato. Va bene la bergamaschità, ma davvero siete in grado di consumare tutti quei ravioli prima della scadenza senza che vi si occluda una vena? Anche se in effetti la signora ha preparato lo stomaco a tutta la famiglia comprando quella cinquantina di confezioni di wurstel e ali di pollo il mese scorso.

Che dire poi delle merendine o dei biscotti? Cartoni interi di pagnottine volatilizzati dagli scaffali come se si trattasse di medicinali. Praticamente i loro pargoli hanno la merenda assicurata fino all’università, sperando che non fuggano prima perché altrimenti il povero marito dovrà mangiare Buondì per i secoli dei secoli. E quando in promozione c’è la Nutella? È quasi come se stessero regalando lingotti d’oro. Non si può non comprare la Nutella in offerta, è come sputare sul sagrato di una chiesa. Via che si comprano vasi e vasetti, e se per caso viene la nausea non fa niente perché la possiamo usare per stuccare la cantina o come crema emolliente per i talloni screpolati. A questo punto mi viene anche da pensare che se acquistate tutto quel latte lo usiate per sentirvi Cleopatra e farci un bagno.

 

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Basta la parola scontoPer fare questi affaroni, come vi dicevo la nostra sciura si sposta di supermercato in supermercato, mica che si finisca a pagare due centesimi in più per le olive denocciolate. Alla fine della giornata il bagagliaio dell’auto sembra un container della Caritas in partenza per il Kenya; e invece tutto verrà immagazzinato accuratamente nella dispensa. Ciò che conta è la parola sconto, lo sappiamo bene. Basta scriverlo e non c’è nemmeno bisogno di ritoccare il prezzo, si vende già. È alta psicologia, così fine che solo poche commesse sono degne di detenere questa conoscenza. Ogni volta che la nostra signora andrà ad attingere alla sua riserva, si sentirà rinvigorita pensando a quanti soldi ha risparmiato comprando tutto quello shampoo per capelli lisci e biondi. Vuoi mettere che benefici per il bilancio domestico e la comodità di non doversi preoccupare che sia finito ogni volta che suo figlio si fa la doccia? Basta solo evitare di farle notare che in famiglia tutti hanno i capelli di Caparezza.

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