Una ricerca Nielsen

Spendiamo di più (tre volte di più) per gli animali che per i neonati

Spendiamo di più (tre volte di più) per gli animali che per i neonati
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I numeri sono chiari. Lo scorso anno secondo l’istituto di ricerche di mercato Nielsen, i prodotti per animali hanno portato nelle casse dei supermercati italiani un incasso triplo rispetto ai prodotti per bambini neonati. È una fotografia nitida dell’Italia 2017, quella che accoglie circa 15 milioni di animali in casa, ma che fa sempre meno figli. In termini assoluti i prodotti per cani e gatti lo scorso anno valevano 2,6 miliardi nel sistema della grande distribuzione, con una crescita del 3 per cento sul 2015. Invece il settore dei prodotti per neonati ha visto un ennesimo decremento oscillante tra il 4,4 e il 2,9 per cento. Si diversificano anche i prodotti seguendo un percorso che non è molto diverso da quello dei consumatori umani: crocchette bio e vegane sino ai bocconcini contro ogni tipo di intolleranza alimentare. Risultato gli scaffali dei nostri supermercati aprono sempre più spazio a prodotti per i quali gli italiani sembrano di non voler badare al risparmio. L’affetto per i propri animali produce questi effetti…

 

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I numeri e le spese. Del resto secondo i dati del Rapporto Italia 2016 redatto dall’Eurispes, quasi la metà degli italiani ha un pet (43,3 per cento), e magari anche più di uno. Il 22,5 per cento della popolazione ha infatti un animale da compagnia, il 9,3 per cento ne ha due, il 4,1 per cento ne ha tre e il 7,4 per cento dichiara di possederne addirittura più di tre. Sempre da quella ricerca Eurispes emergeva che per dare da mangiare, tenere pulito e curare l’aspetto del proprio animale la maggioranza dei proprietari (38,6 per cento) resta sotto i 50 euro mensili, e più del 35 per cento contiene le spese sotto i 30 euro al mese. Ma un’associazione di consumatori ha fatto calcoli che portano a cifre ben diverse per un cane di taglia media si spendono in media circa 1.800 euro l’anno, per un felino quasi 800 euro. Vale a dire il 70 per cento in più rispetto a 10 anni fa.

L’associazione dei produttori in un suo Rapporto mette in rilievo anche un altro fattore: gli italiani viziano i loro animali. C’è una percentuale alta di prodotti non consumati perché scaduti (il 7 per cento). Soprattutto c’è una preferenza crescente per i prodotti premium, quelli più cari perché hanno qualche valore aggiunto. Quelli più costosi oggi rappresentano infatti il 20 per cento delle vendite complessive. Parliamo di prodotti alimentari destinati a chi ha esigenze nutrizionali particolari, preparati con materie prime di alta qualità, o studiati per soddisfare i palati più esigenti. E non c’è solo il cibo: i prodotti per l’igiene la cura e la bellezza, come shampoo, spazzole, ossi per la dentizione e snack per l’igiene orale, che segnano una crescita del 12,8 per cento.

 

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Ultima voce nel capitolo delle spese c’è quella per l’arredamento: infatti il 43% dei proprietari di animali domestici negli ultimi due anni ha effettuato varianti nel proprio appartamento per aprire zone dedicate al proprio pet. Quindi non sorridono solo i supermercati, sorride anche Ikea…

Rispetto ai bambini... E i bambini? La spesa media mensile per alimenti per neonati è a 27 euro, calata di due euro rispetto al 2015. La spesa media per far mangiare gli animali domestici è di 51 euro al mese, con due euro in più rispetto all’anno prima. Una sorta di travaso… Ma di questo passo anche cani e gatti devono iniziare a preoccuparsi: chi saranno i loro padronicini di domani?

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