Da «A m'vegnìa sö col möl»...

10 frasi bergamasche sui paesini pensando alle valli con nostalgia

10 frasi bergamasche sui paesini pensando alle valli con nostalgia
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A volte, presi dalla nostalgia, ci rechiamo nei borghi arroccati sulle nostre montagne che un tempo erano i luoghi della villeggiatura per eccellenza. Spesso venivano raggiunti dai valligiani o dai cittadini con viaggi avventurosi, parte integrante del fascino che ancora avvolge i nostri ricordi. Capita di trovare paesi popolati e vivaci, ma succede anche di arrivare in luoghi dimenticati dal cosiddetto progresso. E allora non resta che fare l'elenco delle cose che c'erano e non ci sono più.

 

1) Ghe n'ìa gna öna de 'ste cà

La cementificazione è arrivata anche qui e le distese d'erba senza fine, con il solo limite dei boschi, oggi sono irte di costruzioni. Non resta che prenderne atto, con un certo fastidio. [Trad. Non ce n'era neanche una di queste case]

 

 

2) De stat gh'éra piö zét de adèss

Sarà questione di carattere, ma c'è da dire che la nostra ospitalità non sempre risulta calorosa. Il diradamento delle presenze turistiche, però, non sempre è vissuto dai residenti come un danno. [Trad. D'estate c'era più gente di adesso]

 

 

3) Ghe n'è póch ché de zùegn

Tratto comune a parecchi dei nostri comuni e frazioni montane, la progressiva diminuzione della popolazione giovanile. Da lì la preoccupante età media elevata degli abitanti. [Trad. Ce ne sono pochi qui di giovani]

 

 

4) A m'vegnìa sö col möl

Anche località a pochi chilometri del capoluogo, fino agli anni sessanta non erano facilmente raggiungibili. Gli epici muli stracarichi di masserizie hanno segnato l'infanzia di molti di noi. [Trad. Salivamo col mulo]

 

 

5) Gh'è dóma ü bar, a m'sè töcc ché

La progressiva rarefazione degli esercizi pubblici provoca un curioso fenomeno di addensamento, dove il senso della comunità si rafforza. Tranne che nelle partite a scopa. [Trad. C'è solo un bar, siamo tutti qui]

 

 

6) A m'gh'ìa pò a 'l cìnema

Uno dei segni di un passato glorioso è senza dubbio la presenza di una sala cinematografica. Piccola, con sedie di legno comode come un sasso, a volte con un lenzuolo al posto dello schermo. Ma era il cinema. [Trad. Avevamo anche il cinema]

 

 

7) I s-cècc i è tròp póch per la scöla

Una delle conseguenze dell'abbandono dei borghi, è la scomparsa delle aule scolastiche. Un altro segno dei tempi che viene vissuto con un senso di perdita. Persino da chi a scuola non ci andava mai. [Trad. I bambini sono troppo pochi per la scuola]

 

 

8) A m'ghà piö gna 'l prét

Se la mancanza della scuola è un indiscutibile segno di declino, l'assenza del prete è quasi l'anticamera della scomunica. Anche se molti dei residenti non sembrerebbero stinchi di santo. [Trad. Non abbiamo più neanche il prete]

 

 

9) Tata zét l'è de fò

Nell'antica concezione bergamasca, pochi chilometri bastano per essere definiti forestieri. Venire da fuori significa quindi non essere nati nel raggio di uno sguardo o poco più. [Trad. Tanta gente viene da fuori]

 

 

10) L'èra ü Locadèl, ma l'só mia qual

Se si tenta di identificare un amico d'infanzia in un paese dove centinaia di abitanti condividono un massimo di tre cognomi, l'impresa è assai ardua E richiede un paio d'ore di accurate ricostruzioni storiche. [Trad. Era un Locatelli, ma non so quale]

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