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Dieci frasi dei bergamaschi sull'arrivo dell'autunno (che è qui)

Dieci frasi dei bergamaschi sull'arrivo dell'autunno (che è qui)
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L'equinozio d'autunno appena trascorso ci ha fatti entrare nella penultima stagione dell'anno. Gli ultimi strascichi dell'estate ci hanno regalato temperature addirittura eccessive, ma in questi giorni l'aria fresca ci fa capire che è ormai quasi tempo di caloriferi e giubbotti. Con un po' di rimpianto, affrontiamo il cambiamento con lo spirito di adattamento che ci contraddistingue. Se ci lamentiamo, è solo perché siamo abituati a farlo.

 

1) La s'é zamò rinfrescada

Colpiti dall'ondata di caldo che ha visto la colonnina del termometro raggiungere i 30 gradi, accogliamo con sollievo il calo repentino della temperatura. Dopo tutto, siamo gente di montagna. [Trad. Si è già rinfrescata (l'aria)].

 

2) Ma è mal a pensà ai armade

L'incombenza tipicamente femminile del cambio degli armadi incombe, ed è stata solo ritardata dal protrarsi della calura estiva. Le più previdenti, però, hanno già provveduto. [Trad. Sto male al pensiero di dover sistemare gli armadi].

 

3) M'l'à gna ésta l'estàt

C'è sempre chi rimpiange la brevità della bella stagione che, come tutte le cose belle, dura poco. C'è da dire che invece l'inverno riesce a farsi percepire in tutta la sua durata. [Trad. Non c'è praticamente stata l'estate].

 

4) Ol tép al gula

Classica considerazione sul tempo che viene ripetuta in occasioni come questa, e spesso dà il via a una serie di osservazioni filosofiche sulla caducità della vita e sull'immutabile ciclo della natura. [Trad. Il tempo vola].

 

5) Che mia òia de frécc

Benché non particolarmente amanti del caldo, guardiamo con preoccupazione ai lunghi mesi di freddo che ci aspettano. Intanto, però, ci godiamo le ultime giornate di un settembre spettacolare. [Trad. Non ho voglia del freddo].

 

6) Me fà mal töt

Il corpo è ormai diventato, per alcuni, l'infallibile barometro personale. Così la stagione è segnalata, oltre che dalle foglie gialle, anche dai malanni che cominciamo ad avvertire. [Trad. Mi fa male tutto].

 

7) De che 'mpó m'và a castègne

Da sempre legati ai frutti della terra, accompagniamo l'incedere dell'anno con i prodotti del momento. Dopo i funghi, arriva l'ora delle castagne. Con una costante che attraversa le quattro stagioni: la polenta. [Trad. Tra poco si va a castagne].

 

8) Gh'è amò bèl

Finché il sole regge, non ci si può lamentare, anche se nelle ore della mattina e della sera in parecchi di noi hanno già adottato l'immancabile golfino, custode della nostra salute. [Trad. C'è ancora bel tempo].

 

9) Sperém che l'tèche mia a piöv

Benché sia utile per la terra, la pioggia che si protrae per giorni o settimane non piace proprio a nessuno. E ne temiamo l'inizio, perché sappiamo che da noi le precipitazioni tendono a durare nel tempo. [Trad. Speriamo non inizi a piovere].

 

10) Ó zamò ést ol panetù

Esiste anche l'anno commerciale, con le sue anticipazioni che ci fanno perdere il senso dell'attesa e della sorpresa. Ed è con velo di tristezza che si vedono apparire i primi segnali del Natale. [Trad. Ho già visto in giro il panettone].

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