10 frasi bergamasche in campeggio
Passare le ferie in campeggio per un bergamasco è un’impresa che ha dell’epico. I preparativi iniziano molto prima, la quantità degli oggetti da portare con sé è impressionante, lo spirito con cui lo si affronta è da corso di sopravvivenza, anche se si è scelto un cinque stelle. La permanenza tutto sommato è secondaria, quello che conta è mettere in scena, ancora una volta, la nostra irrefrenabile operosità.
I PREPARATIVI
1) St’an la fó zó mé la lista
C’è un momento in cui il capofamiglia assume su di sé la responsabilità pesantissima dell’indispensabile lista, forse rimproverando ad altri la mancanza di oggetti fondamentali nell’ultima vacanza. Il tentativo è quasi sempre destinato a fallire. [Trad: quest'anno la lista la preparo io]
2) Sirca de portà mia dré la cà
Il marito cerca amabilmente di dissuadere la moglie dall’eccedere nel trasporto di effetti personali. L’osservazione ha l’unico effetto di moltiplicare almeno per due la quantità di oggetti ritenuti irrinunciabili. [Trad: cerca di non portarti dietro la casa]
Il VIAGGIO
3) L’è mesura che m’sé partìcc e m’se ferma zamò?
Le raccomandazioni non sono mai abbastanza e immancabilmente, dopo avere percorso pochi chilometri, la sosta si rende necessaria. Necessità fisiologiche o alimentari, piccole dimenticanze e improvvisi vuoti di memoria sulla chiusura del gas sono le cause più frequenti. [Trad: siamo da mezz'ora partiti e siamo già fermi?]
4) Te l’ére dìcc de ‘ndà de l’ótra banda
Frase pronunciata dalla moglie con un sorriso di trionfo nemmeno troppo trattenuto, quando il marito è costretto ad ammettere di avere sbagliato strada. D’altra parte, la superiorità della donna nei confronti del navigatore satellitare è risaputa. [Trad: ti avevo detto di prendere l'altra strada]
L’ARRIVO
5) Te m’éret dìcc de èss bu de montala!
Esclamazione che sottolinea ore di tentativi eroici e inutili di venire a capo del montaggio di una tenda. Il rimprovero d’altronde è giustificato, perché l’improvvisato montatore aveva definito l’operazione “facilissima”. [Trad: mi avevi detto di essere capace di montarla]
6) Ó lassàt a cà la moca
Succede sempre che, chiunque abbia preparato la famosa lista, manchi un articolo fondamentale. Ad aggravare la situazione, di solito è quello che di uso più frequente e quotidiano. [Trad: ho dimenticato a casa la moca]
LA PERMANENZA
7) Gh’è pié de zét de Bèrghem
Si può uscire da Bergamo, ma Bergamo non esce da te. Anche perché il campeggio può essere anche in Lapponia, ma nel giro di cinque minuti si sente risuonare il nostro amato accento bergamasco. [Trad: c'è pieno di bergamaschi]
8) Me só zamò rumpìt i bale
Facile che l’iperattivo bergamasco, dopo avere concluso non senza difficoltà le operazioni di insediamento, precipiti nella depressione da inazione. Può aiutare la vicinanza di un campo di bocce, o di un cantiere estivo che necessiti di buoni consigli. [Trad: mi sono già rotto le balle]
L’ALIMENTAZIONE
9) Se gh’è bröt a m’fa la polènta
C’è un oggetto che, sopra ogni altro, non deve mai mancare nel bagagliaio di un bergamasco: il paiolo con cui preparare l’indispensabile polenta, magari anche nel giorno di ferragosto. [Trad: se c'è brutto tempo facciamo la polenta]
10) A m’và mia fò töte i sire
Alla prima uscita serale, c’è sempre la voce dell’economo di famiglia che si leva a deprecare uno stile di vita dissoluto, anche se si è trattato solo di una semplice pizza sul lungolago. [Trad: non usciremo tutte le sere]