I è mia catìv ma i stöfa

10 frasi in bergamasco sui villeggianti

10 frasi in bergamasco sui villeggianti
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di Vecchio Daino

Cortesia, gentilezza, sorrisi: noi non ricorriamo a questi meschini mezzi per invogliare i villeggianti a passare più tempo nelle nostre stupende valli, sui nostri monti incantati, sulle rive dei nostri piccoli gioielli lacustri. Preferiamo mostrare il nostro vero carattere, per coerenza e per rispetto della verità. Qualcuno poi potrà scambiare questo rigore etico per rozzezza di modi, ma questo è, semplicemente, una visione miope della realtà.

1. I è bù dóma de fa di cue ‘n di ai


Chiunque percorra le nostre valli nel weekend si trova a constatare un aumento del traffico che praticamente impedisce la normale circolazione. È quindi comprensibile, anche se non condivisibile, trovare un capro espiatorio. [Trad.: Sono capaci solo di fare code nelle valli]

2. I böta de töt ‘n di pracc


Accusa a volte priva di fondamento, attribuisce a chi proviene da fuori una scarsa sensibilità verso il nostro patrimonio verde. Com’è noto, invece per noi è una sorta di spazio sacro, perché da sempre provvede al nostro nutrimento. [Trad.: Buttano di tutto nei prati]

3. I à mai ést öna aca


Con una certa dose di esagerazione si attribuisce al forestiero una marcata ignoranza dell’ambiente rurale e della sua fauna, domestica e no. A volte però non si è così lontani dalla verità. [Trad.: Non hanno mai visto una mucca]

4. I vé ché a fa casòt


Il nostro concetto di casòt è abbastanza ampio, soprattutto se a produrlo non siamo noi. Per questo principio il rumore della motosega è piacevole, quello delle chiacchiere ad alta voce no. [Trad. Vengono qui a fare caos]

5. I crèd de èss töt lur


Indubbiamente non soffriamo di alcun complesso di inferiorità. Per questo giudichiamo con indulgenza chi mostra di sentirsi a noi superiore. Catalogandolo però come incapace di intendere e di volere. [Trad.: Credono di essere tutto loro]

6. I ‘mpienéss i paìs


Amanti del silenzio e della pace dei nostri borghi, mal tolleriamo l’invasione che li rende così simili a satelliti della città in miniatura. Ci consola il fatto che le vacanze, prima o poi, finiscono. [Trad.: Riempiono i paesi]

7. I ghe dà a ciciarà


Laconici di natura, consideriamo prolisso anche il semplice scambio di saluti mattutini, se si protrae oltre i quindici secondi. Non stupisce quindi la nostra avversione per le futili conversazioni. [Trad.: Chiacchierano parecchio]

8. I è mia catìv ma i stöfa


I più magnanimi concedono ai nostri ospiti il beneficio del dubbio, assegnandogli d’ufficio una patente di bontà mai richiesta. Questo non vuol dire che il nostro livello di sopportazione si modifichi in meglio. [Trad.: Non sono cattivi ma stufano]

9. I crèd de crompà ol salàm bù


Le mitologiche formaggelle e i leggendari salami “del posto” quasi mai rappresentano il meglio della nostra produzione. Il perché è presto detto, preferiamo tenerla per noi. [Trad.: Credono di comprare il salame buono]

10. I lassa ché di bèi sólcc


Ci sono anche i saggi che, soppesati i pro e i contro, devono ammettere che i turisti in fondo costituiscono una fonte di reddito non trascurabile. E questo ha il suo peso, nella nostra mentalità sanamente attenta all’aspetto economico delle cose. [Trad.: Lasciano qui dei bei soldi]

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