10 frasi in bergamasco sul cambio armadi
"Ó bötàt vià ’mpó de strass". Magari quelli del marito, però
di Vecchio Daino
Mentre le foglie ingialliscono e le nebbie salgono, c’è una incombenza che attende le nostre regiure. Un’impresa che richiede raziocinio, poche concessioni ai sentimenti e una risolutezza senza compromessi. Un’attività che si adatta perfettamente alle loro caratteristiche, ma che le lascia spesso esauste. Forse perché, ancora oggi, in molti casi il consorte non svolge un ruolo propriamente attivo. Anzi, secondo i più maligni è pure dannoso.
1. Ó bötàt vià ’mpó de strass
L’occasione per fare un po’ di pulizia deve venire sfruttata fino in fondo. Peccato che il draconiano repulisti sia orientato prevalentemente alla parte maschile della coppia. [Trad.: Ho buttato via un po' di stracci]
2. Gh’i ó dàcc a la Càritas
L’animo generoso dei nostri concittadini emerge anche in questa occasione. Invece che in discarica, gli abiti finiscono a chi ne ha davvero bisogno. Anche in questo caso, di solito sono quelli del marito. [Trad.: Li ho dati alla Caritas]
3. Mèi tirà fò i magliù
Le previdenti orobiche sanno che dovranno affrontare un inverno critico dal punto di vista del riscaldamento, e corrono giustamente ai ripari, all’insegna dello slogan “un maglione in più, due gradi in meno”. [Trad.: Meglio tirar fuori i maglioni]
4. Me se regordàe mia de quace i éra
Ogni volta è sorprendente come armadi e cassetti rigurgitino decine di vestiti di cui non si sospettava l’esistenza. Sono i frutti di tutte le occasioni in cui “non si ha niente da mettere”. [Trad.: Non mi ricordavo di quanti fossero]
5. Töc i agn l’è a chèla
Il rituale del cambio armadi non viene accolto, di norma, con gioia. Il fatto è che coniuge e figli spesso si dileguano, lasciando la donna a occuparsi di tutto, compreso l’angoscioso dilemma “lo tengo o lo butto?” [Trad.: Tutti gli anni è uguale]
6. L’è du dé che só ’n bal
Secondo la nostra deontologia domestica, le cose o si fanno bene o non si fanno affatto. Così il cambio stagionale diventa una battaglia contro il caos, dalla quale raramente si esce vincitori. [Trad.: Sono due giorni che sono in ballo]
7. Ol mé òm a l’völ tègn töt
Un ostacolo al desiderio di ordine è costituito, purtroppo, dal marito. Per motivi incomprensibili, vorrebbe tenere la giacca sgualcita, i pantaloni sformati, la camicia usurata. Per fortuna le sue rimostranze vengono messe rapidamente a tacere. [Trad.: Mio marito vuol tenere tutto]
8. Se l’fó mia mé i a l’fà nissü
È la frase che passa di bocca in bocca durante questo periodo, e testimonia la solitudine di chi provvede alla rotazione degli abiti. In sottofondo c’è però la convinzione di essere soli in grado di farlo. [Trad.: Se non lo faccio io non lo fa nessuno]
9. Per mèt a pòst svöde töt
Non ci sono le mezze misure. Per ottenere il vero ordine, occorre fare tabula rasa. L’ideale in queste circostanze è che il resto della famiglia resti lontano, possibilmente per almeno un paio di gorni. [Trad.: Per mettere a posto svuoto tutto]
10. Me só portada inàcc
La lungimiranza fa parte del nostro bagaglio culturale, ed è per questo che alcune hanno dato il via alle operazioni già alla fine di agosto, fedeli al detto l’aqua de agöst la l’rinfrèsca ‘l bósch. [Trad.: Mi sono portata avanti]