A n’n’ó assé de mascherine

10 frasi in bergamasco sul Carnevale

10 frasi in bergamasco sul Carnevale
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di Vecchio Daino

Per ovvi motivi non ha avuto una grandissima risonanza, ma anche quest’anno dalle nostre parti si è festeggiato il Carnevale. Magari in tono minore, con poche manifestazioni pubbliche, ma la voglia di colori e allegria si è percepita, almeno nei bambini. Salvare i loro sorrisi, anche in periodi come questi, non è impresa da poco. Ma merita tutto il nostro impegno.

1. St’an l’ó gna ést


Da due anni a questa parte non è che le allegre riunioni di piazza abbondino. Per questo è normale che la festa, un tempo un vero e proprio evento, passi tutto sommato sotto silenzio. [Trad.: Quest'anno non l'ho visto]

2. Me só rencorzìt del tràfech


Alcuni di noi si sono domandati il perché della facilità con cui hanno raggiunto il centro di Bergamo in orari mattutini. Poi hanno ragionato sulla chiusura delle scuole e si sono risposti da soli. [Trad.: Mi sono accorto dal traffico]

3. I fà piö negót


Il periodo di Carnevale una volta metteva in fibrillazione l’intero paese, e non di rado si assisteva a una sfilata con carri che emulava, in povero e in piccolo, quella di Viareggio. Ma col tempo si è persa la voglia di festeggiare, o di stare semplicemente insieme. [Trad.: Non fanno più niente]

4. I s-cècc i s’è diertìcc


La magia del travestimento, l’ebbrezza di mostrarsi per quello che non si è, o di assumere l’identità del proprio personaggio preferito, non ha mancato di incantare, ancora una volta, i bambini. Meno male, verrebbe da dire. [Trad.: I bambini si sono divertiti]

5. Gh’è óter de pensà


Non c’è dubbio che una pandemia seguita da una guerra, con l’intermezzo dell’aumento inverosimile delle bollette, non induca esattamente alla gioia più frenata. Però un sorriso ogni tanto aiuta. [Trad.: C'è altro a cui pensare]

6. L’è töta öna quarisma


Convinti che siamo nati per soffrire, non lesiniamo lamentele per la condizione in cui viviamo. Anche se, a bene vedere, non è che la maggior parte di noi se la passi così male. [Trad.: È tutta una Quaresima]

7. A n’n’ó assé de mascherine


La sola parola evoca ormai un fastidio quotidiano al quale ci siamo ormai assuefatti. Per questo anche l’equivalente carnevalesco non riscuote un grande successo. [Trad.: Ne ho abbastanza di mascherine]

8. Ó maiàt i frétole


Qualcosa ci dobbiamo pure concedere, e le golose frittelle meritano senz’altro un assaggio, soprattutto se sono fatte in casa dalle mani abilissime delle nostre regiure. [Trad.: Ho mangiato le frittelle]

9. A Milà i và inàcc


Da sempre i più goderecci tra noi invidiano i cugini milanesi, che prolungano il Carnevale fino a sabato. Un’ingiustizia solo parzialmente compensata dalla nebbia che spesso avvolge la metropoli. [Trad.: A Milano continunano]

10. Gh’è de bèl che m’fà i salàm


Questo periodo è anche legato per tradizione all’uccisione del maiale, che una volta coinvolgeva intere famiglie. E il conseguente arricchimento della dieta non poteva non avere un effetto positivo sul morale. [Trad.: C'è di bello che facciamo i salami]

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