A s’s’à mai ‘mparàt assé

10 frasi in bergamasco sulla Fiera dei Librai 2023

Ok la cultura, ma un detto dice: "Val piö a ìghen che a saìghen"

10 frasi in bergamasco sulla Fiera dei Librai 2023
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di Vecchio Daino

La lettura torna al centro, nello slogan della Fiera dei Librai 2023. Lo fa in senso fisico, dopo gli anni di “esilio” imposti dalle circostanze, e lo fa in senso metaforico, perché la nostra attenzione sarà inevitabilmente attratta dall’evento sul Sentierone. Ma qual è il sentimento orobico nei confronti dei libri e della cultura in generale? Quantomeno altalenante, a giudicare dai proverbi raccolti da Antonio Tiraboschi.

1. L’è mèi ön asen viv de ü dutùr mort


Sembra un invito piuttosto deciso a rinunciare agli studi per dedicarsi al lavoro nei campi, ma forse è solo un ammonimento contro l’applicazione eccessiva, che in effetti può portare allo sfinimento psicofisico. [Trad.: Meglio un asino vivo di un dottore morto]

2. Val piö a ìghen che a saìghen


Cinica valutazione della società di fine Ottocento in cui, con ogni evidenza, la ricchezza contava più del sapere. Ma siamo sicuri che i tempi siano davvero cambiati? [Trad.: Vale di più averne che saperne]

3. Àsen de natüra chi no sà lèss la so scritüra


Una volta l’incapacità di decodificare i propri geroglifici era un sintomo inequivocabile di scarso comprendonio. Oggi non si può certo dire altrettanto, forse perché quasi nessuno ormai scrive a mano. [Trad.: Asino di natura chi non sa leggere la propria scrittura]

4. A s’pöl mia saì töt


Vicina al socratico “so di non sapere”, il detto avvicina inaspettatamente la nostra filosofia a quella greca. In realtà essere consapevoli dei propri limiti è forse una delle nostre virtù principali. [Trad.: Non si può sapere tutto]

5. Töc i crèd de saìghen


L’efficacia dell’affermazione sembra sia aumentata nel tempo. Basta ascoltare i numerosi virologi, commissari tecnici e polemologi che dispensano ogni giorno il loro sapere gratuitamente, sui social. [Trad.: Tutti credono di saperne]

6. Chi piö ghe n’sa, manc ghe n’sa


Curiosa per l’utilizzo del desueto “manc”, la frase riflette la progressiva comprensione del numero infinito di conoscenze da assimilare. Forse adesso il limite verrà superato dalle Intelligenze Artificiali. [Trad. Chi più ne sa, meno ne sa]

7. Chi l’è’gnorànt, l’è süperbe


Lapidaria affermazione che sembra legare l’esagerata concezione di sé alla scarsità di conoscenze. In effetti, sembra che molti facciano di tutto per confermarne la veridicità. [Trad.: Chi è ignorante, è superbo]

8. A s’s’à mai ’mparàt assé


Sappiamo benissimo che ogni giorno ci regala qualcosa, e che il cammino verso la conoscenza non finisce mai. Per questo, come sottolineiamo in un nostro famoso proverbio, l’è pecàt a mör. [Trad.: Non si è mai imparato abbastanza]

9. Chi tròpo studia mato divènta, chi no studia pórta la brènta


Curioso moto, a metà tra il bergamasco e l’italiano, che prima profetizza la pazzia a chi studia troppo, poi mostra a chi non ha voglia di aprire i libri un futuro di bassa manovalanza. [Trad.: Chi troppo studia matto diventa, chi non studia porta i pesi]

10. Tra i dutùr de medesina l’è’l piö braò chi a l’la indüina


Non sempre gli studi danno l’esito desiderato. Se poi l’argomento è la nostra salute, giudichiamo con estrema severità ogni giudizio sbagliato, anche perché la posta in gioco è la nostra pelle. [Trad.: Tra i dottori di medicina il più bravo è chi la indovina]

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