10 frasi in bergamasco sull’inverno
In questi giorni l'abbiamo sentito dire spesso: «A l’fà gna frècc!». E non venite a disturbarci mentre pensiamo, a occhi chiusi, vicino al camino
di Vecchio Daino
Di questi tempi non c’è niente di più rassicurante che dedicarsi ai cari, vecchi discorsi meteorologici, in cui gli eventi naturali vengono contemplati con un misto di fatalismo e serenità. Il primo perché è inutile opporsi a fenomeni che non controlliamo, la seconda perché l’accettazione porta con sé la pace interiore. Ma non venite a disturbarci mentre pensiamo, a occhi chiusi, vicino al camino.
1. A l’fà gna frècc
Temperature come quelle di questi giorni sono primaverili, per noi. Un eccesso di calore che inevitabilmente pagheremo più avanti, come ben ci ha insegnato la dura legge dell’esistenza. Intanto però ce la godiamo. [Trad.: Non fa nemmeno freddo]
2. I s’è slongade i giornade
Accompagnati dal famoso detto Nedàl ü pass de gal, Pasquèta ön’urèta, Sant’Antóne ön’ura gròssa, assistiamo al progressivo allungarsi della luce diurna, primo annuncio della bella stagione. [Trad.: Si sono allungate le giornate]
3. Per mé la è piö la niv
Ogni anno chiunque si cimenta con le previsioni meteo, raramente indovinando. Ma non è quello lo scopo, l’importante è ravvivare la conversazione, tra un bicchiere di vino e uno sguardo alle carte sul banco. [Trad.: Per non la neve non arriva più]
4. I ciama amò bröt tép
Ormai parecchi di noi frequentano assiduamente il web, e seguono le catastrofiche previsioni che si susseguono a ritmo serrato. Ma hanno anche imparato che poi le bufere si trasformano in spruzzi di neve e le tormente sono poco più che temporali. [Trad.: Prevedono ancora brutto tempo]
5. Pà, vì e sòche, e se l’völ fiocà che l’fiòche
Ecco un detto che la dice lunga sulla nostra filosofia. Basta stare a casa, al calduccio, con il necessario per mangiare e bere, e l’inverno può sfogarsi, fuori della porta. [Trad.: Pane, vino e ceppi, e se vuol nevicare che nevichi]
6. A l’gh’è gna piö l’invèren
Così dicono i più anziani, al ricordo dei loro inverni lunghissimi, aspri e gelidi, punteggiati da nevicate clamorose e sferzati dai venti. Il bello è che li rammentano con nostalgia. [Trad.: Non c'è nemmeno più l'inverno]
7. Al sul s’istà sèmper bé
Quando le temperature in questo mese superano i dieci gradi, si può ben parlare di giornate primaverili. Oltretutto, abbiamo anche scoperto che i suoi raggi fanno molto male a un töbèrcol che ci accompagna da un po’. [Trad.: Al sole si sta sempre bene]
8. Al vach gh’è amò töt brinàt
Là dove non batte il sole di mattina i prati e le strade sono ancora ricoperti da una magica e argentata coltre di brina. Uno scenario fiabesco, per chi non deve attraversarlo senza gomme da neve. [Trad.: Al bacìo (contrario di solatìo) è ancora tutto brinato]
9. L’è amò lónga
Naturalmente si parla della strada verso la bella stagione, con tappe come i fatidici giorni della merla, il corto e bizzoso febbraio e l’inizio di un marzo spesso dispettoso. Ma alla fine ci arriveremo anche quest’anno. [Trad.: E' ancora lunga]
10. De ché ‘mpó a l’techerà a piöv
La nostra tendenza alla lamentazione si appoggia anche a fenomeni che non sono ancora avvenuti, ma che incombono su di noi come una condanna inevitabile. E nóter a m’derverà i ombrèle, si suole rispondere. [Trad.: Fra un po' si mettera a piovere]