10 malattie secondo i bergamaschi
Negli ambulatori degli studi medici locali, che tra poco saranno particolarmente affollati, non è infrequente sentir nominare malattie di cui s’ignorava l’esistenza. In realtà non è il morbo che è sconosciuto, ma il termine che lo descrive. Si tratta semplicemente di una nomenclatura popolare che tende a rendere le infermità meno minacciose e più familiari, con una sfumatura comica che funziona già da rimedio.
1) Mal de la préda
Calcoli renali
Con immediatezza orobica giungiamo subito alle radici del male, quel sassolino che causa dolorose coliche. Curiosità: Iga ‘l mal de la préda è anche sinonimo di dedizione appassionata al lavoro dell’edilizia. Da noi è un’epidemia. [Trad. Male della pietra]
2) La góta dólsa
Diabete
Anche in questo caso l’encomiabile dono della sintesi ci viene in soccorso, e riusciamo a elaborare una definizione sicuramente più chiara del corrispondente italiano. [Trad. La goccia dolce]
3) Mal del padrù
Ipocondria
L’ironia, o meglio il sarcasmo, non viene a mancare nemmeno quando c’è di mezzo la salute. E assimila una preoccupante condizione psicologica alla scarsa voglia di lavorare. [Trad. Male del padrone]
4) Mal bröt o cadöch
Epilessia
Due definizioni diverse per una malattia che un tempo doveva apparire particolarmente invalidante. La prima si riferisce all’impressione suscitata dalle crisi, la seconda alla loro breve durata. [Trad. Male brutto o caduco]
5) I calimàr
Le occhiaie
Insolito termine derivato dal mondo della scuola che descrive con innegabile vivezza il recipiente in cui intingere il pennino da una parte, le ombre scure sotto gli occhi dall’altra. [Trad. I calamai]
6) I brüsècc
L’acidità di stomaco
Definizione molto efficace e quasi vezzeggiativa di un male minore, i bruciori da cui erano afflitti anche i nostri avi che, in assenza di Maalox, li curavano con il bicarbonato. [Trad. I bruciori]
7) Ardà 'n Fransa
Strabismo
Pittoresca e politicamente scorretta, questa locuzione nasconde forse anche una sottile avversione per i nostri cugini d’Oltralpe. Chissà se per loro esiste un simmetrico "Guardare in Italia”. [Trad. Guardare in Francia]
8) Ègn a có
Suppurare
La credenza popolare che persino il pus abbia una testa ha portato a questa curiosa espressione. Infatti i nostri nonni dicevano, per esempio, che un foruncolo non poteva essere debellato finché non se ne fosse individuato ed espulso il “capo”. [Trad. Venire a capo]
9) I òie
I nei o angiomi
Qui lasciamo la parola allo Zappettini: «Dicesi di figura impressa sul feto, la quale si crede volgarmente prodotta da soverchio desiderio o timore venuto alla donna incinta». [Trad. Le voglie]
10) Ol grép
L’influenza
Malattia che prevede nello stesso tempo «febbre, tosse, dolor di gola e di capo». Non l’esatta traduzione di influenza, quindi, ma qualcosa che ci va molto vicino.