10 modi bergamaschi di dire bala

Ci sono parole in bergamasco che assomigliano a un coltellino svizzero: hanno molteplici usi. La regina di tutte è ovviamente pòta, l'intercalare indispensabile che qualifica la nostra parlata e la nostra gente. Ma, frugando nel vocabolario, si fanno altre interessanti scoperte. Come i significati plurimi dell'umile “bala”. Leggere per credere.
1. Te sté 'mpé a bale
Frase comunissima tra coniugi o fidanzati in odor di tradimento. Di solito è l'attentissima compagna che implacabilmente individua le spesso inconsistenti bugie del partner. [Trad: Stai in piedi a bugie]
2. Daga mia la bala a töcc
Rimprovero rivolto a chi, in controtendenza rispetto all'orobica riservatezza, tende a rivolgere la parola a chiunque. La situazione non a caso si verifica spesso in presenza di alterazione alcolica. [Trad: Non parlare con tutti]
3. Ghe n'ó pié i bale
È un'espressione che ricorre come un mantra nelle conversazioni tra amiche o amici, e ha come oggetto, di volta in volta, la moglie, il marito, il lavoro, la casa, i figli e, naturalmente, il governo. [Trad: Ne ho piena le scatole)]
4. L'à ciapàt la bala
Non è il calciatore che rivendica il possesso del pallone dopo la partita vinta ma, molto più prosaicamente, chi si è attaccato alla bottiglia senza pensare alle conseguenze. Oppure proprio pensandoci. [Trad: Si è ubriacato]
5. A l'dórma söi bale
Modo di dire caduto in disuso, è una colorita condanna per chi se ne sta con le mani in mano. Essendo bergamaschi, abbiamo pensato che un'altra parte del corpo rendesse meglio l'idea. [Trad: Dorme sulle palle]
6. Tira mia a la dé di bale
Intimazione nei confronti di chi vuole sottrarsi a un impegno concordato in precedenza. Esempio classico, quando la moglie ha programmato l'arrivo della madre e il marito adduce inderogabili impegni di lavoro. [Trad: Non cercare scuse]
7. I bale del frà Löca!
Altra esclamazione molto in voga un paio di generazioni fa, stronca sul nascere scuse risibili o fandonie troppo palesi. Non ci è dato sapere chi fosse il religioso che ha dato origine al detto. [Trad: Le palle di frate Löca]
8. A mesdé i bale i ansa
Motto inderogabile dei muratori bergamaschi, sancisce il diritto ineludibile di posare la cazzuola e ogni altro attrezzo al primo rintocco del mezzogiorno. Per chi si alza spesso in ore antelucane, è comprensibile. [Trad: A mezzogiorno le chiacchiere avanzano (è ora di pranzo)]
9. Mèi 'ndà fò di bale
Considerazione estremamente versatile, si adatta all'interminabile pranzo nuziale, alla malinconica rimpatriata tra amici, e oggi addirittura all'Italia stessa. [Trad: Meglio andarsene]
10. In tép de guèra piö bale che tèra
Saggezza dei contadini che non conoscevano altro concetto di infinito che quello suggerito dall'estensione della terra. Superato, in questo caso, dalle bugie raccontate dalle autorità. [Trad: In tempo di guerra più chiacchiere che terra]