10 modi di essere bergamaschi
Sarà anche dura, la nostra lingua, e avrà i suoi problemi di comprensione. Ma è anche capace di definizioni fulminanti, che in due sillabe sintetizzano una vita intera. All’opposto, sa fare poesia semplicemente descrivendo un gesto comunissimo e quotidiano. Ma non c’è da vantarsene troppo. I nostri laconici concittadini non approverebbero.
1) Ès de ergót
Interessante espressione che descrive chi è dotato di un’astuzia innata che si manifesta già in età infantile. E che si conferma nel resto della vita. [Trad: essere una peste]
2) Sènt de negót
Paragone alimentare, che associa la personalità priva di alcun interesse con il cibo insipido. A volte significa anche scarsa sensibilità emotiva. [Trad. Non avere sapore]
3) Pisà i póm
Meravigliosa metafora che descrive il lento ma inesorabile movimento delle palpebre verso il basso quando si è vinti da un sonno irresistibile. [Trad: pesare le mele]
4) Barbelà
Sempre meno utilizzato, a causa degli inverni miti, il verbo illustra con efficacia quasi onomatopeica il tremito incontrollabile dovuto alle basse temperature. [Trad: rabbrividire]
5) Cambià èla
Mutamento di rotta, quasi mai deciso per proprio conto, ma di solito imposto da genitori e datori di lavoro, con un’intonazione imperativa. [Trad: cambiare vela]
6) Andà in óca
Può capitare anche al più rigoroso degli uomini, e significa perdere temporaneamente il controllo e il ricordo di quanto si sta facendo. [Trad: andare in oca]
7) Fa bèl vèd
Frase che normalmente è educato riferire a persone di una certa età, per comunicare loro che hanno, nonostante gli anni, un bell’aspetto. [Trad. apparire bene]
8) Resbaldìs fò
Molto più efficace rispetto al tenue “rinvenire”, indica un ritorno baldanzoso e immediato allo stato di coscienza vigile. Spesso descrive un dopo sbronza. [Trad. riscuotersi]
9) Iga la réma
Letteralmente, essere affetti dalla malattia reumatoide che affligge le galline. Ma è anche la noia mortale che inducono le persone prolisse e invadenti. [Trad: avere i reumatismi]
10) Fa balà l’öcc
Non è il semplice guardare, ma il far danzare lo sguardo alla ricerca dell’occasione propizia o del pericolo incombente. Usato anche in discoteca. [Trad: aguzzare la vista]
Ascolta la pronuncia corretta dalla viva voce di Vecchio Daino.