10 proverbi di marzo in bergamasco
I detti popolari che, nella loro rassicurante saggezza, ci fanno per un attimo distogliere dalle vicende quotidiane
di Vecchio Daino
Il mese di marzo è appena iniziato, per la verità con un po’ di problemi. Conviene forse ripassare un po’ di detti popolari che, nella loro rassicurante saggezza, ci fanno per un attimo distogliere dalle vicende quotidiane, per ricordare l’inesorabile ripetersi dei cicli naturali. Così, tra santi, fenomeni meteorologici e consigli per la coltivazione della terra affronteremo anche questa stagione. Che oltre tutto dovrebbe essere la più bella.
1. A San Gregòre papa, ü car de fé per aca
L’irriverente rima serve per far capire che l’inverno non è ancora finito, e le mucche non possono ancora brucare l’erba dei pascoli. Così tocca ricorrere al fieno, in buona quantità, almeno per un altro po’. [Trad.: A San Gregorio Papa, un carro di fieno per la vacca]
2. Chi gira ‘ntùren a San Patrésse a l’guaréss de töcc i mai e de töcc i ésse
Il potere taumaturgico del santo caro agli irlandesi in questo caso non c’entra. Il rito propiziatorio è da effettuare presso il noto santuario che domina gli abitati di Vertova e Colzate. Stando attenti a non precipitare. [Trad.: Chi gira attorno a San Patrizio guarisce da tutti i mali e da tutti i vizi]
3. San Giosepì ol bastù a l’fà fiorì
La festa del santo falegname, adesso anche del papà, coincide più o meno con l’inizio della primavera, capace di dare vita anche ai rami apparentemente secchi dopo l’inverno. [Trad.: San Giuseppe il bastone fa fiorire]
4. Tra l’spus e la spusa a s’ sómna la linusa
Chi sono questi misteriosi sposi? San Giuseppe, festeggiato il 19, e Maria, di cui il 25 si celebra l’annunciazione. In quel periodo si era soliti seminare il lino, che arrivava a maturazione a giugno. [Trad.: Tra lo sposo e la sposa si semina il lino]
5. Se a la Madóna de mars a l’vé la brina, dòpo no la fa piö rüina
Il 25 di marzo, Festa dell’Annunciazione della Madonna, non è facile che la temperatura scenda sotto gli zero gradi. Quindi non sono probabili gelate che rovinino le gemme in fioritura. [Trad.: Se alla Madonna di marzo viene la brina, dopo non fa più danni]
6. Mars no l’è bèl se no l’gh’à la niv söl capèl
Le nevicate in questo mese, poco più che spruzzate di bianco, non devono essere rare, perché se ne trova traccia anche nei proverbi. Per fortuna gli effetti non sono così temibili. [Trad.: Marzo non è bello se non ha la neve sul cappello]
7. Niv marzölina la düra de la sira a la matina
Anche se si verificano nevicate, in questo periodo la bianca coltre non fa in tempo a formarsi, perché si scioglie non appena tocca il suolo, o quasi. Quasi un simbolo di tutto ciò che è effimero. [Trad.: La neve marzolina dura dalla sera alla mattina]
8. Al prim trù de mars i vé fò töte i lömaghe
In primavera il risveglio della terra comprende anche quello dei temporali. Ecco che il primo tuono diventa l’araldo della comparsa delle lumache, siano esse le delicate chiocciole o i repellenti lömagòcc. [Trad.: Al primo tuono di marzo escono tutte le lumache]
9. Mars marsòt, l’è stèss ol dé e la nòcc
Si allungano le giornate e la durata del giorno e della notte tendono a diventare uguali. Un tempo questo significava la riduzione delle attività serali, come la filatura domestica. Per le donne che di giorno lavoravano anche nei campi, forse era una liberazione. [Marzo, marzotto il giorno è lungo quanto la notte]
10. Se mars a l’gh’à sich giòbie, a l’ghe sarà lì a’ sö per i lòbie
Curioso detto che attribuisce al mese con cinque giovedì la caratteristica di una produzione esagerata di lino. Dite la verità, siete andati a controllare sul calendario! [Trad.: Se marzo ha cinque giovedì, ci sarà lino anche sulle logge]