10 tipi di befane in bergamasco
L’uomo orobico è legatissimo alla propria donna, o meglio fómna. Che poi esprima l’affetto e il rispetto con poco più di un impercettibile movimento di sopracciglia, fa parte del carattere. Vista la prossima ricorrenza, ci ha invece incuriosito il suo modo di esprimere il concetto di “befana”. E abbiamo scoperto che la creatività bergamasca in questo campo è vigorosa e sorprendente.
1) Gabàna
Esemplare di sesso femminile in grado di esercitare con maestria l’arte della seduzione. Criticata in pubblico, spesso gode della privata ammirazione maschile.
2) Gòba
La gobba evocata dal nome può essere solo morale, perché non di rado la persona in oggetto è di aspetto incantevole. Nel senso che facilmente incanta gli ingenui che la frequentano.
3) Lösa
Sciocca e insipida, è fatua nell’intendimento e negli atteggiamenti. “Fa la lösa” significa anche attentare in modo indebito alla virtù degli uomini già impegnati.
4) Madòna
Con l’accento acuto è la madre di Gesù, con l’accento grave è molto più prosaicamente la suocera. L’accostamento tra i nomi fa intendere un timore reverenziale consolidato dall’esperienza.
5) Murusa ègia
Termine inventato con ogni evidenza dalle “muruse” in carica, sposta con perfidia sul piano del decadimento fisico una semplice successione cronologica. Oggi è sostituito dall’asettico “ex”.
6) Perpetüa
Epiteto letterario di derivazione manzoniana, letteralmente è quella che oggi si chiamerebbe assistente ecclesiastica. Affidarle un segreto è un mezzo rapido e sicuro per farlo sapere a tutto il paese.
7) Pötaègia
Non inganni il romanticismo della traduzione letterale. La “ragazza vecchia” è colei che è single per scelta altrui, e spesso la situazione nella fantasia popolare era dovuta a scarsezza di doti fisiche e intellettuali.
8) Regiùra
Pronunciata con un misto di ammirazione e timore, non senza un retrogusto di frustrazione, indica l’amministratrice della vita domestica, o moglie. Fra le quattro mura, è sempre stato chiaro chi comanda davvero.
9) Strigòssa
Donna che si trascina da un luogo, e da un amante, all’altro, apparentemente senza logica. Interessante l’etimologia: strigòss è lo straccio che passa, appunto, ovunque.
10) Zabèta
Se è vero che ne uccide più la lingua che la spada, la zabèta è un killer spietato. Mordace e pettegola, rovina reputazioni e relazioni con la sensibilità di una ruspa.