Da Porta Sant'Alessandro al "bosco" in Malpensata

15 luoghi di Bergamo da adottare Ecco il progetto varato dal Comune

15 luoghi di Bergamo da adottare Ecco il progetto varato dal Comune
Pubblicato:
Aggiornato:

Il progetto sui beni comuni della città promosso dal Comune di Bergamo a gennaio 2016 attraverso un apposito regolamento, entra finalmente nel vivo. La scorsa settimana, infatti, l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà ha presentato i luoghi a cui sarà applicato e le tempistiche per partecipare all'iniziativa. Fino al 15 novembre, gli enti e le associazioni interessate potranno avanzare la propria domanda e presentare il proprio progetto agli uffici del protocollo generale.

 

 

Il progetto Beni Comuni. Ma di cosa si tratta nello specifico? Il regolamento Beni Comuni è stato varato dalla Giunta Gori tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 insieme a quello denominato Volontariato Civico. I due documenti sono stati pensati per disciplinare i rapporti tra Amministrazione e cittadini/associazioni per quel che riguarda il tema della cittadinanza attiva. Si tratta, in sostanza, di "patti con i cittadini" pensati da Palazzo Frizzoni per regolare la cura di luoghi pubblici (parchi, edifici pubblici, ecc.), le piccole manutenzioni (sistemare una panchina, una porta, un’aiuola, tinteggiare la recinzione di una scuola, ecc.), l’apertura di spazi altrimenti chiusi (sale di lettura in orari serali, aree dismesse, parchi pubblici, ecc.) e alcune attività lavorative in forma digitale (archiviazione di dati, realizzazione di applicativi, ecc.). Tutto nasce dalla necessità dell’Amministrazione di favorire la cittadinanza attiva e le buone prassi di comportamento verso i luoghi pubblici, nel tentativo di sensibilizzare la cittadinanza alla partecipazione della cosa pubblica e delle cose pubbliche. Nello specifico, il regolamento Beni Comuni si rivolge a enti e associazioni (Volontariato Civico, invece, ai singoli cittadini) e prevede la possibilità per queste di adottare uno spazio pubblico del Comune attualmente in disuso, usarlo per la propria attività e, parallelamente, restituirlo all'intera comunità orobica. Un esempio di questo tipo è dato dalla riapertura dell’ex carcere di Sant’Agata nell’ambito delle manifestazioni promosse dall’Associazione Maite.

 

ex gres

[L'area dell'ex Gres]

 

I luoghi da adottare. Gli spazi che la Giunta ha messo a disposizione delle associazioni sono 15: l’immobile ex Gres (escluso il piano terra e le porzioni già occupate) in via San Bernardino; Porta Sant’Alessandro; gli ex negozi di via San Lorenzo al civico 12 e 12b; gli ex spogliatoi in via Fara (al civico 5); l’ex ufficio postale in via Rosa al civico 30 (Boccaleone); la mediateca Tiraboschi in via San Giorgio (al civico 19); il padiglione nel parco Beata Cittadini di Loreto e nel parco Goisis di Monterosso; il parco Baden Powell di Celadina; le aree cani di tutti i parchi della città; l’area verde di via Mozart (Malpensata) detta "il bosco"; la pista ciclabile tra via Gavazzeni e la circonvallazione. L’unica funzione individuata riguarda le aree verdi nel parco del Quintino di Monterosso, di via Maestri del Lavoro e via Spino, dove il Comune si impegna a realizzare degli orti sociali.

 

leyla ciagà

 

Perché farlo e come farlo. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori aveva così descritto il progetto al momento del suo passaggio in Consiglio comunale: «Il progetto Beni Comuni ricalca i modelli già adottati in alcune città italiane, come Bologna e Torino. Abbiamo voluto però rivedere i documenti approvati dagli altri Comuni italiani in tal senso, lavorando in ottica di semplificazione e di adattamento alle esigenze di una città di medie dimensioni come Bergamo. Vorrei fosse molto chiaro che non chiediamo ai cittadini di sostituirsi al Comune: tutti le attività che andiamo a disciplinare o che saranno individuate saranno aggiuntive rispetto all’operato dei dipendenti e dei servizi comunali». La scorsa settimana, al momento della presentazione della lista dei luoghi "aperti" al progetto, l'assessore Ciagà ha aggiunto: «Non si tratta di trovare una sede per un’associazione, ma di aprire un luogo alla città, è una collaborazione tra cittadini attivi e amministrazione. L’affidamento di aree e strutture è solo previa presentazione di un progetto ad hoc. Le funzioni devono essere trovate dai cittadini, sta alla loro creatività. L’obiettivo del Comune è rendere questi 15 luoghi fruibili, evitare che restino chiusi». Nei prossimi giorni, sul sito del Comune, saranno pubblicate le schede delle location disponibili con le informazioni utili per partecipare. Sarà poi Palazzo Frizzoni stesso, dopo il 15 novembre, ad analizzare tutti i progetti pervenuti e valutare i migliori. La speranza, però, è che nel 2017 la città possa riappropriarsi di veri tesori dimenticati (come Porta Sant'Alessandro) proprio grazie a questa iniziativa.

Seguici sui nostri canali