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I 18 anni de Lo Spirito del Pianeta

I 18 anni de Lo Spirito del Pianeta
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Sono l’immagine dell’amore tra i popoli. Ivano Carcano, bergamasco, e Simayiai Muteleu, Masai che ha sposato un “musungu”, un uomo bianco, hanno presentato giovedì 17 maggio la diciottesima edizione de Lo Spirito del Pianeta, unico festival tribale indigeno in Italia. Lo organizzano con passione e pazienza in provincia di Bergamo al polo fieristico di Chiuduno (dal 25 maggio al 10 giugno). C’è tanta musica e intrattenimento, popoli nuovi, sculture (quest’anno firmate dai Tunumer della Groenlandia e dagli aztechi, su pietra di Sarnico) che vanno ad arricchire il museo del festival.

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Carlos Nunez

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La tribù dei Korafè

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Inuit

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Yael Deckebaum

Programma da vivere. Culture, coinvolgimento delle nuove generazioni con novanta studenti dell’alternanza scuola-lavoro. E armonia. Domenica 27 maggio la manifestazione ospita la marcia delle donne per la pace nata in Israele nel 2016 e voluta da donne ebree e arabe per protestare contro la politica di divisione del governo israeliano. La passeggiata, che vede la partecipazione di tredici "grandmothers" indigene da ogni parte del mondo, terminerà alla fonte della Valle del Fico. A seguire è previsto il concerto della cantante israeliana Yael Deckelbaum e di Miriam Toukan, palestinese. Tra le tribù per la prima volta al festival, meritano menzione i Korafè, della zona Tufi, in Papua Nuova Guinea. «Stiamo comprando vestiti e borse per fargli fare il viaggio – racconta Carcano -. È il risultato di un lavoro iniziato due anni fa. Saranno in undici, più un operatore della televisione che filmerà quello che per loro è un salto in avanti di diecimila anni».

 

 

Ricordando Nelson Mandela. Lo Spirito del Pianeta ricorda anche i cento anni dalla nascita di Nelson Mandela. Lo fa ospitando, il 6 giugno la sua prima nipote, Ndileka Mandela, responsabile della fondazione intitolata all’icona della lotta all’Apartheid. «Mio nonno ha sempre avuto un atteggiamento conciliatore nei confronti di coloro che lo avevano torturato perché scelse di non odiare. Lui diceva che se avesse odiato sarebbe stato, in un certo senso, come essere ancora in carcere». Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, Enzo Avitabile si esibirà il 31 maggio con I Bottari (gruppo di percussioni di Napoli). L’apertura, venerdì 25 maggio, è con Carlos Nunez, musicista galiziano conosciuto in tutto il mondo, virtuoso della gaita, la cornamusa spagnola. Info: www.lospiritodelpianeta.it

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