Terrorizzavano i bambini

Se non fai bravo viene il "mao" e altri mostri bergamaschi doc

Se non fai bravo viene il "mao" e altri mostri bergamaschi doc
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Uno scricchiolio, un campanellino, un insetto strano... chi sono? E che cosa stanno a significare? Sono personaggi mitologici che da secoli si aggirano nella bergamasca in cerca di una giovane preda. Figure spaventose che nessuno ha mai visto, evocate un tempo dai genitori quando i bambini non volevano dormire o fare i bravi. Questi spauracchi non esistono, ovviamente, ma una cosa è certa: erano sempre pronti a vendicare la furia dei genitori. E comunque una cosa la insegnavano: a obbedire a papà e mamma. Ecco i quattro più noti.

 

La donna del gioco

piedi campanelli

Questo personaggio misterioso entra in gioco la sera, quando i bambini non vogliono andare a dormire. Si dice che abbia dei campanellini legati stretti alle caviglie, grazie ai quali può essere facilmente udita dai ragazzi che fanno i capricci per restare svegli fino a tarda sera. Il nome di questa misteriosa donnina intende denunciare il vizio del gioco, particolarmente quello d’azzardo, praticato da sempre clandestinamente nelle ore notturne. Questa figura ha origini antichissime e presso i latini era conosciuta come domina ludi. Con l’espansione della religione cristiana, la donna del gioco assunse le fattezze di un fantasma o di una cacciatrice e venne spesso associata a figure pagane come Diana, Erodiade o Berchta (divinità alpina di epoca pre-cristiana).

 

Il mao

il mao

Indica un pericolo generico, ma anche un animale (di solito un insetto) particolarmente brutto. Il mao è un essere super efficace, un vero e proprio passepartout  per mettere a freno la vivacità infantile. Entra in scena ogniqualvolta i bambini vogliano fare qualcosa di pericoloso, per esempio avvicinarsi ad una strada trafficata o a una casa abbandonata e dai muri pericolanti. Se una nonna particolarmente coraggiosa riesce a far fuori un insetto dall’identità sconosciuta con metodi piuttosto rapidi e indolori (un secco colpo di ciabatta, per esempio), non sarà difficile sentirla poi mentre si vanta della sua prodezza al grido di «o copàt ol mao». Occasionalmente la definizione di “mao” può essere applicata a persone dotate di scarsa bellezza.

 

La gata górgna

gratacornia

Molto conosciuta alla zona della Val Gandino, ma diffusa anche oltre il Bergamasco, la gata górgna è il mostro che abita nelle soffitte. La sua presenza aiuta i genitori a tenere lontani i pargoli dalle pericolose scale a pioli che conducono in solaio. Qualora il bambino riesca ad eludere la sorveglianza dei superiori e ad accedere ai piani superiori dell’abitazione dovrà stare bene in allerta: qualsiasi scricchiolio potrebbe indicare la presenza di una gratacornia acquattata nella semioscurità della soffitta e pronta a balzare repentinamente sul malcapitato.

 

La casciamórta

cacciamorta

Spirito notturno, anche la casciamórta (cacciamorta, in italiano) assolve le stesse funzioni della donna del gioco, comparendo durante la notte per spaventare i bambini. Come suggerisce il nome stesso, la cacciamorta è associata ai fantasmi dei cacciatori morti, in particolar modo quelli che marinavano la messa della domenica per dedicarsi alla caccia nei boschi.

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