Il percorso fino a qui

5 ore di esame Unesco alle Mura Adesso manca solo il verdetto

5 ore di esame Unesco alle Mura Adesso manca solo il verdetto
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Nicolas Faucherre, archeologo medievalista e docente all’Università di Aix-Marseille, è arrivato a Bergamo nella serata di mercoledì, approdando in terra orobica dopo aver visitato Palmanova e Peschiera del Garda, nel suo tour de force tra Montenegro, Croazia e Italia, sulle orme dei sistemi di difesa costruiti dalla Serenissima. Il suo compito? Dare il voto alle Mura. E valutare se potranno a buon diritto, nella loro coralità transnazionale e con Bergamo capofila, assurgere al grado di Patrimonio Unesco.

L’incontro con le scuole. Per primi, la sera stessa, ha incontrato presidi, insegnanti e studenti, un gruppo di rappresentanza di tutte le scuole coinvolte nella promozione. Gli enti di istruzione e formazione, con i loro progetti di comunicazione e coinvolgimento nei confronti dei cittadini, hanno un ruolo importante per la candidatura delle Mura: l’Unesco giudica infatti imprescindibile l’attivazione e la partecipazione delle comunità locali. Sono stati così presentati all’ispettore i lavori dell’Istituto comprensivo Donadoni (scuola primaria e secondaria di primo grado), dell’Itc Vittorio Emanuele II e dell’alberghiero di Nembro, e il filmato che lo Studio Bozzetto ha dedicato alle Mura per raccontarle ai più piccoli, realizzato in collaborazione con i bimbi della scuola primaria Ghisleni di Città Alta.

 

 

L’ispezione, puntigliosissima. Il giorno dopo, di buon’ora, Faucherre è partito alla volta delle Mura, scortato dal dirigente di Palazzo Frizzoni Giovanni Cappelluzzo, dall’ex assessore all’Edilizia Privata Francesco Macario, dal promotore dell’iniziativa e consigliere con delega per Città Alta Robi Amaddeo, da esponenti dei ministeri dei Beni culturali italiano e croato, da dirigenti della Regione e del Comune e docenti universitari. Naturalmente l’ispezione era blindata alla stampa.

Faucherre è stato puntigliosissimo. Per cinque ore, taccuino alla mano e reflex e smartphone sempre pronti a immortalare e documentare, ha fatto domande precise e analizzato la cinta in ogni suo andito, tra porte, cannoniere, bastioni e mura. Appassionato di fortificazioni militari, ha chiesto di entrare in San Lorenzo ed è sceso ai piedi anche di San Giacomo fino all’Orto Sociale. Serio e rigoroso, ha lavorato a tappe scandite e di buona lena, analizzando sia il contesto ambientale che le mura in sé, in ogni minimo dettaglio.

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Il pranzo alla Marianna. Non è stato particolarmente di compagnia, stando a quanto riferiscono a L’Eco e al Corriere Bergamo i suoi accompagnatori. Non mentre era al lavoro, almeno. Qualche sorriso gli è scappato, invece, al tavolo della Marianna, davanti al video dell’abbraccio da record alle Mura. Nel ristorante di Colle Aperto ha pranzato assieme al sindaco Gori, agli assessori Ghisalberti e Ciagà e all’assessore alla Cultura della Regione Cappellini. Il menu? Un mix di territorialità e incursioni marine: sarde in saor, polenta con baccalà, casoncelli alla bergamasca e gelato alla stracciatella, che qui ha i suoi natali.

Il percorso fino a qui. A Palafrizzoni, prima del rientro a Marsiglia di Faucherre, si è poi tenuto un incontro tecnico dedicato all’intero progetto internazionale delle mura venete. Bergamo è capofila della candidatura e sede del segretariato, dunque a buon diritto si è resa protagonista di questo punto della situazione. La città sta lavorando alla candidatura dal lontano 2007, nel giugno 2012 è stata istituita l'associazione Terre di San Marco, finalizzata ad accompagnare il progetto, e dal febbraio 2014 le Fortificazioni veneziane sono state iscritte alla lista propositiva dell'Unesco, primo passo per la presentazione del dossier. Fino a gennaio 2016, quando la proposta ha ottenuto il via libera del Consiglio direttivo della Commissione nazionale Unesco, portando il dossier all'attenzione di Parigi. Qui si trova lo schema completo del progetto.

E ora? L’ispettore non ha naturalmente comunicato alcun verdetto, anche se la sua relazione, forse integrata dalle analisi di altri suoi colleghi inviati in incognito ed eventualmente affiancata da altri chiarimenti richiesti dall'Unesco relativamente ai dossier, sarà importantissima per il verdetto finale. Arriverà sui tavoli di Parigi a dicembre. E da allora non resterà che attendere l’annuncio, previsto tra giugno e luglio 2017.

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