Palazzi storici aperti al pubblico

7 splendide dimore bergamasche da visitare questo fine settimana

7 splendide dimore bergamasche da visitare questo fine settimana
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Tornano sabato 21 e domenica 22 maggio 2016 le Giornate Nazionali A.D.S.I. (Associazione Dimore Storiche Italiane), con l’apertura al grande pubblico di oltre 250 fra le più affascinanti residenze d’epoca italiane. Mentre qui trovate tutte quelle lombarde, ecco a seguire le residenze nobiliari che, in terra bergamasca (città e provincia), aderiscono all’iniziativa e che saranno quindi visitabili con tour guidati.

 

Palazzo Agliardi

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Palazzo Agliardi, al numero 86 di via Pignolo, fu fatto costruire nel Cinquecento da Alessandro Martinengo, nipote di Bartolomeo Colleoni. In seguito passò di mano dalla famiglia bresciana dei Martinengo alla famiglia Mosconi e fu poi acquistata nell’Ottocento del conte Alessio Agliardi, di illustre schiatta bergamasca, e da allora rimase sempre nelle mani della stessa famiglia. Il palazzo ha subito, in tutta la sua lunga vita, radicali trasformazioni, una delle quali, nel Settecento, gli fornì un nuovo portale d’ingresso, il cortile interno e una rinnovata ala ovest, con salone decorato da stucchi e affreschi. Una chicca: nel palazzo esiste una buona raccolta di quadri di Fra Galgario, un “concerto” del Baschenis, una Madonna col Bambino di Marco Basaiti e altre opere storicamente e stilisticamente importanti.

Info e prenotazioni. Sabato 21 e domenica 22 maggio accesso libero al cortile con artigiani dalle ore 10 alle ore 18. Visite guidate agli interni sabato e domenica ore 10-11-12-15-16-17-18. Per info, qui. Durata visita: un’ora circa. Per ogni visita il gruppo potrà essere al massimo di 25 persone, quindi è preferibile la prenotazione.  Biglietti: Intero € 8 – Ridotto € 5 (Bambini 6-13 anni). Prenotazione: mariacarolina.agliardi@gmail.com – 333 4273799

 

Palazzo Moroni

Palazzo Moroni
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Palazzo Moroni - Le Sale
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Palazzo Moroni - Le Sale
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Palazzo Moroni - Le Sale
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Perla barocca in via Porta Dipinta 12, Palazzo Moroni fu costruito dalla famiglia da cui prende il nome, stirpe della media Val Seriana che aveva fatto fortuna con la coltivazione del gelso e si era dunque trasferita a Bergamo, erigendosi – in trent’anni di esigentissimi lavori e con l’abbattimento del palazzo di fronte, che toglieva la vista su e dalla città bassa - una dimora che fosse all’altezza del successo e della nuova moglie, Lucrezia Roncalli. Dal maestoso cortile d’ingresso con la statua di Nettuno, allo scalone e alle sale, ancora arredate, che conservano preziose opere di importanti artisti della pittura lombarda, tutto è magnificenza, in questo palazzo. Per gli appassionati di arte moderna: qui è conservato un celebre quadro del Moroni (non c’è nessuna parentela), Il cavaliere in rosa. Da scoprire: il giardino segreto nascosto dietro la dimora.

Info e prenotazioni. (via Porta Dipinta, 12 Bg) Domenica 22 maggio accesso libero al cortile dalle ore 10:30 alle ore 18:30. Possibilità di visite agli interni, per info qui e qui. Biglietti: Intero € 8 – Ridotto € 5 (Bambini 6-13 anni). Prenotazione: gujaajolfi@hotmail.com – 347 7305211.

 

Palazzo Terzi

Palazzo Terzi
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Palazzo Terzi
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Palazzo Terzi
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I Terzi, originari della Val Cavallina, erano un’antica famiglia feudale ghibellina, che vantava antenati illustri fin dall’anno Mille, che scelse il prestigio di Città Alta per edificare la sua dimora. Per l’esiguità dello spazio a disposizione, chiuso tra altre strutture, le difficoltà tecniche e i desideri di ampliamento successivi in occasione di nozze e cerimonie, la costruzione richiese quasi un secolo di lavori, ma alla fine ottenne un giardino distribuito sui vari livelli, un cortile-terrazzo affacciato sulla città bassa, e saloni indimenticabili: il Gran Salone, la Sala Rossa, il Salone del Soprarizzo, il Salottino degli Specchi, la Sala del Tiepolo (con affresco del grande pittore). Se ne innamorò addirittura Herman Hesse, nel suo viaggio a Bergamo del 1913.

Info e prenotazioni. Sabato 21 e domenica 22 maggio, visite guidate dalle ore 10:30 alle ore 18:30 (durata 1h circa). Per info, qui. Biglietti: Intero € 8 – Ridotto € 5 (Bambini 6-13 anni).

 

Villa Grismondi – Finardi

Villa Finardi
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Villa Grismondi Finardi
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Villa Grismondi Finardi
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Villa Grismondi Finardi
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Villa Grismondi Finardi in via Volturno porta con sé il nome di due famiglie. La prima che la fece costruire, la seconda che la rese un vero e proprio palazzo. Occorre risalire al 1760 circa per assistere alla trasformazione di una cascina nella residenza di campagna del Conte Luigi Grismondi e della moglie Paolina Secco Suardo, che la sceglie ben presto come sede prediletta per gli incontri con il suo circolo lettarario (l’Accademia dell’Arcadia). A metà Ottocento arriva poi la famiglia Finardi, tutt’ora proprietaria. Sua è l’impronta più importante per ciò che riguarda l’architettura e gli arredi, con anche la costruzione della scuderia. Esempio notevole di ritorno al Gotico, vanta splendide sale affrescate e ancora arredate.

Info e prenotazioni. Sabato 21 e domenica 22 maggio, accesso libero al cortile rustico dalle ore 10:00 alle ore 18:00. Visite guidate alle ore 10-11-12 e 14-15-16-17 (durata 1h circa). Biglietti: Intero € 8 – Ridotto Bambini 6-13 anni € 5. Info e Prenotazioni: grismondi.finardi@tiscali.it – 0352 43066.

 

Villa Pesenti – Agliardi

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Situata ai piedi delle colline di Sombreno di Paladina, a dieci chilometri da Bergamo, la seicentesca Villa Pesenti-Agliardi fu ampliata e modificata nel 1798, su incarico del Conte Pietro Pesenti, con un progetto innovativo di reinterpretazione in chiave neoclassica: nei disegni del Pollack il tema del giardino arricchito da significativi monumenti, destinato a dilettare l’anfitrione e gli ospiti, è ispirato alle finalità di questa dimora, visualizzate simbolicamente dalle statue inserite in nicchie sulle testate delle ali: l’Agricoltura e l’Ospitalità. Il progetto non fu terminato e si ebbe poi una riedizione in chiave romantica. Nella villa si possono ammirare la cappella, lo scalone monumentale, le sale decorate con notevoli affreschi e stucchi.

Info e prenotazioni. Sabato 21 e domenica 22 maggio, visite guidate alle ore 10 – 11,30 – 15 – 16,30 – 18. Per info, qui. Durata visita: un’ora e un quarto circa. I gruppi potranno essere al massimo di 25 persone, quindi è preferibile la prenotazione. Biglietti: Intero € 9 – Ridotto € 6 (Bambini 6-13 anni). Prenotazioni: mariacarolina.agliardi@gmail.com – 333 4273799.

 

Castello di Malpaga

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Prima sala.

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Ingresso principale. Decorazioni di Giambattista Castello.

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Castello di Malpaga.

Bartolomeo Colleoni è il protagonista indiscusso di questo castello a Cavernago. Uomo di guerra, realizzò importanti interventi nel settore agricolo, ma era affascinato anche dal bello e dall’arte. Acquistò il castello di Malpaga nel 1456. Diroccato e malmesso, doveva essergli piaciuto per la sua posizione strategica, tra Bergamo, Brescia e Milano, vicino al Serio e protetto da una fitta boscaglia. Si dedicò intensamente alla sua ricostruzione: lo circondò di un profondo fosso e vi fece costruire tutt’intorno una serie di caseggiati per gli alloggiamenti delle truppe. Ma il castello non era solo una fortezza inespugnabile: il Colleoni amava vivere in modo sfarzoso e circondarsi di letterati, nobili di alto rango e validi artisti. Dentro, le sale lasciano a bocca aperta: il salone d’onore, ad esempio, testimonia la principesca ospitalità con cui il condottiero seppe accogliere il re di Danimarca Cristiano I. E il loggiato e le sale al secondo piano non sono da meno. Un consiglio: la visita, anche grazie ad un progetto dedicato a loro, è particolarmente affascinante per i bambini.

Info e prenotazioni. Domenica 22 maggio, visite ore 10 – 14 con App e visite guidate alle ore 14 – 16 – 17. Per info, qui. Durata: 1 h circa. Biglietti: adulto audioguida: €6 – ridotto audioguida (dai 6 ai 12 anni): €3 – adulto visita guidata: €9 – ridotto visita guidata (dai 6 ai 12 anni): €4 – gratuito fino ai 5 anni. Prenotazioni: info@castellomalpaga.it – 035 840003.

 

Palazzo Barbò

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A seguito della Pace di Lodi del 1453 tra il Ducato di Milano e la Repubblica Veneta, Francesco Sforza commissionò al figlio naturale Tristano la costruzione di una torre di guardia del confine lungo il corso del fiume Oglio tra Soncino e Pumenengo, a Torre Pallavicina. Nello stesso luogo, un secolo più tardi, Adalberto Marchese Pallavicino, la cui fortuna era legata alla costruzione dell’omonimo naviglio di irrigazione della piana cremonese, decise di costruire una sontuosa dimora «per non voler più seguire principi ingrati». Il Palazzo divenne poi dimora dei Conti Barbò che tuttora lo possiedono. L’eleganza del prospetto e degli interni s’incastonano alla perfezione nella suggestiva cornice delineata dall’immenso parco di 25mila metri quadri.

Info e prenotazioni. Sabato 21 e domenica 22 maggio, visite guidate agli interni sabato e domenica ore 10–12 e 15–18 (durata 1,30 h circa). Per info, qui. Biglietti Castello e Mostra: Intero € 8 (con visita guidata) – € 5 senza guida – (Bambini fino a 14 anni gratuito). Prenotazione: luigibelloli@libero.it – 333 6135835.

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