Al Corno Zuccone, da riscoprire

Foto di Angelo Corna
Per un alpinista, un escursionista, ma anche un semplice camminatore è normale rivolgere lo sguardo alla montagna più alta. Le vette più elevate, anche nelle nostre Orobie, hanno da sempre attirato gli occhi degli appassionati, richiamando con le loro linee alcuni tra i più famosi scalatori degli ultimi decenni. Molto spesso però, nascoste dall’ombra di queste di montagne, troviamo vette minori, quasi sconosciute e relegate a una semplice “croce” segnalata sulle cartine. Ed ecco che una piccola e banale altura può invece regalare grandi soddisfazioni e celare segreti, spesso dimenticati e lasciati a qualche vago ricordo riportato dai racconti di paese.
Partenza da Reggetto. Nella bella Valtaleggio, nella frazione di Reggetto di Vedeseta, troviamo il Corno Zuccone. Questa modesta montagna, posta a guardia della valle, viene spesso accantonata in favore di vette più alte e blasonate, lasciando i suoi sentieri ai pochi escursionisti e valligiani che ancora li conoscono e percorrono, mantenendoli di conseguenza vivi negli anni. La partenza per questa gita trova il suo via nel punto più alto del paese, nei pressi di un vecchio lavatoio, dove, posteggiata l’auto, seguiamo le indicazioni per Torre degli Alpini - Madonna delle Cime e del segnavia CAI 152. Proseguiamo su quella che all’inizio è una carrareccia, costeggiando un’antica fontana del Settecento, proseguendo poi per un breve tratto fino all’inizio del sentiero vero e proprio. Si inizia a salire lungo la strada agro-silvo-pastorale, con pendenza costante e mai troppo elevata, in un bellissimo bosco di faggi e betulle dove il silenzio è accompagnato solo dal cinguettare degli uccelli e dal soffio del vento.








Torre degli Alpini. Passo dopo passo raggiungiamo, in mezz’ora di cammino, il Roccolo di Reggetto, oggi conosciuto come Torre degli Alpini. Il tracciato devia a destra e diventa sentiero, all’inizio racchiuso tra due muri a secco, sempre ben visibile e ben segnalato, e risale i fianchi della montagna regalando i primi panorami sulla valle Imagna e il poco lontano Resegone. Costeggiamo due baite, custodite in una piccola oasi di pace e tranquillità, e calpestando l’ultima neve rimasta continuiamo il leggera ascesa lungo il percorso. Dopo circa un’ora di cammino raggiungiamo la Bocchetta del Corno, ennesimo punto panoramico sulla valle sottostante, e seguendo le chiare indicazioni per il Corno Zuccone abbandoniamo il sentiero CAI 152. Pieghiamo decisamente a destra e in pochi minuti il bosco si apre, mostrando le ripide pareti della montagna, da questo lato severa e quasi inaccessibile.
Scoscese pareti e torrioni. Il sentiero ora si impenna, risalendo la dorsale del Corno Zuccone con ripidi balzi, che richiedono in alcuni tratti l’uso delle mani. Si raggiunge un colletto e la dorsale che separa dalla vetta con gli ultimi metri di percorso, sulla facile cresta. Un ultimo sforzo che ci condurrà sulla panoramica cima, a 1.458 metri: sullo spuntone roccioso più elevato trova posto la dimenticata Madonna della Cime, sentinella sulla sottostante Valtaleggio e gli abitati di Vedeseta e Reggeto. Una vista mozzafiato che pochi conoscono e apprezzano.








La Sentinella della Valtaleggio. Il Corno Zuccone è montagna che tocca “solo” i 1.460 metri di altitudine, ma che per la sua posizione domina a guardia della valle, con una panoramica su tutte le vette che la circondano. Lo sguardo dell’escursionista spazia su tutta la sottostante Val Taleggio, arrivando a toccare la vicina valle Imagna. A corona di questo paesaggio troviamo il monte Sornadello, i monti Cancervo e Venturosa, Araralta e Baciamorti, fino alle Grigne e al Resegone. Sulla sua vetta trova posto la caratteristica Madonnina delle Cime, posata dagli Amici di Taleggio il 16 agosto 1984. Dipinta di bianco e azzurro, la bella scultura è stata realizzata con le lamiere raccolte dopo i bombardamenti alla fabbrica di Dalmine, avvenuti il 6 luglio del 1944. Per il ritorno è consigliato ripercorrere il sentiero comune all’andata, sebbene in prossimità della Bocchetta del Corno una traccia non segnata sulla cartina permetta di compiere un giro ad anello ricongiungendosi alla strada agro-silvo-pastorale e al punto di partenza. Questo tratto del percorso è sconsigliato e riservato solo a chi conosce la zona!
Conclusioni. Il Corno Zuccone è la prova che una modesta montagna può regalare grandissime soddisfazioni, anche con sforzi veramente ridotti. Il percorso, ben tracciato ma comunque poco battuto, permette di assaporare un’escursione nella pace e nella solitudine, osservando le prime fioriture primaverili. Il luogo perfetto anche per una semplice passeggiata e per gli amanti della fotografia, che troveranno scatti mozzafiato nei bellissimi scorci presenti sul percorso. Il tracciato ha una lunghezza complessiva di circa 5 chilometri e tocca i 500 metri di dislivello, accessibile a tutti previo un minimo di allenamento. L’unico tratto che ha bisogno di un po' d'attenzione si sviluppa nella parte finale, dove è richiesto l’uso delle mani per alcuni brevi tratti e, naturalmente, l’assenza di vertigini!