Storia e tradizione

Aldo Cazzullo racconta Garibaldi su La7, protagonista anche la Camicia Scarlatta di Gandino

Domani sera (15 novembre), nel programma "Una giornata particolare", al fianco del giornalista ci sarà anche un pezzo di Bergamo

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di Giambattista Gherardi

C’è anche una storica Camicia Scarlatta dei Mille prodotta a Gandino nella puntata della trasmissione Una giornata particolare in onda domani sera (mercoledì 15 novembre) alle 21.15 su La7, in cui il giornalista Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera, accompagnerà i telespettatori alla scoperta di grandi personaggi prendendo spunto da una giornata cruciale della storia d’Italia.

Questa settimana, la “giornata particolare” è l’11 maggio 1860, quando i Mille sbarcarono in Sicilia, a Marsala. Alla loro guida (molti i bergamaschi) c’era il generale Giuseppe Garibaldi, “eroe dei due mondi”, protagonista della puntata. Cazzullo ne narrerà le vicende, in battaglia e non solo, con riferimenti specifici anche alla moglie Anita. Impegnati nel racconto anche gli inviati Claudia Benassi e Raffaele Di Placido, che mostreranno dal vivo i luoghi significativi della spedizione, come Villa Spinola a Genova (dove fu pianificata l’impresa), lo scoglio di Quarto da cui salparono i Mille, Talamone in Toscana, dove Garibaldi e i suoi uomini si rifornirono di armi e viveri. E ancora: Marsala, Salemi, Calatafimi, Palermo, la Torino Sabauda e l’isola di Caprera. Gli interni sono stati girati a Roma, nella Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte, nel palazzo del Collegio Romano.

In un simile contesto di ricostruzione storica (e in una trasmissione che dopo l’esordio dello scorso anno vanta notevoli indici di ascolto) non poteva mancare una Camicia Scarlatta, vanto dell’industria laniera della Val Gandino. Gandino ottenne quel prestigioso “appalto” nel 1860 in virtù del suo rosso scarlatto, voluto da Garibaldi e definito in vari documenti di «una lucentezza insuperata». Si creava lo scarlatto utilizzando la polvere ottenuta dalla cocciniglia, un minuscolo insetto parassita. Si utilizzavano soltanto le femmine di questo insetto, raccolte ed essiccate, perché produttrici dell’acido carminico necessario alla tintura.

Aldo Cazzullo

Il quantitativo di camicie prodotto inizialmente fu piuttosto limitato, tanto che alla partenza da Quarto non più di duecento garibaldini partirono con una regolare “divisa”. La tintura destinata a colorare la storia fu avviata presso la Tintoria degli Scarlatti (oggi trasformata in cascina) da Pietro e Abramo Maccari, due fratelli tintori a capo di una storica famiglia di imprenditori gandinesi.

Nel 2011, per il 150° dell’Unità d’Italia, le Scarlatte di Gandino sono state riprodotte in tiratura limitata e numerata, utilizzando materiali e tecniche d’epoca. Il pannolana fu riprodotto su un campione originale del 1861, tuttora conservato a Gandino nel Salone della Valle. La camicia numero "001" fu consegnata all’ allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre un altro esemplare è stato donato al Presidente Sergio Mattarella in occasione della sua visita a Bergamo nel 2016.

Commenti
Massimo

Ancora una volta un commento di una persona ignorante che non conosce la propria storia

Giovanni

Ma per favore... Ma basta con sto Garibaldi che ha fatto solo disastri!!!!

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