Alfonso Goi, il pittore di Treviglio che disegna le scatole dell'Erbolario
Si chiama Alfonso Goi, è originario di Cremona ma da anni vive a Treviglio ed è, insieme ad altri grandissimi illustratori, uno dei maestri che realizzano i disegni per l'Erbolario, il brand d'erboristica che ha fatto dell’espressione artistica uno dei suoi punti di forza.
Foglie colorate che raggiungono la perfezione, bacche e fiori di un realismo assoluto, immagini che ammiccano alla grande tradizione degli erbari, quei famosi compendi arricchiti di illustrazioni talmente fedeli alla realtà da diventare ideali. Da anni l'Erbolario affida a grandi illustratori di tutto il mondo disegni che costruiscono l'immagine del brand; così, la prossima volta che vi capiterà di tenere in mano la scatola di uno di questi prodotti pensate che quel piccolo capolavoro è nato da un maestro di Treviglio.
Pittore per volontà, illustratore per caso. In realtà Alfonso Goi non nasce illustratore. Fin da giovane frequenta a Cremona lo studio del pittore Iginio Sartori per cercare di concretizzare il sogno di una carriera da pittore. Realizza così le prime mostre, dividendosi fra la sua passione artistica e le necessità lavorative che lo portano a insegnare lettere nella provincia milanese. È in quegli anni che si trasferisce prima a Rivolta d'Adda e poi a Treviglio, cercando di fare della pittura la sua occupazione principale.
Quasi per caso rimane folgorato da alcuni disegni su una rivista naturalistica; quelle immagini gli piacciono a tal punto che decide di alzare la cornetta del telefono e chiamare l'artista che le ha realizzate. È Franco Testa, uno dei più grandi illustratori naturalistici d'Italia (suoi sono ancora oggi gli acquerelli del famoso calendario dell'Erbolario), che accoglie nel suo studio questo giovane pittore desideroso di imparare a illustrare come lui. Corre l'anno 1981 e Goi ha così trovato un nuovo maestro e una nuova strada nell'arte. Per anni frequenta lo studio milanese di Testa apprendendo i trucchi del mestiere e affinando la tecnica, fino a iniziare a collaborare con lui.
L'Erbolario e la nascita di una nuova carriera. Cercando un modo per mantenersi dipingendo, Goi si avvia ad una carriera da illustratore. Inizia un nuovo lavoro e sviluppa una passione per l'osservazione naturalistica: in quegli anni lavora per riviste come Panorama, Airone, le edizioni de Le Vie del Mondo del Touring Club, la serie Piccoli Piaceri di Idea Libri e diverse agenzie pubblicitarie di Milano.
Alla fine di quel decennio, quasi per caso, allievo e maestro approdano entrambi nella famosa maison erboristica e da allora Alfonso Goi è uno dei creatori del packaging che tutti noi conosciamo. Quelle piante così perfette da sembrare fotografie, ritratti di una natura che in pochi sanno osservare. In trent'anni la tecnica è cambiata, dai dipinti acquarellati alla creazione digitale, ma non la poesia che questi piccoli capolavori comunicano. Goi approda anche al mondo della moda, concedendosi una breve parentesi che lo vede a disegnare i tessuti per brand come Louis Vuitton e Max Mara.
La pittura resta la vera passione. Seppur la carriera da illustratore gli abbia dato numerose soddisfazioni, come per ogni artista la pittura libera da commissioni rimane la sua vera passione. Alfonso Goi, classe 1952, non ha mai smesso di dipingere, anche se nel tempo tecnica e soggetti sono cambiati in un doppio gioco di rimandi e influenze fra le illustrazioni e i dipinti. Da quei primi esordi cremaschi le mostre proseguono con un buon successo e le opere sono sempre più legate a quel mondo naturale e paesaggistico in cui l'artista ritrova la sua essenza.