L'escursione consigliata

Alla scoperta delle “capanne orobiche”: il rifugio Baroni al Brunone, tra nuvole e montagne

È la struttura più fatico da raggiungere tra quelle "nascoste" sulle cime bergamasche, ma anche una delle più belle e panoramiche. È l'ultimo avamposto umano prima delle vette lasciate solo alla natura

Alla scoperta delle “capanne orobiche”: il rifugio Baroni al Brunone, tra nuvole e montagne
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di Angelo Corna

Il rifugio Baroni al Brunone è da sempre tra le mete più ambite da alpinisti ed escursionisti. Tra tutte le "capanne orobiche", questa è sicuramente la più faticosa da raggiungere, ma come spesso accade maggiore è la fatica e ancora più grande è la soddisfazione quando si arriva alla meta. Varcare la soglia di questo baluardo orobico richiede impegno e anche un minimo di allenamento. Ma, chi ne raggiunge la loggia, si trova catapultato in un ambiente unico e severo, al cospetto di ripidi pareti e montagne eccezionali. Che ancora oggi raccontano la storia dell’alpinismo bergamasco.

1 - Tratti del percorso
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4 - Diavolo e Diavolino
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6 - Panoramica
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7 - Il Pizzo Redorta e i due Gendarmi
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10 - In prossimità del rifugio
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Da Fiumenero, in prossimità del piccolo cimitero, si snoda il segnavia Cai 227 che fin da subito, con pendenza costante, s’inoltra nell’omonima vallata. Costeggiamo lo spumeggiante torrente, che tra scrosci e giochi d’acqua rende la zona ancora più suggestiva, fino a raggiungere un piccolo ponticello di legno. Il sentiero aumenta la sua pendenza e passo dopo passo raggiungiamo Piano di Campo, punto di confluenza dei vari torrenti che caratterizzano la Valle di Fiumenero. Si costeggia la cascata del torrente Aser fino a raggiungere i piani omonimi, dove guidati dalle segnalazioni si guada il torrente. Ora i tornanti cercano di addolcire la pendenza: sopra di noi fa capolino il rifugio, incastonato tra nuvole e montagne.

La fatica non è ancora finita, ma il panorama, sempre più suggestivo, ci guiderà fino ai piedi della struttura e al suo panoramico “terrazzo”. Abbiamo raggiunto i 2297 metri di quota e uno degli ambienti più severi delle nostre montagne. Il percorso richiede circa tre ore di cammino (sola andata) e prevede 1500 metri di dislivello positivo. Il Brunone è anche una tappa intermedia del Sentiero delle Orobie: può essere raggiunto dal rifugio Fratelli Calvi tramite il sentiero Cai 225 in circa 5 ore, o dal rifugio Mario Merelli al Coca lungo il sentiero Cai 302 in 5 ore e mezza.

Il Baroni al Brunone non è il solito rifugio. A renderlo speciale è l’ambiente, che lo colloca al cospetto dei giganti delle Orobie, portandolo tra le strutture più alte delle nostre montagne e rendendolo l’ultimo avamposto, a lunga distanza da ogni civiltà. La capanna è gestita da Marco Brignoli da quasi quindici anni…

L’articolo completo, con i percorsi, le bellezze della zona e l’intervista ai rifugisti, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 31 luglio

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