Alla scoperta delle "capanne orobiche": il Rifugio Marco Balicco, giovane e affascinante
Al cospetto delle montagne che delimitano Bergamo e Sondrio, dal 2015 sorge questa struttura, dedicata all'ex sindaco di Mezzoldo
di Angelo Corna
Il viaggio tra le “capanne orobiche” ci porta in alta Val Brembana, al cospetto delle montagne che delimitano lo spartiacque tra Bergamo e Sondrio. In questa zona, tratto del Sentiero delle Orobie Occidentali, troviamo ad attendere escursionisti e amanti della montagna il rifugio Marco Balicco: la più giovane capanna delle Orobie bergamasche, ma non per questo meno affascinante. Storia e bellezza caratterizzano quest’angolo riservato e suggestivo.
La struttura è facilmente raggiungibile da famiglie e bambini con partenza dalla località Fraccia di Mezzoldo. Si percorre la strada che conduce al passo di San Marco e, presso il tornante numero 9, a circa 1600 metri di altitudine, troviamo il sentiero che conduce al rifugio. Il primo tratto è abbastanza pianeggiante e alterna passaggi tra boschi e prati, fino a superare alcuni torrenti. Con percorso a tornanti si guadagna quota, fino a incrociare il sentiero Cai 124A, che con un ultimo sforzo conduce alla struttura. Il percorso richiede circa un’ora e mezza di cammino. Altre vie di salita si snodano dal Passo San Marco lungo il sentiero Cai 101 (circa due ore) e dal rifugio Madonna delle Nevi lungo il sentiero Cai 124 (sempre due ore di cammino). Il Marco Balicco è il punto di appoggio perfetto per chi percorre il Sentiero delle Orobie Occidentali. Prima della sua realizzazione, il tracciato richiedeva oltre sei ore di percorrenza ininterrotte, ora ridotte grazie alla costruzione dell’odierna struttura.
Il rifugio, realizzato da Regione Lombardia in collaborazione con Ersaf, si trova all’interno della foresta regionale Azzaredo Casù. Inaugurato nel luglio 2015, è dedicato a Marco Balicco, per tredici anni sindaco di Mezzoldo e scomparso prematuramente nel 1997 quando era ancora in carica; fu atleta, campione di scialpinismo, allenatore e alpino. La struttura, elegante edificio in legno di larice e pietra, è dotata di moderni impianti di captazione dell’acqua e di riscaldamento con impianto solare e termico. Fin dalla sua apertura è gestito dal Cai di Piazza Brembana e assegnato alle cure di Luca Bettoni e Silvia Maria Rossi.