L'escursione consigliata

Alla scoperta delle "capanne orobiche": in volo fino al rifugio Mario Merelli al Coca

Un bellissimo video e tantissime immagini dell'emozionante cammino che porta fino a uno dei punti più belli (e difficili da raggiungere) delle nostre montagne

Pubblicato:
Aggiornato:

di Angelo Corna

Il rifugio Mario Merelli al Coca è, tra tutte le capanne orobiche, il “nido d’aquila” per eccellenza. Situato sul crinale della montagna, fa da guardia alla vetta più alta delle Orobie. Una posizione a sbalzo sul paese di Valbondione, che incute da sempre timore e rispetto ad alpinisti, turisti e valligiani. L’ascesa a questa fortificazione orobica non fa sconti, ed è lasciata agli escursionisti esperti. Ma chi ne raggiunge la loggia viene ripagato da uno dei panorami più affascinati delle nostre montagne. Davanti agli escursionisti, infatti, si apre un luogo noto come la “Conca dei Giganti”, anfiteatro naturale che accoglie le montagne più alte e severe della provincia bergamasca.

Il percorso più breve per raggiungere il rifugio si snoda a monte dell’abitato di Valbondione. Marchiato dal segnavia Cai 301, sale fin da subito ripido nel bosco, compiendo ampi tornanti. Raggiunti i 1600 metri di quota, il panorama si apre alla meraviglia e gli alberi lasciano posto a prati e rocce. Dei ripidi gradoni in cemento e catene di sicurezza caratterizzano questo ultimo tratto, che ci porterà alla struttura dopo circa due ore e mezza di cammino. Il rifugio è adagiato su un ampio crinale roccioso, arroccato a 1892 metri, tra le montagne più alte e severe delle Orobie.

1 - Il sentiero di primo mattino
Foto 1 di 24
2
Foto 2 di 24
3 - I ripidi gradini che portano al rifugio
Foto 3 di 24
4
Foto 4 di 24
5
Foto 5 di 24
6 - Panorama
Foto 6 di 24
7 - Panoramica
Foto 7 di 24
8
Foto 8 di 24
9 - Il rifugio Coca
Foto 9 di 24
10 - Il Pizzo Coca
Foto 10 di 24
12 - Fiori e rocce
Foto 11 di 24
14
Foto 12 di 24
15 - Lago di Coca
Foto 13 di 24
16
Foto 14 di 24
17 - Stambecchi in prossimità del lago
Foto 15 di 24
18
Foto 16 di 24
19
Foto 17 di 24
20
Foto 18 di 24
21
Foto 19 di 24
22 - Ritorno
Foto 20 di 24
23
Foto 21 di 24
24
Foto 22 di 24
25 - Panoramiche dal drone
Foto 23 di 24
26
Foto 24 di 24

Un ambiente che da sempre racconta di grandi montagne e di storia dell’alpinismo. Tra queste vette troviamo il Pizzo Coca, la montagna più alta della provincia bergamasca, il Pizzo Redorta e la Punta di Scais. Il rifugio, tappa intermedia del Sentiero delle Orobie, è anche raggiungibile dal rifugio Baroni al Brunone seguendo il segnavia Cai 302 (circa 5 ore e 30 di cammino) e dal rifugio Curò lungo il segnavia Cai 303 (3 ore e 30 di cammino). Da oltre dieci anni la gestione del rifugio è affidata a Silvana e Fabrizio, che accolgono gli escursionisti un’ambiente tipicamente familiare…

L’articolo completo con tutti i percorsi e l’intervista ai rifugisti lo potrete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 12 giugno.

Seguici sui nostri canali