Un luogo d'incontro

Il bar dell'oratorio di San Paolo che è la vera piazza del quartiere

Il bar dell'oratorio di San Paolo che è la vera piazza del quartiere
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Il quartiere di San Paolo a Bergamo, sorto tra i quartieri di Loreto e Sant’Alessandro in Colonna, rappresenta un caso unico per la nostra città. Qui, infatti, le abitazioni, la chiesa e le tre scuole (materna, elementari e medie) costituiscono un unico polo che vede come punto di riferimento la parrocchia e il suo bar e proprio il bar dell’oratorio si è imposto come luogo principale d’incontro per i giovani della comunità e le loro famiglie.

La svolta a ottobre 2015. L’attività di questo locale, nata nel 1998 nell’ambito della parrocchia, è stata gestita per anni dal curato della parrocchia anche grazie alla collaborazione di volontari del quartiere, che si sono resi disponibili per tenere aperto il bar durante alcune ore del pomeriggio. La svolta è avvenuta nell’ottobre del 2015, con la trasformazione del locale in una vera e propria attività commerciale a tempo pieno, aperta dal lunedì al sabato dalle 7:15 alle 20 e saltuariamente alla domenica, secondo le esigenze della parrocchia e degli orari delle messe. Protagonisti di questo rilancio due genitori che hanno deciso di mettersi in gioco diventando titolari del bar, Marco Carissimi, 43 anni e Simone Paganoni, 45 anni, volto noto della politica cittadina, dal 2014 consigliere comunale e capogruppo della lista Patto Civico.

 

I due titolari Marco Carissimi e Simone Paganoni
con il parroco monsignor Alessandro Locatelli.

 

Un luogo per ritrovarsi. I due amici, condividendo un passato da baristi ed esercenti, hanno proposto al parroco don Alessandro Locatelli di rilevare la gestione del bar, siglando un accordo con la parrocchia e la Curia. Come sottolinea Don Alessandro: «La cifra che caratterizza questo locale non è tanto quella di essere un bar di proprietà della chiesa dato in gestione a privati, quanto l’essere un’attività commerciale che opera a tempo pieno all’interno dello stesso oratorio, perfettamente integrata nella vita parrocchiale e del quartiere». «L’obiettivo - racconta Simone Paganoni - era quello di creare un punto di riferimento per le famiglie. San Paolo, infatti, è costituito per la maggior parte da abitazioni e scuole, mancava un luogo di ritrovo come una piazza in cui i bambini e le famiglie potessero trascorrere il tempo libero insieme o svolgere attività ricreative. Volevamo proporci come punto di identificazione fra quartiere e parrocchia, svolgendo anche una funzione sociale utile alla nostra comunità». Consapevoli di questa responsabilità, i due proprietari devolvono alla chiesa anche una percentuale degli incassi per contribuire al sostegno delle diverse esigenze.

 

Alcuni clienti.

 

Tutte le attività. Il locale oggi è aperto a tutti, non solo ai residenti o ai parrocchiani, e organizza gratuitamente numerose iniziative: raccolte di fondi per beneficenza, laboratori per i più piccoli e attività ricreative e culturali come, ad esempio, presentazioni di libri ed incontri con gli autori e tornei di burraco. Recentemente, ha riscosso notevole successo la presentazione del volume autobiografico di Elio Carminati, ex agente della squadra mobile di Bergamo, intitolato Sbirro a chi?. Il bar, inoltre, collabora all’organizzazione dei raduni sezionali degli alpini e di manifestazioni sportive, assieme ai ragazzi dell’oratorio, sempre a scopo benefico. Tra queste va ricordato il trofeo annuale di calcio Rock N’ Roll, intitolato alla memoria di Matteo Carozzi, e la partita per la raccolta fondi a sostegno della campagna per la vaccinazione contro il morbillo realizzata dal Lions International, con la squadra Atalanta Master. Infine, sono diverse le attività in ambito culturale e didattico: a cadenza mensile vengono allestite mostre di quadri e fotografie esposti su una parete appositamente dedicata; nell’area bimbi, i più piccoli, sotto la supervisione di adulti a loro dedicati, possono giocare, leggere, partecipare a concorsi a tema, corsi di cucina, di disegno e pittura.

«La positiva risposta da parte del quartiere – conclude Simone Paganoni – ci conforta. La nostra proposta di accoglienza e di svago, evidentemente, ha saputo cogliere un bisogno e trovare risposte adeguate alle esigenze della clientela che ci premia con affluenza e la crescente partecipazione alle nostre iniziative. Da parte nostra l’impegno a non deludere la fiducia riposta in noi».

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