Bergamo ha battuto Genova! Un monumento della città verrà restaurato (gratis)
Grazie ai 299.134 voti ricevuti (contro 139.751), la nostra città ha vinto il contest lanciato dalla Rigoni di Asiago: un monumento cittadino, ancora non indicato, avrà nuova vita a spese della storica azienda veneta
299.134 voti contro 139.751: è il risultato schiacciante con cui Bergamo ha vinto la sfida a colpi di click contro Genova lanciata dalla storica azienda Rigoni di Asiago, produttrice di marmellate. Grazie a questa vittoria, la Rigoni ora si impegnerà a restaurare un monumento della nostra città.
Il contest s'è chiuso alle 15 di oggi, mercoledì 17 febbraio, dopo che era stato lanciato lo scorso 5 febbraio. Un'iniziativa lodevole, che anche il sindaco Giorgio Gori aveva "sponsorizzato" sui propri canali social, ovviamente invitando tutti i bergamaschi a votare per il capoluogo orobico. A sostenere la nostra città in questa sfida è stato il noto pasticcere di Casnigo Carlo Beltrami, vincitore nel 2017 del programma Bake Off Italia. Ambasciatrice per Genova era invece la band indie pop Ex-Otago.
Al momento, non è noto quale monumento la Rigoni restaurerà. Negli scorsi anni, l'azienda veneta ha dato nuove splendore all'Atrio dei Gesuiti nel Palazzo di Brera, la fontana del cortile di Palazzo Venezia a Roma, la statua del Todaro al Palazzo Ducale di Venezia, gli affreschi della chiesa di San Giovanni in Monterrone a Matera e le opere del chiostro grande di Santa Maria Novella a Firenze. A questo importante elenco di capolavori artistici italiani, dunque, se ne aggiungerà uno tutto bergamasco.
Bergamo non è nuova a "conquiste" di questo tipo: nel 2019, proprio grazie a un concorso online lanciato dalla Sanex, la nostra città aveva ottenuto il restauro completo della bellissima Fontana del Delfino situata in via Pignolo Alta. L'operazione, costata tredicimila euro circa, si è conclusa nel maggio 2020. In quell'occasione, però, la vittoria di Bergamo fu meno schiacciante e arrivata al fotofinish, anche per il fatto che la sfida non era contro un'unica città, bensì contro diversi monumenti situati in diverse città italiane.