Venti di poesia

Trucca, Bergamovola su un aquilone Si impara a pilotare quelli acrobatici

Trucca, Bergamovola su un aquilone Si impara a pilotare quelli acrobatici
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Ci sarà Nick James, inglese di Bristol, che ha partecipato anche l’anno scorso: i suoi angelici iconici sono arcinoti nelle kermesse aquilonistiche di tutto il mondo. Niente svizzeri e francesi, invece, per questa edizione di Bergamovola: sovrapposizioni di date con altri festival li trattengono. Ci sono però tutti quei gruppi da diverse regioni italiane che da diversi anni danno spettacolo alla Trucca: genovesi, toscani, pugliesi. In più, molti dalla Lombardia, dal Milanese e dal Monzese (Stack Italia, specializzata nel volo di aquiloni acrobatici) in primis. Torna domani e domenica per la quinta volta il festival degli aquiloni organizzato dai Servizi per l’Infanzia e la Genitorialità del Comune di Bergamo e dal Consorzio Solco Città Aperta, in collaborazione con HG80 impresa sociale, associazione L’Orizzonte di Lorenzo e Creativiamo. Si conferma l’attività su due giorni per un’iniziativa che mira ad aggregare persone di tutte le età, dai bambini alle famiglie, ma anche giovani e adulti.

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Molti i laboratori in programma, tra cui quelli per realizzare sonagli e manichette a vento, spirali volanti, paracadutisti pazzi, mongolfiere di carta, aquiloni trapezoidi, mulini a vento. E Aquiloni sled, inventati negli Usa da William Allison nel 1950, poi perfezionati in una serie numerosa di varianti da vari aquilonisti negli anni successivi. Il nome vuol dire «slitta», per la forma curiosa che assume in volo, in cui abbraccia il vento e assomiglia appunto a una slitta. Sebbene poco conosciuto fuori dalla cerchia degli appassionati, è facile da costruire e far volare. Molto stabile in presenza di vento forte. Ci sono anche corsi di pilotaggio a cura di Stack Italia. Per chi non ha la pazienza o la voglia di costruirsi un «cervo volante» da sé, ce ne sono anche in vendita. Non è prevista iscrizione alla manifestazione, ma una semplice registrazione all’arrivo per poter partecipare alle varie attività, tutte gratuite (ma si può lasciare un contributo libero), che si svolgeranno nei seguenti orari: dalle 16 alle 18 di sabato e dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 della domenica. Il ricavato verrà devoluto all'associazione L’Orizzonte di Lorenzo a sostegno di bambini e adulti con cardiopatie congenite e delle loro famiglie). Confermata la collaborazione con l’Associazione amici della pediatria, con la quale è stato organizzato per domenica pomeriggio, nel piazzale dell’ospedale, un volo dedicato ai bambini ricoverati.

Dove non c’è il mare è un terno al lotto. Figure piane e combinazioni geometriche complesse. Strutture soffici e statiche che raffigurano animali, gonfie d’aria, e delta, triangolari, capaci di coreografie acrobatiche grazie a due o quattro cavi. I giapponesi Rokkaku, esagonali, da combattimento (permettono volteggi finalizzati a recidere il cavo degli avversari), e l’Ala Rogallo, sviluppata dall’omonimo ingegnere della Nasa. Colori, trasparenze, contrasti. È infinito, come il cielo, il mondo degli aquiloni. Già dal nome: in italiano lo prende dal vento di tramontana, in francese è cerf volant (cervo volante), in inglese kite (nibbio), in tedesco drachen (drago). E dagli usi: è stato utilizzato per pregare (nasce in Cina circa 2.500 anni fa come mezzo di contatto con il cielo), trainare imbarcazioni, alzare antenne radio (Marconi), catturare fulmini, contrabbandare liquori, misurare distanze. Oggi quella degli aquiloni è una stupenda passione en plein air, protagonista di festival un po’ ovunque nel mondo e anche a Bergamo. La più nota è a Cervia, perché del resto nei posti dove non c’è il mare il vento è un po’ un terno al lotto. Tutti i partecipanti però hanno nelle loro sacche anche aquiloni molto grandi e leggeri, più facili da sollevare. Oppure, nei casi estremi, si ricorre ai lanci lunghi: 40 metri di cavo, una breve corsa e il gioco e fatto. Per chi nei giorni successivi volesse cimentarsi, in provincia, ci sono dei posti consigliati. Come le pendici del monte Ballerino, a Casazza, dove di solito c’è un buon vento. O il Lago d’Iseo.

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