Birrificio Ghironda a Brusaporto L'impianto, ora sì che si fa sul serio

A Brusaporto è iniziata una nuova storia nel panorama brassicolo orobico. Ermanno e Gabriele Defeo, insieme al beermaker Salvatore Grimaldi, aprono le porte del Birrificio della Ghironda. Il nome era già noto agli appassionati e non, dato che l’avventura era iniziata già da tempo come beerfirm (ne avevamo parlato qui), ma questo settembre segna l’inizio di un nuovo capitolo del microbirrificio: è arrivato il momento di fare un passo avanti e realizzare il sogno di dedicarsi a un impianto indipendente, per lavorare in tutta autonomia.
La grande passione per la birra ha portato Salvatore ad approcciarsi a questo mondo sempre più da vicino, fino a confrontarsi con le prime sperimentazioni casalinghe, punto di partenza quasi obbligato per chi inizia, non solo da bevitore ma anche, e soprattutto, da produttore. Raccolto il giusto bagaglio di esperienza, Grimaldi ha fatto sentire la sua voce sul campo elaborando le quattro ricette che, a giudicare dal pubblico, sono la prova di un talento da non sottovalutare. Il giusto incoraggiamento per fare il salto decisivo e dedicarsi, finalmente, a un proprio impianto produttivo che nella sede alle porte di Bergamo è già pronto per la prima cotta di Ghirò17/03. Il 19 settembre è la data di imbottigliamento prevista e le porte sono aperte per assistere al primo importante momento di questa nuova storia.












L’area di produzione, che comprende un bollitore da 500 litri e 4 fermentatori da 1500 litri ciascuno, sarà affiancata da uno spazio con mescita, assaggio e vendita delle fatiche brassicole di Salvatore. Tutto è rimasto volutamente a vista come nelle come nelle moderne cucine dei ristoranti, una garanzia dell’assoluta genuinità del lavoro e scenario perfetto per una buona bevuta. L’idea è quella di rendere il luogo dell’artigiano un posto di accoglienza per chi viene a trovarlo. Così, tra fermentatori e bollitori, è stato preparato un banco con diverse spine, mentre gli sgabelli alti e qualche divanetto completano il tutto, per ospitare chi vorrà trattenersi per un po’ di musica, qualche chiacchiera con il produttore e - soprattutto - per sorseggiare qualcosa di buono.
La Ghironda è già conosciuta e da tempo è tra gli scaffali dei pub e sui tavoli di qualche ristorante (non solo bergamasco), ma a Brusaporto il polo produttivo sarà il vero laboratorio di assaggio dove verificare e confrontarsi. La possibilità di osservare il mastro birraio all’opera sull’impianto sarà anche un pretesto per organizzare visite guidate, per capire un po’ di più sul mondo della birra e sulla sua produzione. Il bancone che divide anche idealmente la zona artigianale è poi il luogo ideale per le degustazioni in programma, e non solo per le produzioni di casa ma anche per birre ospiti. Il calendario, da questo punto di vista, è già fitto di appuntamenti.
Se avete voglia di farci un giro, li troverete all’opera dalle 09 alle 13 e dalle 14 alle 19.30. Il sabato ci si ferma un po’ di più per chi volesse dedicare la serata a sorseggiare una buona birra.
[La mappa per raggiungere il Birrificio della Ghironda]
Le birre. Per ora sono quattro le ricette elaborate dal mastro birraio con le quali si è confrontato il dinamismo inarrestabile della Ghironda, che ne ha già in serbo di nuove per ampliare il suo catalogo. Prima fra tutte si farà una IPA, attesa e richiesta, ma aspettiamo la Brown Ale, la Märzen e per concludere una Saison. Nell’attesa di assaggiarle vi presentiamo le quattro classiche, così come ce le offre il mastro birraio della Ghironda, qui.
Ghirò 17/03. Un bel dorato carico con una leggerissima velatura e un pronunciato perlage sostiene la schiuma bianca e compatta. Il naso si apre con un netto accenno di malto accompagnato da sentori erbacei delicati e freschi. Al gusto colpisce con note mielate e luppolate che percorrono di pari passo tutto il cavo orale per terminare con un after-taste lungo e piacevole.
Ru-bis Bello. L'ambrato carico con riflessi tra l'aranciato e il ramato che sostiene una schiuma avorio. Il profumo si presenta con discrezione sfociando in note di miele, caramello e frutta matura (prugne, mela cotogna) e frutta secca (nocciole). In bocca si rivela piena e morbida, con la frutta a farla ancora da padrona accompagnata dal caramello. Il finale con una leggerissima punta amara è delicato e piacevole.
Aromatis. Sotto un cappello di schiuma candida la veste di questa birra si presenta di un giallo paglierino con una netta velatura. All'olfatto ricorda la primavera, con decisi sentori di spezie e frutta acidula che accarezzano il naso. In bocca prosegue con note fresche e fruttate che danno vita ad una "bevuta" facile e dissetante, supportata comunque da una buona struttura e da un bel percorso gustativo che termina con una leggerissima punta di amaro.
Poolside. La schiuma crema fa da corona a un colore ebano che controluce regala riflessi mogano molto carichi. Il primo approccio olfattivo rivela note tostate, di orzo torrefatto e sfumature di frutta secca. Al palato denota sentori di caffè ed una punta di acidità tipica dello stile. Si presenta pulita e con una buona intensità. I sentori di torrefazione perdurano fino alla fine e lasciano un piacevole retrogusto.