Per celebrare il successo

Calici e bolidi: l'ultima tappa dell'Historic Gran Prix delle Mura al Chapeau Bistrò di Redona

Venerdì sera una quindicina di vetture sono state disposte davanti al prestigioso locale per dare l'appuntamento al 28 maggio del prossimo anno

Calici e bolidi: l'ultima tappa dell'Historic Gran Prix delle Mura al Chapeau Bistrò di Redona
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Bergamo, 19 maggio 1935. Per la prima e ultima volta, la città ospita i campioni delle quattro ruote, mettendo loro a disposizione il circuito delle mura, definito dal campionissimo Tazio Nuvolari il "circuito sublime”. Una gara di velocità in circuito sulle Mura Venete, in un’epoca d’oro per l’automobilismo, tanto che vi parteciparono i più grandi campioni italiani dell’epoca, tra cui Mario Tadini, che vincerà ben cinque gare della salita dello Stelvio, ottenendo così il nome di "Re dello Stelvio". Nel 1935 vinse invece il mantovano Tazio Nuvolari alla guida di un’Alfa Romeo, assente (forse presente sotto mentite spoglie) il suo antagonista per eccellenza, Achille Varzi.

Bergamo si presentò tutta in ghingheri, con le vie e i negozi tappezzati di manifesti su cui campeggiava un’auto da corsa stilizzata, sopra il profilo di Porta San Giacomo. Il manifesto recitava “Guizzi e rombi intorno all’acropoli silenziosa”, un anticipo adrenalinico di quel che sarebbe stato l’evento.

La gara rimase nella Storia, tanto che 69 anni più tardi - il 26 settembre 2004 - nacque la prima rievocazione dell’avvenimento, ribattezzata Bergamo Historic Gran Prix, Circuito delle Mura (www.bergamohistoricgranprix.com). Un evento di grande successo, tanto che si è ripetuto un anno dopo l’altro, con qualche eccezione, fino al 2019. Due anni di stop per il Covid, poi finalmente il ritorno il mese scorso, per festeggiare la quindicesima edizione.

«A questa rievocazione storica - racconta Simone Tacconi, organizzatore dell’evento e pilota -, da una decina d’anni si è aggiunta la rievocazione dei Gran Premi valevoli per il Gran Premio motociclistico d’Italia. Chiudiamo il perimetro di Città Alta (un circuito di 2920 metri) e lo percorriamo in manches di mezz’ora. Alla rievocazione possono partecipare auto e moto storiche da corsa, prodotte dal 1910 al 1975».

All’evento, promotore in tutto il mondo della città di Bergamo tanto da richiamare turisti dal Giappone e dall’America, partecipano piloti di Formula 1 del calibro di Arturo Merzario, Bruno Giacomelli, Emanuele Pirro e Giancarlo Fisichella, mentre tra i motociclisti brillava il bergamasco Carlo Ubbiali, scomparso nel 2020.

«La rievocazione è un connubio di bellezza con le auto e le moto d’epoca che sfrecciano sulle Mura Venete, da qualche anno Patrimonio Unesco - continua Tacconi -. E questo non fa altro che confermare la Bergamo Historic Gran Prix una delle competizioni più importanti tra gli eventi motoristici d’epoca nel panorama mondiale. Partecipano vetture estremante rare e di valore, che non si vedono mai per le strade». La manifestazione ha anche un aspetto sociale: in occasione del Circuito delle Mura, vengono raccolti fondi a favore della Onlus Spazio Autismo Bergamo.

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Proprio per celebrare il successo della quindicesima edizione, venerdì sera al Chapeau Bistrò di Redona, si è svolto il Bergamo Historic Gran Prix Party, con una quindicina di vetture, tra le più importanti partecipanti al Gran Prix, disposte davanti al prestigioso locale. Un connubio ancora una volta di bellezza ed eleganza. A sfilare nel nuovo dehor c’erano una preziosa Porsche 550 e una Porsche Speedster degli Anni Cinquanta, alcune Porsche 911 degli Anni Settanta, una Jaguar XK120 che ha partecipato anche alla MilleMiglia, una rarissima Mercedes 300SL Ali di Gabbiano, un’Alfa Romeo chiamata “Ala Spessa” del 1939, un’Alfa Romeo GT Junior, quattro Ferrari tra cui un 250 GT California del 1960, una Ferrari 348 degli Anni Novanta, una Ferrari 308 GTB e una rara e conservatissima Ferrari 330 color verde smeraldo con gli interni rossi. Un vero spettacolo!

L’evento non poteva che chiudersi nella suggestiva cornice dello Chapeau Bistrò, che ha firmato un party di cui protagonisti, accanto alle auto, sono stati piatti ricercati e la cura di ogni dettaglio. Il Bistrò, che ha per simbolo un cappello azzurro, è un edificio luminoso che fa tendenza nel cuore di Redona. Costruito con materiali pregiati, ha un carattere deciso e un’anima sofisticata (con poltrone ottanio e una tappezzeria in cui si rincorrono quadrati concentrici). Dove altro potevano trovar “casa” auto storiche dalle linee indimenticabili? L’eleganza, insomma, è stata il file rouge di questo evento storico e al tempo stesso contemporaneo.

Il prossimo appuntamento della Bergamo Historic Gran Prix? Il 28 Maggio 2023… tenete caldi i motori!

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