Città Alta a lume di candela
La Corsarola di Città Alta illuminata dalla flebile luce delle candele. Un pub che ha servito birre nella penombra. Ristoranti con le sale piene di clienti che, per una volta, hanno cenato illuminati solo da una romantica fiamma.
L’iniziativa M’illumino di meno ha portato un’atmosfera surreale ieri sera a Bergamo, quasi medievale per la luce argentea che illuminava le pietre della città, mentre il Campanone batteva i suoi rintocchi. Un’idea che ha avuto largo riscontro soprattutto in chi nella luce coglie un’espressione artistica: più di venti fotoamatori muniti di cavalletto si sono infatti riuniti in Piazza Vecchia per fotografare le architetture antiche, dai contorni sfumati nel buio della notte.
Atmosfera indimenticabile anche nei ristoranti. Da Mimmo, per esempio, proponeva un menu a risparmio energetico legato all’iniziativa, composto da una cocotte di formaggio locale con bruschetta al timo cotte nel forno a legna, un primo di cannelloni di farina di mais spinato di Gandino ripieni di erbette e patate, un carpaccio di manzo salato con salsa verde allo yogurt e pinzimonio di finocchi e, a chiusura, un morbido tortino al cioccolato con cuore di frutti rossi.
Un menu a filiera corta che ben si sposa con la filosofia dell’iniziativa che festeggia da alcuni anni ormai, e sempre il 13 febbraio, la giornata mondiale del risparmio energetico (si commemora il Protocollo di Kyoto, firmato nel 1997). All’iniziativa M’illumino di meno, promossa dal programma radiofonico Caterpillar di Rai Radio 2 e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha aderito dunque anche il Comune di Bergamo che ha spento l’illuminazione sulle Mura Venete alle ore 18 e poi tutte le luci di Piazza Vecchia e di Via Colleoni dalle 21.45 alle 22.15.
Con la collaborazione della Cereria Pernici sono state così illuminate le tavole dei ristoranti e alcuni punti della via, creando giochi di luce che hanno destato lo stupore dei turisti: come il Bar Flora, all’angolo tra Piazza Vecchia e Via Colleoni, che ha illuminato con candele rosse i gradini di una scala di ferro che portano al piano superiore. Una decorazione visibile dalla strada grazie al vetro che chiude la scala, e che di certo non ha lasciato indifferenti i passanti. O il pub Ca del Fasà che all’interno aveva un’atmosfera soffusa, sottolineata solo dalla flebile luce delle candele. L’unica difficoltà? Leggere i menu. Ma in fondo, per il risparmio energetico, si può chiudere un occhio!