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Il decalogo (ovviamente in dialetto) dell’escursionista bergamasco

Il decalogo (ovviamente in dialetto) dell’escursionista bergamasco
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Foto in copertina Roby Bragotto/Orobie Ultra Trail

 

Estate, tempo di gite in montagna. Specialmente per noi, che ci siamo nati. Che si tratti di un’impegnativa arrampicata per raggiungere le vette più alte delle Orobie o, più modestamente, una scampagnata con figli al seguito, è opportuno seguire alcune elementari regole di comportamento. Le riportiamo qui, nella convinzione che facciano già parte del vostro patrimonio ereditario.

 

1) Regórdet l’aqua

Anche se le nostre montagne sono ricche di sorgenti naturali, è sempre opportuno portare con sé la necessaria scorta idrica. Sottolineiamo “idrica”, e voi sapete il perché. [Trad. Ricordati l'acqua]

 

 

2) Lèa sö prèst

Non che questo ci disturbi, abituati come siamo a cominciare il giorno alle prime luci dell’alba. Però può darsi che ci accompagna non condivida il nostro DNA. Così, è opportuno ricordarglielo. [Trad. Alzati presto]

 

 

3) Fà caminà i s-cetì

Più che una regola, è un pio desiderio. Baldanzosi e irrefrenabili all’inizio, specialmente se possono avventurarsi in luoghi pericolosi, i bambini tendono a regredire quando la stanchezza si accumula. E si addormentano serenamente, in braccio. [Trad. Fai camminare i bambini]

 

 

4) Và mia sóta ‘l robatù

Indispensabile evitare il maglio del sole nelle ore più calde, lo dicono sempre anche i telegiornali. Vero è che non è una fonte delle più affidabili, ma almeno stavolta è confortata dall’esperienza. [Trad. Non andare sotto il sole battente]

 

 

5) Mèt sö i scarpe giöste

Le infradito sulle rocce, è opportuno ribadirlo, potrebbero dar luogo a un’espulsione immediata dal territorio e dalla cittadinanza bergamasca. Ricordatevelo. [Trad. Metti le scarpe giuste]

 

 

6) Pórta dré de maià

Uno degli accorgimenti che raramente ci coglie impreparati. Al contrario, spesso eccediamo in vettovaglie, come il salame, che poco contribuiscono alla piena efficienza psicofisica. [Trad. Portati da mangiare]

 

 

7) Mèt sö ‘l capelì

Le premure delle mamme ci accompagneranno per tutta la vita. A volte ce ne scordiamo, e rimediamo con soluzioni creative come il fazzoletto annodato agli angoli o il copricapo di carta. [Trad. Metti il cappellino]

 

 

8) Fà mia ‘l pass piö lóngh de la gamba

Essere consapevoli delle proprie qualità, del grado di allenamento e della conoscenza del percorso è fondamentale. Per non finire sulle pagine dei giornali, quelle meno simpatiche. [Trad. Non fare il passo più lungo della gamba]

 

 

9) Àrdega bé ai sentér

Teoricamente dovremmo possedere un innato senso dell’orientamento, ma è sempre meglio affidarsi all’egregio lavoro del CAI. Altrimenti si torna alla sgradita notorietà del punto precedente. [Trad. Guarda bene ai sentieri]

 

 

10) Lassa mia ‘ntùren la röméta

Questa è forse una delle regole più importanti. Non c’è niente di peggio che arrivare in paesaggi splendidi e trovarci cartacce, mozziconi e bottiglie di plastica. [Trad. Non lasciare in giro l'immondizia]

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