Giorno 4 di #BUMaCannes

Diario di due ragazzi a Cannes Tanti saluti da Charlize e Sean

Diario di due ragazzi a Cannes Tanti saluti da Charlize e Sean
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Ultima puntata del racconto del viaggio al Festival di Cannes di Alessandra Salvoldi e Alessio Osio, ovvero del collettivo bergamasco/bresciano BUM – Bringing Up Movies. Ale&Ale hanno vissuto tre giorni alla kermesse da protagonisti, essendo stato selezionato per la rassegna Short Film Corner il loro corto Rosso Cremisi. Sul nostro sito abbiamo ospitato il loro diario di viaggio, dove ci hanno raccontato giorno per giorno incontri, emozioni e sorrisi dalla Croisette, tra parole e foto. Questa è l'ultima puntata. L’hashtag di questa avventura è #BUMaCannes.

 

Diario: giorno 4 (l'ultimo)

#BumaCannes Giorno 3 Alessandra e Alessio (11)

Siamo arrivati a casa. Di già, purtroppo! Ci dispiace essere già ritornati alla vita di tutti giorni, è stato doloroso scaricare le valigie e levare il badge per accedere alle aree del Festival. Perché, sì, in questi quattro giorni non ce lo siamo mai levati il badge e Alessio lo mostrava sentendosi un po’ vip, io invece con il fare di un agente federale che mostra il distintivo, soprattutto dopo aver visto To Live and Die in L.A. Comunque sapevamo che il momento di dire addio alla sabbia bianchissima, al mare cristallino, al caldo, ai vip, ai film, alle brochure e a tutte le cose che hanno reso questa esperienza magnifica sarebbe arrivato ed eccoci qua dunque, ma noi abbiamo ancora una giornata da condividere con voi e anche tante piccole riflessioni sui film visti che troveremo di certo il modo di scrivere e magari pubblicare da qualche parte.

Questione di bellezza e di sicurezza. La nostra giornata, che è iniziata alla congeniali e rilassanti ore 6 del mattino, termina ora, nella cucina di Alessio dove stiamo scrivendo le ultime righe di questo memorandum. Ok, scritto così sembra un po’ una lettera d’addio ma voi non avete presente in quanti corti del festival uno scrive una lettera prima di suicidarsi, lasciare la fidanzata, cambiare lavoro, partire, uscire a prendere le sigarette, fare una partita a calcetto. Lettere d’addio ovunque che ci hanno un po’ influenzati. Va beh, riprendiamo. Ci alziamo alle 6 e ormai siamo pratici dell’outfit ideale: sobrietà, eleganza e sorriso sulle labbra che pare siano tutte cose che funzionino perché Alessandra si è beccata per due mattine di seguito i complimenti degli addetti alla sicurezza che l’hanno salutata con un: «Bonjour, tou est tres belle et charmante», che non sarà una recensione su Vogue ma permettete che fa piacere e che forse è anche più sincera se detta alle 7 da persone che scannerizzano altre persone con il metaldetector dalla mattina alla sera.

 

#BumaCannes Giorno 3 Alessandra e Alessio (7)

 

Ah, a proposito dei controlli di sicurezza! Per accedere alle aree del festival è necessario mostrare i badge, far perquisire borse e zaini e farsi passare al metaldetector. Noi gli altri anni non c’eravamo quindi non sappiamo se è una prassi, ma visti i fatti recenti che hanno sconvolto la Francia e non solo abbiamo subito pensato alle misure anti-terrorismo. Quello che possiamo dire è che tutti questi controlli, dal nostro punto di vista, non hanno per nulla inficiato l’allegria e la serenità del festival e anzi, in un certo qual modo hanno reso più sacro questo tempio dell’arte cinematografia che è il Palais du Cinema.

Orrore e amore firmato Sean Penn. Insomma, ci siamo alzati così presto non per masochismo ma per vedere il film di Sean Penn The last face interpretato da Charlize Theron e Xavier Bardem. Parlare di questo film a caldo non è semplice perché fonde due livelli e se vogliamo anche due storie parallele, che si intersecano per poi scindersi e per poi ritrovarsi ancora. C’è la storia d’amore trattata con una dolcezza ed una semplicità struggente e la brutalità della guerra e dell’orrore che i medici in territori di conflitto sono costretti a fronteggiare ogni giorno. E Sean Penn davanti a quell’orrore non indietreggia mai, non chiude l’obiettivo, non sposta la macchina da presa, ma anzi lo scava a volte forse troppo a fondo, che ti viene da chiederti ma non sarà eccessivo? Ma non sarà morboso? La risposta al momento non siamo in grado di darla, perché da un lato possiamo dire che molte persone si sono alzate dopo la brutalità della prima mezz’ora (che tra l’altro è rimasta costante per tutto il film), altri si coprivano gli occhi durante scene crude e altri ancora hanno pianto tanto. Dall’altro è forse solo grazie a quell’orrore così esplicito che si prede atto della dolcezza insita nella semplicità dell’amore. Il potere di un viso, di uno sguardo, della camicia bianca di un piccolo profugo, di un ballo di una donna distrutta dalle violenze subite ma che vuole ancora vivere prima di un raid aereo che la condannerà per sempre. È un film forte, intenso e denso. Si potrebbe parlare per ore senza dire nulla e sentiamo il bisogno di rivederlo al più presto.

 

BUMaCannes Giorno 1 (16)

 

Niente da fare, Dolan ci scappa sempre. Iniziare la giornata così è un po’ un pugno nello stomaco perché si avrebbe bisogno di sedersi in riva al mare e pensare un po’, lavarsi via il sangue che è schizzato dallo schermo negli occhi degli spettatori. E così facciamo. Ci concediamo un momento per riflettere e siamo pronti a ripartire. Passiamo nuovamente allo Short Film Corner e abbiamo modo di chiacchierare con altri produttori di altrettanti Paesi e di saperne di più sulle possibilità, non solo economiche ma anche di scambio culturale, offerte dalle co-produzioni e dalle partnership tra vari Stati. Raccogliamo le opinioni, con gioia positive, di alcuni filmmaker che hanno visto Rosso Cremisi allo Short Film Corner e poi iniziamo a fare la fila per vedere il film di Dolan. A Cannes funziona così: da un lato c’è la possibilità di vedere i film richiedendo l’invito per le prime proiezioni e incrociando le dita in merito alla possibilità di ottenerlo, dall’altro è possibile vedere l’ultimo paio di repliche anche solo facendo la fila con il badge. Noi purtroppo i biglietti per Dolan non siamo riusciti ad ottenerli così abbiano tentato il tutto per tutto con la fila, l’interminabile fila, la fila di due ore per vedere Juste la fine su monde.

In coda conosciamo dei giovani studenti di cinema danesi e un produttore di Panama. Parliamo molto con loro, parliamo di cinema e il produttore resta incuriosito dalla trama di Rosso Cremisi e ci promette che lo vedrà e udite, udite lo ha guardato veramente: dita incrociate per il responso. Le porte per Dolan si aprono e sembra di essere ad un concerto metal. Noi, per una manciata di persone, non riusciamo ad entrarci e ancora una volta andiamo a ristorarci e consolarci al mare. Che pacchia!

 

BUMaCannes Giorno 4 ultimo (4)

BUMaCannes Giorno 4 ultimo
Foto 1 di 4

Sean Penn

BUMaCannes Giorno 4 ultimo (2)
Foto 2 di 4

Adele Exarchopulos

BUMaCannes Giorno 4 ultimo (6)
Foto 3 di 4

Jared Harris

BUMaCannes Giorno 4 ultimo (7)
Foto 4 di 4

Jean Reno

Addio Cannes, con Charlize e Sean. Torniamo dalla riva e vediamo un piccolo nugolo di fotografi e poi una luce immensa. Anzi, no, una stella immensa. Capelli di un biondo chiarissimo, pelle di porcellana, abitino cipria e labbra rosse. Aspetta ma quella è… Charlize Theron che passa a dieci centimetri da noi insieme a Sean Penn e alla sua aria da duro. Con loro l’eleganza francese di Jean Reno e Adele Exarchopulos. Una parata di star alla quale assistiamo, e ancora non sappiamo come ci siamo arrivati, dall’area super-riservata della stampa.

Il modo migliore, forse, per chiudere un’avventura che speriamo di replicare al più presto. E siamo felici e un po’ più consci di quello che vogliamo fare da grandi… No, non i vipwatcher, ma… Insomma, dai, lo avete capito no?
Grazie di averci seguiti e grazie a BergamoPost per averci dato la possibilità di essere cronisti strampalati per qualche giorno! A presto e continuate a seguire le avventure di Rosso Cremisi perché a breve sarà interamente disponibile online e i vostri commenti e le vostre opinioni saranno per noi tante piccole preziose opportunità per migliorarci. Che la palma sia con voi.

Alessandra&Alessio

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