10 frasi sui vizi in bergamasco
Morigerati, attenti ai valori della famiglia, parsimoniosi. Tutto vero, siamo così, però sotto la superficie molti di noi indulgono ai vizi capitali, nessuno escluso. Ovviamente il più riprovevole è l'accidia, mentre verso la lussuria e la gola siamo più indulgenti. L'avarizia fa in qualche modo parte della nostra natura, l'ira la consideriamo inevitabile, l'invidia fastidiosa ma sopportabile. E la superbia? Quella è una virtù.
1. L'è sèmper istàcc ü bèch
C'è una sfumatura di ammirazione, nel valutare le imprese amatorie di un uomo dotato di notevole virilità e ignaro del concetto di fedeltà. La benevolenza nel giudizio ovviamente non si estende alla moglie. [Trad: È sempre stato un becco]
2. L'è stàcia 'nsèma a töt ol paìs
Il nostro senso del pudore e l'elogio della continenza si applicano spesso a senso unico, nel nostro mondo un po' misogino per tradizione. Fortunatamente le cose stanno cambiando. [Trad: È stata insieme a tutto il paese]
3. A l'fà fò la paga ai machinète
Abbiamo sempre giocato mettendo in palio denaro, ma se una volta competizioni come la morra esaltavano la socialità e il dialogo, seppure a volte con toni accesi, i metodi attuali per impoverirsi hanno la freddezza meccanica di una macchina. [Trad: Ha dilapidato lo stipendio alle macchinette]
4. A l's'è rüinàt coi carte
In ogni paese si favoleggia di patrimoni passati di mano, di case perse e di intere famiglie gettate sul lastrico dall'abitudine di sfidare giocatori spesso più esperti nei fumosi locali di un bar, con partite che duravano fino all'alba. [Trad: Si è rovinato con le carte]
5. A l'biv de la matina a la sira
Il nostro rapporto privilegiato con il vino si nota, purtroppo, a partire dalle prime ore del mattino, quando qualcuno preferisce al cappuccino il bianchino. [Trad: Beve dalla mattina alla sera]
6. Se 'l comènsa a l'ghe èd ol fónd
La nostra parsimonia e la naturale tendenza alla sobrietà a volte svaniscono davanti al richiamo di una buona bottiglia di rosso. E l'assaggio finisce solo quando non ne rimane una goccia. [Trad: Se la assaggia (la bottiglia) gli vede il fondo]
7. Gh'è piö i dróghe de öna ólta
La preoccupante diffusione di nuove sostanze psicotrope di cui ignoriamo persino il nome ci fa rimpiangere i bei tempi, dove almeno eravamo in grado di riconoscere e circoscrivere il campo degli effetti. [Trad: Non ci sono più le droghe di una volta]
8. A n'n'a föma öna vià dré l'ótra
Anche se “riduce l'uomo in cenere”, il tabacco è sempre stato tra le nostre passioni. Una volta veniva anche masticato e, se i danni al fisico sono gli stessi, almeno sono sparite le sputacchiere. [Trad: Ne fuma una dietro l'altra]
9. L'è lé che l'isciòpa e l'màia amò
Forse memori dell'atavica fame dei nostri contadini, a volte tendiamo a non saperci frenare davanti a una tavola imbandita, D'altronde, come rinunciare al salame, alla polenta con il coniglio e all'immancabile formaggio? [Trad: Sta scoppiando e mangia ancora]
10. L'è ü lendenù fàcc e finìt
Finiamo con quello che per noi è davvero il padre dei vizi, quell'ozio che sentiamo come profondamente contrario alla nostra natura operosa e attiva. Chi ne è affetto, viene emarginato. [Trad: È un lazzarone fatto e finito]