Dopo il virus, adesso ci si mette anche il maltempo. L’è pròpe ön an bisèst

di Vecchio Daino
Dopo mesi di conferenze stampa della Protezione Civile, febbrili consultazioni di statistiche impietose e quotidiane, ansie generate da ogni telegiornale, siamo quasi tornati alla normalità, e possiamo riprendere i rassicuranti discorsi meteorologici. Che poi tanto rassicuranti non sono, visto che siamo in pieno allarme idrogeologico. C’è solo da aggiungere che anche quest’anno, prima o poi, finirà.
1. Arde che la ègne zó Sità Ólta
L’impressionate foto che sembrava raffigurare le cascate del Niagara ma che è stata scattata a Porta San Giacomo ha fatto il giro del web. Suscitando giustificate apprensioni. [Trad. Guardo che venga giù Città Alta]
2. A l’manca dóma la niv
Se è vero che non c’è mai fine al peggio, c’è da aspettarsi anche questa estemporanea precipitazione. È vero che si potrebbero finalmente sfruttare le gomme da neve, se non fosse che molti le hanno già sostituite. [Trad. Manca solo la neve]
3. Mèi ‘ndà a fàs benedì
L’invito questa volta non è metaforico. Conviene recarsi nella chiesa o alla santella preferita, per scongiurare ulteriori episodi di quella che sembra una saga biblica. Non reggeremmo a un’invasione di cavallette. [Trad. Meglio andare a farsi benedire]
4. L’è pròpe ön an bisèst
Molte volte abbiamo pronunciato con sufficienza il famoso detto «anno bisesto, anno funesto». Questi primi mesi ci hanno costretto a un atteggiamento meno superficiale. [Trad. È proprio un anno bisesto]
5. Adèss che m’pöl möes a l’piöv
Il bel tempo del periodo di quarantena non faceva che acuire lo stato di disagio dovuto alla reclusione forzata. Le piogge e i temporali quotidiani vanificano invece la conquista della sospirata libertà di movimento. [Trad. Adesso che possiamo muoverci, piove]
6. A Nèmber la tempèsta la sömeàa niv
Ruspe e spalaneve all’opera, non d’inverno su un passo alpino, ma in primavera inoltrata nel centro del paese. Quando la racconteremo tra qualche anno, nessuno ci crederà. [Trad. A Nembro la tempesta sembrava neve]
7. Mé la prepónta la tègne sö
Giunti ormai al cambio degli armadi, con orobica prudenza molti di noi non avevano ancora sostituito il piumino o la calda trapunta. Adesso chi li aveva tolti li ha rimessi. [Trad. Io la trapunta la tengo (non la tolgo)]
8. Ergü l’à pissàt in césa
È l’osservazione che si è sentita e letta un po’ ovunque. Resta solo da individuare l’autore del gesto sacrilego, e provvedere a una rispettosa ma decisa spedizione punitiva. [Trad. Qualcuno ha urinato in chiesa]
9. L’è quase estàt ma l’par noèmber
È banale dire che non ci sono più le stagioni di una volta, ma vedere le nebbie che salgono agli irti colli a giugno non favorisce certo il nostro già scarso afflato poetico. [Trad. È quasi estate, ma sembra novembre]
10. La me se ‘mbrómba la mascherina
Come se non bastasse, la pioggia impedisce o rende difficoltoso anche l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Che bloccano anche la pur meschina soddisfazione di una sacrosanta imprecazione. [Trad. Mi si impregna la mascherina]