“Fà la pianta” in realtà in bergamasco non vuole dire “stare fermi”
L’albero raccontato in dialetto: vietato confondere “cül” e “bóra”

Di Ezio Foresti*
D’estate si cerca refrigerio ovunque e, dalle nostre parti, specialmente nelle pozze d’ombra offerte da una frondosa pianta. Se il nome è identico all’italiano, l’uso che ne facciamo, come al solito, è diverso.
Innanzitutto gli attribuiamo un significato allargato, e la impieghiamo anche per parlare degli alberi, in sostituzione del desueto èrbor. Divertenti sono poi le parole che ne illustrano le parti: il cül o pedù è il ceppo, la base; il tronco è la famosa bóra, usata anche in senso metaforico come epiteto per chi non è particolarmente sveglio. La tör o tèsta è la parte dove cominciano a sporgere i rami.
Passando alle varie tipologie, la pianta büsa è l’albero cavo, mentre la pianta che la é sö de per lé è quella che non richiede cure. Ed è sottoposta a un giudizio ambivalente, positivo perché non ha bisogno di alcun intervento, negativo perché spesso si tramuta in un’infestante difficile da estirpare.
Conosciamo bene, perché sono coltivate anche da noi, pir, pöm e serése, cioè mele, pere e ciliegie. Quando un’essenza arborea non fa parte del nostro patrimonio botanico, la cataloghiamo invece come pianta forestéra, mentre quella divelta e rimessa a dimora è la pianta strepientada.
Per quanto riguarda i detti, ce n’è uno che spiega benissimo la nostra passione per tutto ciò che è utile: la pianta che no fa fröt, a s’la taia e s’la mèt söl föch. È inutile tenersi qualcosa che non ci può produrre alcun vantaggio, è meglio quindi tagliare l’albero infruttifero e usarlo almeno come legna da ardere.
Rüinà de pianta e de raìs si riferisce invece a chi manda economicamente in rovina qualcun altro, riducendolo sul lastrico. Fà la pianta, o fà la rùer, indica curiosamente un particolare modo di camminare: “Dicesi di chi, distese allargate ambo le braccia, s’appoggia con le mani in terra, e tiene i piedi alti e diritti verso il cielo”. Gesto da non imitare se non si gode di una perfetta efficienza fisica.
*in memoria