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FIAT Ritmo, l'evoluzione della specie festeggia i suoi 40 anni ad Ardesio

FIAT Ritmo, l'evoluzione della specie festeggia i suoi 40 anni ad Ardesio
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All’inizio furono la Lambretta e la Vespa, poi arrivarono la Topolino e, soprattutto la Fiat 600 e la Fiat 500, rispettivamente nel 1955 e nel 1957: il boom economico dell’Italia del dopoguerra viaggiava a due e quattro ruote. Nella seconda metà del secolo scorso le automobili hanno accompagnato l’evoluzione delle mode e della socialità. Avvenne nei primi Anni Sessanta, con il mito della libertà al volante raccontato da Il Sorpasso di Dino Risi con Vittorio Gasmann e Jean Louis Trintignant, ma anche negli Anni Settanta, quando sul mercato arrivò un modello a suo modo rivoluzionario: la Fiat Ritmo. Prodotta per la prima volta nel 1978, è pronta a soffiare quaranta candeline. Lo farà in particolare ad Ardesio, in Alta Val Seriana, dove domenica 15 aprile è in programma il primo raduno organizzato dalla locale Pro Loco con il Fiat Ritmo Club Italia.

L’evoluzione della specie. Il claim pubblicitario dell’epoca per la nuova nata della casa torinese definì la Ritmo “l’evoluzione della specie”. Gli Italiani avevano sdoganato la mobilità diffusa grazie alle utilitarie della prima ora e, dopo l’evoluzione di 127 e 128, era diffusa la voglia per molti di disporre di un’auto che garantisse anche un look innovativo e prestazioni più adeguate. Per comprendere il senso di quel progetto, basta rileggere il lungo testo pubblicato da Fiat a corredo delle pagine pubblicitarie diffuse su riviste e settimanali, che metteva al primo posto la sicurezza.

 

 

«La Ritmo – si legge – è stata progettata e costruita per essere un’auto sicura e protetta al massimo. La distribuzione dei pesi e dei punti di resistenza è stata studiata con un calcolatore elettronico a visualizzazione immediata, che permette di simulare gli effetti di qualsiasi tipo di urto. Ne è risultata un’auto dall’abitacolo estremamente protetto, con la parte anteriore e quella posteriore a resistenza differenziata, con le portiere rinforzate, con il pianale irrigidito da longheroni di rinforzo con la paratia che separa il vano motore dall’abitacolo di spessore doppio dell’usuale, con i paraurti-scudo indeformabili: la Ritmo, possiamo ben dirlo, è un punto di forza».

I paraurti di plastica. La novità più appariscente di un’auto nata nell’anno d’esordio dei Van Halen e di Pertini presidente, erano appunto i paraurti in materiale plastico (polipropilene all’80 per cento e gomma), che nel 1984 garantirono alla Ritmo anche un primato ufficiale nei crash test del severo Ab Svensk Bilprovning svedese, che prevedeva un urto a 56 chilometri orari contro un ostacolo fisso. I must che l’industria dell’auto allora magnificava erano optional come il tetto apribile ed il sedile sdoppiato, ma anche l’abitabilità senza rumore degli interni, dove pure la plastica trionfa. «Sottovoce per favore – si legge ancora nella réclame d’epoca – siete sulla Ritmo: nessun bisogno di alzare la voce per fare conversazione. Neppure a 120 all’ora. Nella Ritmo, infatti, la protezione dal rumore è tanto efficace che occorre risalire sino ad automobili della classe 2000 per avere una silenziosità di marcia analoga. Tale risultato eccezionale è il frutto della ricerca avanzata nel campo dell'aerodinamica, dei sistemi di insonorizzazione, della ingegneria dei materiali, dell’eliminazione delle fonti di vibrazione, dei motori particolarmente equilibrati».

 

 

Negli anni arrivano le versioni cabrio (disegnata da Bertone), le Abarth aggressive ed il restyling importante del 1982, che avvicinò gli standard della regina di allora (la Golf prodotta dalla Volkswagen) dando vita anche al nuovo logo Fiat, caratterizzato da cinque barre inclinate, ed avviando la conquista del prestigioso traguardo di due milioni di auto vendute. A dominare la scena arrivarono poi la Uno, Panda e la Tipo, ma anche modelli meno azzeccati come la Duna, per molti ancor oggi sinonimo di “sciagura” stilistica. Le auto fanno epoca, a volte anche in negativo.

Il raduno ad Ardesio. Ad Ardesio domenica 15 aprile sono chiamati a raccolta tutti gli esemplari della Bergamasca (e non solo) prodotti fra il 1978 ed il 1988. Il programma prevede alle 9 il ritrovo in piazza Monte Grappa per la registrazione dei partecipanti e la colazione offerta da Pasticceria Bigoni e Gruppo Alpini Ardesio, che nello stesso giorno celebra il proprio Raduno locale. Alle 9.30 seguirà la visita guidata al Museo Etnografico dell’Alta Valle Seriana «MEtA» di Ardesio, legato all’attività di carbonai, muratori, boscaioli e minatori. A partire dalle 11 le Ritmo percorreranno le strade della Valle Seriana, raggiungendo in particolare il borgo storico di Gromo e Valbondione, per l’aperitivo al Ristorante Baci. Rientro ad Ardesio alle 12.30 e pranzo (su prenotazione) al Ristorante La Piana. Info qui.

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