Ed è un successo

I giovani bergamaschi che sanno come condividere la musica live

I giovani bergamaschi che sanno come condividere la musica live
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Sem Ronzoni e i fratelli Michele e Marcello Rosa avevano un sogno: poter vivere di musica grazie alla loro band. Facile a dirsi, difficile, se non impossibile, a farsi. Oggi, circa 6 anni dopo, aiutano altri ragazzi a realizzare il loro stesso sogno. Qualcosa, intanto, è cambiato, nella vita di questi tre ragazzi di Bergamo. La musica resta il perno attorno a cui tutto ruota, ma se prima la realizzavano, oggi, invece, la condividono. Ma andiamo con ordine.

 

band split gigs sem ronzoni michele e marcello rosa

 

L’inizio dell’avventura. Sem, Michele e Marcello, come detto, avevano una band. La classica band locale, nata quasi per gioco. Un gruppo di amici che mangia, beve e respira musica. Forse non avevano molto talento, forse sono stati un po’ sfortunati, fatto sta che faticavano anche solo a trovare locali dove poter suonare. Ecco allora l’idea. Abitualmente, tra piccole band, capitava che per avere qualche occasione in più per esibirsi si condividessero le date: tu apri il mio concerto, esibendoti alla data che mi son procurato, e ricambi il favore facendo lo stesso con me. Un modo semplice per aver qualche chance in più, ma difficile da realizzare se conosci pochi altri musicisti. Perché allora non aprire un sito che permettesse alle band di mettere a disposizione le loro date condividendole con altri? Nasce così SplitGigs, letteralmente “condivisione dei concerti”. Una sorta di piazza virtuale della musica. Un’idea innovativa e, soprattutto, che risponde ad un’esigenza reale. Il sito, allora piccolo, viene subito notato da H-Farm, la nota incubatrice di start-up con base a Treviso ma con contatti in tutto il mondo, da Londra a Sidney. Inizia una collaborazione che dura ancora oggi e che ha aiutato SplitGigs a crescere, migliorarsi e farsi conoscere.

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SplitGigs è arrivato anche a Hong Kong in occasione della Youth Band Marathon.

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Un concerto organizzato da SplitGigs in uno dei più bei negozi di dischi del Regno Unito.

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Concerto della cantante britannica Laurel organizzato grazie a SplitGigs

Come funziona. SplitGigs è un portale che mette a disposizione delle band uno spazio virtuale: l’iscrizione è gratuita e, una volta iscritte, le band possono condividere con gli altri utenti le loro date e i loro concerti, creando così uno spazio per gli altri. Viceversa, una band iscritta può proporsi ad altre band che cercano “spalle” per le loro date. Con il passare del tempo, SplitGigs si è aperto anche ai locali: i gestori mettono a disposizione spazi e date, scegliendo poi, tra le varie band candidate, quelle che preferiscono ingaggiare.

 

splitgigs

 

Il successo. Michele e Marcello Rosa, tra i fondatori del progetto, si sono ora defilati, ma la famiglia di SplitGigs s’è comunque allargata con l’ingresso si altri tre giovani bergamaschi: Bruno Parisi, Matteo Nodari, Alessandro Martello e Lucian Beierling (giovane anglobergamasco di cui vi avevamo già parlato QUI). Oggi il sito è una realtà e non più solo una bella iniziativa, soprattutto grazie alle 10mila iscrizioni raggiunte e all’espansione avuta all’estero, come ad esempio in Regno Unito, dove il sito s’è costruito uno spazio di tutto rispetto grazie anche a collaborazioni con altri progetti, come Sofar Sounds, la società che organizza piccoli concerti in case private e che, proprio grazie a SplitGigs, è ora sbarcato anche in Italia con successo. Ma il vero boom c’è stato negli ultimi 12 mesi, grazie a nuove iniziative collegate al sito, come il lancio dell’applicazione gratuita, sia per Apple Store che per Google Store, Gig Poster, che permette a chiunque di creare la locandina di un proprio concerto.

 

 

Le soddisfazioni e le difficoltà. L’idea è geniale, il successo importante, eppure, al momento, SplitGigs non porta ai suoi fondatori neppure un euro. Il progetto, infatti, è ancora un investimento su cui i ragazzi stanno mettendo tempo e denaro. Per scelta sono stati tanti i “no” che hanno pronunciato di fronte a diverse proposte. Per loro SplitGigs è qualcosa in più di un’impresa; è l’occasione di offrire un’opportunità a tanti altri ragazzi che hanno lo stesso sogno che loro avevano qualche anno fa: vivere di musica. Per questo, fino a quando non capiterà l’occasione che permetta al loro progetto di fare veramente un salto di qualità importante, preferiscono continuare a investire in prima persona. Una scelta coraggiosa, ma comprensibile.

Intanto, però, delle soddisfazioni se le sono tolte, come permettere a band emergenti di mettersi in luce al fianco di nomi noti della musica: il Teatro degli Orrori, ad esempio, band di alternative rock con un buon seguito negli ambienti più lontani dal mainstream, ha deciso di scegliere proprio attraverso SplitGigs le quattro bande che avrebbero aperto le loro quattro date. Attraverso un accordo con la società di booking (e non solo) BPM Concerti, che gestisce gli interessi di diversi musicisti italiani, come il rapper Piotta o Linea 77, questi artisti hanno scelto proprio attraverso SplitGigs le “spalle” per i loro live. Piccole soddisfazioni, culminate con la collaborazione con Deejay Tv, che per un programma sulle band emergenti ha deciso di selezionarne 20 proprio attraverso il sito made in Bergamo.

 

 

In tutto questo, naturalmente, non sono mancate le difficoltà, soprattutto nei rapporti con le grandi book agency italiane o le grandi etichette. Invece che essere vista come una risorsa da sfruttare, una miniera da cui pescare a piene mani, SplitGigs viene spesso percepita come una minaccia per i loro interessi. E, nonostante il settore dei live sia uno dei pochi, nel mondo musicale odierno, a chiudere l’anno con il segno più, il loro unico obiettivo è fatturare in maniera crescente. Un modo di vedere le cose diametralmente opposto a quello di SplitGigs e che per questo, al momento, non permette collaborazioni tra le due realtà.

Il nuovo progetto. I ragazzi di SplitGigs però non si accontentano del successo ottenuto sino ad oggi e delle soddisfazioni raggiunte. Giustamente, da buoni innovatori, guardano sempre avanti. E così, da tre mesi, hanno avviato un nuovo progetto, sempre legato a SplitGigs. Si chiama Live Music Feedback ed è una sorta di Tripadvisor della musica, integrato nel sito stesso: band e gestori dei locali iscritti a SplitGigs possono rilasciare recensioni ad altri utenti, che siano essi musicisti o locali dove suonare. In meno di 100 giorni di vita, Live Music Feedback conta già oltre 2.200 recensioni.

 

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SplitGigs e Bergamo. Nato a Bergamo grazie all’intuizione di tre ragazzi bergamaschi, SplitGigs e tutti i progetti ad esso collegati hanno un forte legame con la città. In particolare, tra i primi locali a credere fortemente in questa iniziativa e ad avviare diverse collaborazioni, c’è stato il Druso Circus, locale in via Galimberti. Ma in questi 5 anni di vita, SplitGigs ha trovato nei tanti locali di Bergamo e provincia terreno fertile per crescere e maturare.

Più complicato, invece, il rapporto con il Comune. Le idee sono tante, il difficile è concretizzarle. Un desiderio di SplitGigs, ad esempio, sarebbe quello di organizzare una giornata in cui tutte le attività di via XX Settembre e del Sentierone ospitino, al loro interno, un musicista o una band, rendendo il centro di Bergamo un’area più viva che mai. La proposta è piaciuta a Palazzo Frizzoni, ma da allora non ci sono stati nuovi contatti. Un piccolo consiglio al sindaco Giorgio Gori, che ha tra i suoi obiettivi la rivitalizzazione del centro di Bergamo Bassa: ricontatti i ragazzi di SplitGigs, non se ne pentirà.

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