Il serial killer di Carlo Lucarelli per la chiusura di Fiato ai Libri
Nel 2015 Fiato ai Libri, decima edizione di una kermesse unica in Italia, copiata ma fallita in altri capoluoghi, ha contato circa trecento presenze a spettacolo. Tutti lì ad ascoltare, trattenendo il fiato. Quest'anno i dati sono stati confermati. Un sogno di Giorgio Personelli che è diventata una bellissima realtà. Nel nome della semplicità: poter leggere, e sentire qualcuno che legge come si deve, della buona letteratura. Magari con l'aggiunta della musica, e di una cornice teatrale che faccia il suo dovere, senza invadere lo spazio dell'immaginazione. Funziona. Venerdì e sabato si chiude anche l'undicesima edizione. Con due chicche: letture di Shakespeare, per celebrarlo nel quattrocentesimo anniversario della morte, e di Carlo Lucarelli, con alcuni studenti dell'Itis Majorana di Seriate.
Shakespeare a Castel Rozzone. Venerdì 21 ottobre, nella Sala Polivalente Comunale, ecco Shakespeare in... canto, ore 20.45. Voce: Ferruccio Filipazzi; canto: Elena Borsato, Miriam Gotti e Ilaria Pezzera.
«Non siamo impazziti. Non siamo presuntuosi. È quella folle persona che risponde al nome di Giorgio che mi fa “e se dopo Manzoni passassimo a Shakespeare?”. E io, invece di rispondere “sei matto” dico “comandi”, neanche fossi un cameriere veneto. Mi tremano i polsi, tanto che non mi è venuto in mente nemmeno un titolo “di fantasia” per questa lettura. Il grande Bardo ha raccontato tutto, con una leggerezza e una profondità straordinarie. Posso solo promettere che inseguiremo la bellezza delle parole: con umiltà, con gioia, con curiosità», ha scritto Filippazzi. Ingresso libero sino a esaurimento posti.
Lucarelli a Trescore.Sabato 22 ottobre, al Cineteatro Nuovo di Via Locatelli 104, ore 20.45, spazio a Almost Blue di Carlo Lucarelli. Compagnia: Aedopop; voci: Silvia Fiori e Giorgio Personelli. Con i partecipanti al laboratorio musicale dell’Itis Majorana di Seriate, diretti da Pierangelo Frugnoli.
Protagonista del best sellers di Lucarelli è l'Iguana, che assume di volta in volta l'identità delle sue vittime, per sfuggire alle "campane dell'inferno" che gli risuonano nelle orecchie. Tocca a Grazia cercare di prenderlo, e più delle sofisticate tecnologie che usa, le servirà l'intuito e la capacità di ascolto di Simone, cieco dalla nascita. Mentre cacciatore e preda si scambiano continuamente i ruoli, vediamo la scena ora con gli occhi attenti e ansiosi di Grazia, ora con lo sguardo febbricitante e doloroso dell'Iguana, o la percepiamo come un concerto di suoni e di voci, un complicato e fantastico arabesco mentale, quando la soggettiva è di Simone. Ingresso libero sino a esaurimento posti.