I Maestri del Paesaggio La nuova edizione in 5 punti
Bergamo: palcoscenico di manifestazioni sempre più ricche e blasonate. Non mancherà in questo 2016 la nuova edizione, la sesta, dei Maestri del Paesaggio, dedicata al Wild Landscape, la natura selvaggia. Si svolgerà dal 7 al 25 settembre; ideata e lanciata dall’associazione Arketipos, negli anni ha visto un progressivo incremento nell’adesione del pubblico (250mila nel 2015) e nella qualità degli eventi, delle installazioni, dei nomi. Non è un caso che la presentazione si sia tenuta al Palazzo della Regione Lombardia a Milano. Erano presenti l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, il sindaco Gori, due paesaggisti di alto profilo, protagonisti dell’edizione, come Stefan Tischer e Lucia Nusiner, e il presidente di Arketipos, Maurizio Vegini, che non ha risparmiato qualche spunto polemico, raccontando la qualità elevatissima dei parchi pubblici di Dan Pearson nel nuovo quartiere che sta sorgendo a King’s Cross, Londra.
Il Sindaco ritiene che questa edizione colga particolarmente bene la vocazione di Bergamo, che è città di pietra coronata dal verde. Il progetto di Tischer racconta in modo efficace la biodiversità del nostro territorio e la compenetrazione tra natura e spazio urbano: Gori ha fatto l’esempio del Parco dei Colli, che comprende anche porzioni di città. In questo senso, anche secondo Tischer, Bergamo potrebbe diventare ben presto punto di riferimento nazionale per l’architettura del paesaggio, che sta purtroppo scomparendo dalle università. La natura selvaggia è un tema alquanto particolare e complicato quando si parla di architettura del paesaggio. Anzi, come ha detto il moderatore Mario Bonicelli, è quasi un paradosso, un ossimoro: la natura è per definizione non progettuale, quindi un artista non ha mai vita facile quando deve ricomporla in una forma invece pienamente progettuale e pre-definita.
1) Green Square, gli allestimenti
L’installazione principale, quella che sarà presente in Piazza Vecchia, risponde proprio a questa esigenza, come ha spiegato il suo creatore Stefan Tischer: «Il progetto intende sottolineare la differenza tra città e natura vera e propria. Abbiamo individuato cinque tipologie di paesaggi selvatici e le abbiamo messe in fila in una passerella (percorribile) che attraverserà la piazza». La disposizione non sarà causale, ma volta a creare rapporti di somiglianza e contrasto con gli elementi fissi della Piazza: «La sezione dedicata al paesaggio alluvionale sarà vicina alla fontana; quella di montagna avrà delle pietre allo stato naturale, che dialogheranno con quelle artisticamente levigate della Cappella Colleoni», e così via. Molto diversa l’installazione in Piazza Mascheroni, a cura di Annacaterina Piras e Lucia Nusiner: «Un parco per il gioco e l’avventura, in completa sicurezza per i bambini – ha spiegato la Nusiner –: è stato ideato dalla Summer School dello scorso anno e poi modificato dai nostri partner (oltre ai citati, hanno collaborato anche Maurizio Quargnale e Gianluca Pesenti, ndr), fino alla forma finale. Un percorso verde, un piccolo mondo wild ricoperto da una cupola di salice vivo e da una rete con liane, vegetazione e luci suggestive».
2) L’International Meeting e gli altri incontri
James e Helen Basson.
AndreaCochran.
Lisa Delplace.
Jenny B. Osuldsen
Claire Takacs.
Andy Sturgeon.
Peter Fink.
L’evento di punta della manifestazione avrà luogo venerdì 23 e sabato 24 settembre, al Teatro Sociale. Due giorni di osservatorio intensivo sui migliori esempi di cultura del paesaggio e del giardino, con ospiti di fama internazionale, tra i più importanti del settore wild: James e Helen Basson, pluripremiati garden designer, Andrea Cochran, la paesaggista dei giardini “costruiti”, Lisa Delplace, precursore dello stile wild per gli spazi verdi, Laura Gatti, collaboratrice di Boeri nella realizzazione del Bosco Verticale, Jenny B. Osuldsen dello studio Snohetta e infine Andy Sturgeon, recente vincitore del Chelsea Flower Show 2016.
La componente educational di questa edizione non si limita certo al Meeting: Claire Takacs terrà un workshop di fotografia: sei ore suddivise tra una parte teorica e una prova sul campo. E poi il Valfredda Perennials Seminar, sull’utilizzo dei fiori e delle erbe perenni (a Cazzago San Martino, Brescia). L’Alpine Seminar proporrà letture in alta quota (all’ostello Curò, Valbondione) legate ai temi dell’edizione. La Summer School, giunta alla terza edizione, si focalizzerà sulla riqualificazione di via Autostrada: 15 studenti lavoreranno per dieci giorni col grande paesaggista Peter Fink. Ma il programma è ancora molto lungo, con 27 incontri spalmati su 19 giorni, come ha fatto notare orgogliosamente il Presidente di Arketipos. Tra le novità di questo 2016 c’è l’Universitè d’Etè, giornata di conferenze che affronterà temi come la salvaguardia delle tradizioni culturali e la tutela dell’identità del paesaggio dalle grandi trasformazioni. Giunta alla 13esima edizione, entra da quest’anno nel programma della manifestazione bergamasca.
3) Green Tour
La dimensione più turistica della rassegna si articola in numerose iniziative che uniscono armoniosamente i temi ai contesti urbani. Con Green Design alcuni luoghi di pregio della città si mettono a nuovo, grazie all’opera di aziende specializzate nell’arredamento e nel design da esterni: secondo Gori, questa sezione potrebbe diventare un po’ il Fuorisalone dell’arredo da esterni. The Landscape Route è un percorso nel Parco dei Colli, quest’anno più strutturato e in collaborazione col Parco stesso. La segnaletica è nuova e verrà mantenuta; se volete farlo in versione più sportiva e avventurosa, di sera c’è il Green Run, con musica ed esercizi ginnici. Open Gardens permetterà di visitare i più bei giardini della città, solitamente inaccessibili. Sono poi previsti due percorsi guidati, per scoprire i tesori verdi di Città Alta, raccontati dalle Guide Turistiche della Città di Bergamo. Potrete inoltre scoprire le bellezze architettoniche e paesaggistiche della seicentesca Villa Pesenti Agliardi a Sombreno di Paladina.
4) Green Fashion, Green Food
La dimensione verde si abbina proprio a tutto: Green Fashion, sezione sviluppata in collaborazione con Tiziana Fausti, prevede una mostra fotografica (Claire Takacs, Un sottile Filo Verde) e quattro Conversazioni in Terrazza, sul tema della moda, dell’arte e del design, declinate in forma green. Ma ormai anche il cibo è moda, anzi è una delle mode più diffuse e popolari; non mancherà quindi il Green Food, con gli Aperitivi di Paesaggio, nove appuntamenti distribuiti lungo tutto il periodo della manifestazione, presso il giardino La Crotta. Occasioni per riflettere su cibo e salute, arte e cultura, ambiente e sostenibilità.
5) Green Show, Green Eye
Piazza Vecchia illuminata da ClayPaky. Le luci sono posizionate sui balconi della biblioteca Angleo May.
Piazza Vecchia illuminata da ClayPaky. Le luci sono posizionate sui balconi della biblioteca Angleo May.
Ci sarà spazio anche per lo spettacolo puro e l’intrattenimento. Le luci Clay Paky ammanteranno di meraviglia la Città Alta, con spettacoli in Piazza Mercato delle Scarpe (alle 21 ogni sera) e in Piazza Vecchia (21.30) e illuminazioni sfavillanti dei luoghi chiave della cittadella. L’incanto continuerà con lo spettacolo teatrale Il Giardino delle Esperidi e il Balletto in Piazza Verde. A chiudere, il concorso Green Eye: verrà premiata la miglior fotografia degli allestimenti, perché la bellezza è fatta anche per essere immortalata. E quindi ben venga anche la mostra AIAPP e IFLA, con progetti a tema Tasting the Landscape, e il laboratorio di illustrazione botanica all’acquerello per bambini, Arte in Erba.