C'è anche la pizza

Il locale Joe Koala a Osio Sopra Un posto onesto, tra birra e musica

Il locale Joe Koala a Osio Sopra Un posto onesto, tra birra e musica
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Prendete luppoli scozzesi, chitarristi in outfit californiano, concerti blues, strumenti musicali indiani. Aggiungeteci una pizza buona come solo in Italia, e un animale che viene dall’Australia. Una volta mescolati tutti gli elementi, il risultato del mix internazionle sorgerà al di là dei desolati campi della bassa bergamasca, degli stabilimenti industriali di Dalmine e dell’imbocco dell’A4. Precisamente a Osio Sopra, dove tre ragazzi hanno dato vita a un intimo universo chiamato Joe Koala.

L’inizio dell’avventura. I tre ragazzi sono Matteo Spironelli (27), Matteo Lodetti (28) e Roberto Tasca (32), ufficialmente colleghi di lavoro dal 1 marzo del 2014, quando inaugurano il bar degli impianti sportivi in via Leonardo Da Vinci. In realtà, l’avventura inizia diversi mesi prima, circa nell’ottobre del 2013, quando Matteo lancia l’idea di partecipare al bando presentato dal Comune di Osio Sopra. «Dopo la proposta iniziale rivolta da Matteo S. a tutta l’associazione di Libera la Festa, di cui facciamo parte, ci siamo trovati in seguito solo io, lui e Roberto a discuterne più seriamente», mi spiega Matteo L. «Una sera siamo finiti a contemplare le carte del bando e così, quasi per scherzo, abbiamo iniziato a stendere qualche riga». Da quei primi abbozzi di progetto, il documento si estende fino a raggiungere le 30 pagine, che sbaragliano la concorrenza e permettono ai ragazzi di aggiudicarsi la vittoria. Ed è così che si arriva a quel primo marzo 2014. E, in fondo, a un modo insolito e tutto nuovo di fare ristorazione.

 

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Pizza, birra artigianale e un posto onesto. «All’inizio ci siamo totalmente improvvisati, nessuno di noi aveva mai lavorato nella ristorazione prima. Abbiamo tentato di preparare qualche cappuccino, giusto prima di salire sul bancone ma niente di più». Lunghe tavolate di legno, alcune tovagliette di carta per chi voglia cenare, una lista pizze stampata su un’unica pagina, semplice e chiara. In questo locale dal soffitto tappezzato di Koala che osservano dall’alto l’andirivieni dei clienti, sembra che nulla sia stato studiato per ammaliare o per conquistare i clienti. E, paradossalmente, è esattamente questo che li fa tornare. È questo, ma non solo. Il resto del lavoro lo fanno le ottime birre artigianali, come la Terzo Miglio del Birrificio Rurale (Desio, MB), o la Punk Ipa, del birrificio scozzese Brewdog. Ci sono poi le pizze di Marcello (forno a legna, niente elettricità), tra cui le più celebri sono decisamente la Cicciona e la Porca.

 

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Ovviamente, la musica. E, per finire, tra i motivi che rendono a questo locale il merito di aver dimostrato che la vita può essere vivace anche nella bassa bergamasca, c’è la musica. «L’aspetto dei concerti è gestito prevalentemente da me», spiega Matteo L. «La linea guida che adotto nel selezionare i gruppi è frutto di molto ascolto. Do priorità alle cose che trovo interessanti, ovviamente, ma oltre a questo, suonando in un gruppo da anni - Le Capre a Sonagli - , collaboro con persone che gestiscono i tour delle band quotidianamente, che mi permettono di entrare in contatto con nuove conoscenze musicali. L’imperativo fondamentale è quello di proporre di tutto, con generi che spazino a 360 gradi, offrendo ascolti di qualità. E, anche se non sempre è possibile, facciamo del nostro meglio».

 

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Da dove viene il nome Joe Koala. «È nato da un verso, non un verso di una poesia, intendo un verso umano, che era finito quasi per caso in una delle nostre canzoni. È stato a Marostica, dopo uno dei concerti con il mio gruppo, che ci siamo resi conto che quel verso ricordava effettivamente il nome Joe Koala. Abbiamo iniziato a ricamare su questo personaggio una vera e propria personalità. Ci siamo divertiti tanto che abbiamo addirittura creato un concept album omonimo. Con queste premesse, il locale non poteva che chiamarsi così».

Ed è stato attraverso la penna di Dulco Mazzoleni che Joe Koala ha assunto successivamente un aspetto, un volto ben definito che ora tappezza, oltre alle pareti del locale, i bicchieri della birra media. «Joe Koala è un personaggio semplice, genuino, che fa cose che gli piacciono. Del resto anche noi siamo piuttosto grezzi, così come lo sono molti dei nostri clienti. Ospitiamo molti sbronzi, ed è una delle ragioni per cui il locale va bene».

Trattandosi di un bando della durata di sei più sei anni, viene spontaneo chiedere loro, davanti ad un riscontro di pubblico così positivo, quali siano i progetti per il domani. «Ora stiamo bene, siamo al secondo anno, si può dire che il viaggio sia appena iniziato, le forze ci sono ancora tutte. Ma detto sinceramente, non stiamo riflettendo troppo su quello che decideremo di fare». Per il futuro non si sa, dunque. Ma per il momento è certo che li si trova qui, da Joe Koala.

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