di Eleonora Busi
Non manca che una manciata di minuti alle 20.45. La via è gremita di persone: un viavai agitato, un brusio incontrollabile che tradisce speranza. La speranza di vincere lei, quella Dacia Sandero parcheggiata in bella vista, l’ambito premio della serata. Quello che ha spinto circa duemila persone a Piazza Brembana per sfidare la sorte in una delle tombolate più importanti dell’anno. Sì, perché in alta Valle Brembana le tombole vanno ancora alla grande. Anzi, alla grandissima: non c’è estate senza che in una qualche piazza si senta urlare: «Numero… 23!», seguito da un pomposo: «Cinquina!».
Un appuntamento fisso, che sorprendentemente va controcorrente rispetto alle solite serate d’intrattenimento estivo. Alle tombolate non ci sono musica, né balli: soltanto un religioso silenzio spezzato dalla voce del presentatore.

Anche iPhone e console
Per chi lo osserva da fuori, parrebbe quasi un fenomeno inverosimile. Con i primi caldi, sbocciano e fioriscono decine e decine di tombolate: c’è quella gastronomica di Valnegra, con formaggio Branzi e salame a volontà; a Santa Brigida ce n’è quasi una a settimana; a Moio de’ Calvi si gioca per la parrocchia, mentre a Valtorta e Piazza Brembana si punta alto: il primo premio è un’automobile, il secondo un iPhone. Seguono biciclette elettriche, smart Tv, console di gioco. Tutte vincite di un certo valore, sicuramente il motivo principale per cui le tombolate riscuotono un così gran successo.

Già nel 1977 i premi stupivano
Ma non è sempre stato così: lungimirante fu, nel 1977, Davide Calvi. Compianto sindaco di Moio de’ Calvi, fu il primo ad alzare l’asticella – per così dire -, mettendo al primo posto un allora recentissimo Tv Color. Uno tra i primissimi modelli in commercio.
Valtorta, guidata dall’allora primo cittadino Piero Busi, seguì poco dopo. Dai Tv Color si è passati ai viaggi, fino ad arrivare all’automobile. Prima una Fiat Seicento, poi una Panda.
Provare, in effetti, non costa (quasi) nulla, se paragonato al valore dei premi in palio (…)