Tutto iniziò nel 1947

Il triciclo di fiori in via XX settembre Una piccola istituzione della città

Il triciclo di fiori in via XX settembre Una piccola istituzione della città
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Il Triciclo dei Fiori, all'angolo tra via XX settembre e via Spaventa, dal 1947 vende fiori ai passanti. Il piccolo negozio a cielo aperto ha visto susseguirsi ormai tre generazioni di fiorai, fino a diventare una vera e propria istituzione del centro di Bergamo. Ma, se tutti almeno una volta nella vita ci sono passati davanti, forse non sono in tanti a conoscerne la storia.

Le origini. Poco dopo la fine della guerra, Luigi Mazzoleni, di Roncola San Bernardo, un piccolo paese della Valle Imagna, decise di trasferirsi a Bergamo per vendere i suoi fiori. Che vennero apprezzati, tanto che dovette acquistare un triciclo, ovvero un carretto a pedali, grazie al quale poté trasportarli ed esporli in ogni via. Dopo un periodo da fiorista ambulante, ottenuta la concessione dell'area in via XX Settembre, si stabilì lì in modo definitivo.

 

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L’evoluzione. Con gli anni gli affari crebbero tanto che anche i figli entrarono a far parte dell’attività, e così il fioraio decise di aprire una filiale, un negozio per la famiglia in via Broseta. Mazzoleni rimase però sempre in via XX Settembre, fino a quasi ottant'anni: col sole, con la pioggia o con la grandine, non si allontanò mai dal suo triciclo dei fiori. Il suo mestiere era legato alla strada, non avrebbe potuto lavorare dietro le vetrine di un negozio. Quando i problemi di salute lo costrinsero a lasciare il suo amato angolo di mondo, il figlio Giuseppe lo sostituì, dando continuità al lavoro del padre.

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Il negozio oggi (e una storia speciale). I fiorai Mazzoleni sono attualmente arrivati alla terza generazione: due nipoti di Luigi, Giuliano e Monica, gestiscono con passione il negozio di famiglia in via Broseta. «È interessante vedere come il lavoro di fioraio si sia evoluto nel tempo - afferma Giuliano Mazzoleni - adesso si preparano vere e proprie composizioni floreali. È aumentata la qualità del servizio e soprattutto la cura dei dettagli, cosa inimmaginabile ai tempi di mio nonno, quando il fiore veniva semplicemente avvolto nei fogli di giornale e portato a casa».

Oggi i clienti richiedono una particolare attenzione: il fiorista è anche dispensatore di consigli, attento ascoltatore delle confidenze del cliente e raccoglitore di storie. Una, in particolare, si tramanda in famiglia: «Quando nostro nonno Luigi lavorava ancora con il suo triciclo, intorno agli anni Settanta - raccontano Giuliano e Monica -, un passante comprò tutti i fiori che quel giorno aveva a disposizione e gli chiese di recapitarli a una signora. Arrivato sotto casa della destinataria, il nonno si mise a suonare forte il campanello del triciclo, e poi salì a far dono del tesoro. Fu una consegna molto speciale».

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Prospettive future. Sicuramente il triciclo «esisterà sempre», affermano con sicurezza i nipoti di Luigi Mazzoleni. Quando toccherà a Giuliano prendere le redini del triciclo lo farà con gioia, portando così avanti questa attività di famiglia. «L’idea mi piace molto - ci confida - soprattutto pensando alle grandi soddisfazioni che hanno avuto mio padre e mio nonno. Probabilmente in futuro nel nostro lavoro ci sarà un'evoluzione significativa, visti i cambiamenti frenetici che caratterizzano il nostro tempo, ma non voglio modificarlo troppo. La tradizione del triciclo dei fiori deve continuare ad essere tramandata conservando sempre la sua identità originaria».

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