In isolamento facevo il pane, i mestieri, la ginnastica e mi ubriacavo di chat
di Vecchio Daino
Tra poche certezze e tante perplessità stiamo affrontando la cosiddetta Fase 2, sperando di tornare piano piano a una parvenza di normalità. Con l’ottimismo della volontà che si accompagna al pessimismo della ragione, abbiamo cercato di raccogliere alcune testimonianze sui lati positivi dell’isolamento forzato. Augurandoci di non doverne affrontare un altro.
1. Só dientàt bù de fà ‘l pà
Qualcuno ha scoperto di avere doti insospettate, e si è cimentato anche nell’antica arte di fare il pane. A dire il vero non tutti i risultati sono stati all’altezza di un fornaio, ma lo sforzo è comunque da elogiare. [Trad. Sono diventato bravo a fare il pane]
2. Me só metìt a fa i mestér
Persino quelli che in casa non spostavano nemmeno le tazzine del caffè dopo l’uso hanno contribuito ai lavori domestici, trovando a volte un inspiegabile appagamento. Chissà se manterranno le buone abitudini. [Trad. Mi sono messo a fare i mestieri]
3. Ó ‘mparàt a controlà l’ampia
Uno dei problemi di questo periodo è indubbiamente la diffusione di stati d’ansia anche tra i più flemmatici. Imparare a controllarli è stato, semplicemente, necessario. E forse ci verrà utile anche in futuro. [Trad. Ho imparato a controllare l'ansia]
4. Me só ‘nciocàt coi ciat
Anche i meno tecnologici si sono dovuti abituare al lavoro agile, che in realtà non si è rivelato degno del suo nome, perché si è protratto spesso al di là di ogni ragionevole suddivisione degli orari. [Trad. Mi sono ubriacato con le chat]
5. Ó capìt che töcc i dà i nömer
Siamo diventati tutti esperti di statistica consultando curve esponenziali, logaritmiche e quadratiche. Alla fine però la sensazione è che anche il mondo dei numeri sia molto meno solido di quel che pensiamo. [Trad. Ho capito che tutti danno i numeri]
6. ‘Nventàe i zöch per i s-cècc
La presenza dei figli a casa per lungo tempo ha costretto anche il meno creativo dei genitori a inventarsi modi per tenerli occupati, pena la distruzione della casa. E dei nervi. [Trad. Inventavo i giochi per i bambini]
7. Fàe la ginàstica ‘n cà
La preziosa assistenza dei tutorial su Youtube ha consentito di dedicarsi all’attività fisica domiciliare, unico rimedio contro la perniciosa tendenza alle abbuffate continue e alla sistematica permanenza sul divano. [Trad. Facevo la ginnastica in casa]
8. Lesìe i giornài sól telèfono
Per evitare uscite, persino i fedelissimi della lettura quotidiana del giornale si sono convertiti allo smartphone. Purtroppo la dimensione dello schermo in molti casi si è rivelata un ostacolo insormontabile per i numerosi presbiti. [Trad. Leggevo i giornali sul telefono]
9. Fàe la spèsa per quìndes dé
Le nostre capacità organizzative, già encomiabili, si sono ulteriormente accresciute per la necessità di varcare il meno possibile la soglia di casa. Sembra però che siano già tornate al livello standard. [Trad. Fcevo la spesa per quindici giorni]
10. Só amò ‘l bambo de prima
Per qualcuno non è cambiato proprio niente, e già ammetterlo è un punto a favore. Ma diventa una colpa se consiste nel perseverare in atteggiamenti superficiali che diventano pericolosi per sé e per gli altri. [Trad. Sono ancora lo stupido di prima]